Formazione per operatori Digeducati del 13 e 14 giugno

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Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia venti od ottant’anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane.
(Henry Ford)

 

Digeducati è un progetto della Fondazione della Comunità Bergamasca realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo e dell’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

 

Lunedì 13 e martedì 14 giugno, presso il centro culturale Daste Bergamo, 70 operatori del progetto Digeducati hanno partecipato a due intense giornate di formazione: educatori, bibliotecari, tutor, insegnanti non si sono fatti spaventare dal fitto programma e hanno preso parte con entusiasmo e interesse alle sessioni sul digitale e ai laboratori di apprendimento. L’anno scorso, in avvio di progetto, abbiamo lanciato nel vuoto gli operatori, senza sapere che situazioni avrebbero incontrato e quali attività avrebbero sviluppato: le loro sollecitazioni, le loro richieste e i bisogni emersi hanno permesso di costruire un percorso formativo molto vicino alle necessità del territorio, dei bambini e dei ragazzi.

I temi trattati andavano dalla presentazione sul metaverso, che ha introdotto il nuovo Punto di Comunità Digeducati virtuale su Roblox, alle risorse della biblioteca virtuale MLOL, dagli strumenti per costruire un lavoro di rete e di comunità onlife, ai software da utilizzare per incentivare la creatività dei giovani e aiutarli a far sentire la loro voce.

È stata l’occasione per incontrarsi di persona, scambiarsi esperienze e intrecciare nuove collaborazioni. Desideriamo raccontavi questa esperienza attraverso la voce dei protagonisti.

 

 

Ilaria, coordinatrice educatori e lavori di équipe

“L’attività proposta da Metodi ha chiesto agli operatori di ricreare una biblioteca virtuale, in cui ogni genere letterario rappresentava un elemento fondamentale del loro lavoro: fantasy per gli elementi di creatività, noir per le criticità, autobiografia per le esperienze vissute in prima persona, manualistica per le risorse a disposizione o da ricercare. Gli operatori, divisi in gruppi, hanno contribuito a ricreare tutte le sezioni, accompagnati da un facilitatore, e hanno potuto far emergere liberamente tutti gli aspetti del loro lavoro di questi mesi.

La formazione ha lanciato tantissimi stimoli, forse anche troppi. Il modo giusto di viverla per me è considerarla come un assaggio di alcuni temi che nel tempo saranno da approfondire, anche nel caso della parte più teorica di Bonanomi (metaverso) e Mamamò (contenuti digitali per minori), due interventi che hanno consentito di rendere più chiara la cornice entro cui agisce il progetto. Per quanto riguarda i workshop della seconda giornata sono stati coinvolgenti anche per me che non maneggio tutti i giorni questi strumenti. Ho amato le tre tipologie di lavoro proposte (grafica, video, podcast) e portato a casa tantissimi stimoli, utili anche per altri progetti di cui mi occupo nel lavoro di tutti i giorni in cooperativa.

Un’esperienza molto impegnativa e densa di contenuti, sono felice di avere seguito tutto il percorso per capire l’evoluzione degli argomenti e l’applicazione delle metodologie suggerite. È stato molto bello ritrovarsi fisicamente e mangiare assieme, per iniziare a colmare quel senso di solitudine che diversi operatori vivono, soprattutto quelli che non hanno ancora relazioni forti con gli altri enti del territorio.”

 

 

Matteo, bibliotecario

“Secondo me è stata un’ottima formazione, è stato bello lavorare con un gruppo coinvolto in modo estremamente positivo. I contenuti sono stati di qualità, interessanti e utili non solo per Digeducati ma nella vita di tutti i giorni. Mi rendo conto che io, essendo un videogiocatore, ho un’idea molto chiara di cosa siano il metaverso o il visore per la realtà virtuale, mentre altre persone sono completamente all’oscuro di tutto questo. Anche senza parlare delle novità del digitale, la semplice questione di dove le persone preferiscono consumare i contenuti online, ad esempio Youtube o Spotify per i podcast… sono tutte cose che chi è estraneo non può sapere, penso banalmente a chi è ancora legato al palinsesto della TV.

Gli interventi sono stati tutti coinvolgenti anche se molti dei presenti conoscevano già gli argomenti presentati durante l’intervento della Rete Bibliotecaria Bergamasca su MLOL (media library online) e l’Escape Book “Madeleine” perché erano bibliotecari o conoscono molto bene l’ambiente essendo legati al mondo del libro per l’educazione.

Ottimi invece i laboratori del secondo giorno, sicuramente cercherò di metterli in pratica con i ragazzi, in particolare quello dei video e delle grafiche. Quello per podcast è altrettanto interessante, anche se dal mio punto divista veramente difficile da realizzare con i ragazzi.

Anche il luogo in cui si sono svolti gli eventi è stata una buona scelta. In generale l’impressione dei presenti è stata molto positiva, l’unica cosa è che sentivo dal lato degli educatori il problema della sostituzione dell’incarico per le due giornate piene.”

 

 

Paola, insegnante

“Soltanto entrando nella sala, preparata con cura, ho potuto cogliere la perfetta organizzazione dell’evento. Ogni cosa è stata pensata e le persone presenti sono state coccolate con tante piccole attenzioni.

Il primo intervento è stato senza dubbio quello che ha mosso maggiori sensazioni in me. Mi ritengo una persona aperta alla tecnologia, una persona che sfrutta il valore del social come spazio di condivisione, che utilizza la rete per formarsi e per formare, ma l’idea di questo mondo “parallelo” mi ha lasciata senza parole. Mi sono chiesta come professionista dell’educazione, appartenente ad una istituzione che fa della educazione la propria vocazione, cioè la scuola: come possiamo pensare di parlare la stessa lingua dei nostri alunni che, fuori di lì, vivono in un vero e proprio altro mondo? Ma soprattutto come possiamo rendere questo mondo, quello vero, così allettante e affascinante da spingerli a rimanerci?
Anche l’intervento sui consumi mediali mi ha fatto interrogare e soprattutto mi ha dato spunti su quali sono le piattaforme più usate dai nostri ragazzi, dove potremmo intercettarli per proporre loro qualcosa di bello ma soprattutto di reale.

Sarà che a me, al di là di tutto, piace così tanto godere del bello del nostro mondo, quello che ancora l’uomo non ha deturpato. Penso che spingere i nostri ragazzi ad aprire gli occhi, anche usando tecnologie digitali, sulla natura che ci circonda, sulla musica, sull’arte, sulla poesia sia la chiave vincente perché possano godere del Bello. Il laboratorio di videomaking mi ha fatto nascere l’idea di laboratori di valorizzazione dei territori di appartenenza: punti di comunità su tutta la provincia che raccontano il bello della nostra provincia attraverso il linguaggio del video.
Anche sfruttare i podcast per creare audio con temi di approfondimento particolari potrebbe essere molto interessante e in questo si potrebbe creare un’ottima sinergia con le scuole e con le biblioteche.

Non raggiungeremo mai la competenza digitale dei nostri ragazzi, ma formandoci su tecniche come quelle presentate nei laboratori ci permette di offrire proposte di buon livello che catturino la loro attenzione con il fine di intessere con loro buone relazioni reali ed essere punti di riferimento positivi nel loro percorso di crescita.

Spero di poter continuare a collaborare con Digeducati per continuare a creare una rete “on life” bella e sicuramente importante per il futuro dei nostri ragazzi e nostro.”

 

 

Vittoria, educatrice

“Sono stati due giorni intensi ma pieni di spunti e nuove idee a partire da una maggiore collaborazione tra educatori e bibliotecari. Sarebbe interessante creare una maggiore sinergia con gli operatori degli altri PDC per un maggiore scambio di materiali e proposte. Il fatto di esserci trovati tutti in presenza è stato un ottimo punto di inizio. A partire da settembre a me e alla bibliotecaria del mio PDC è venuta l’idea di proporre delle letture alternative con escape room digitali per bambini delle elementari e delle medie.”

Stefania, educatrice

“Le due giornate di formazione mi hanno arricchito molto, non solo perché ho sviluppato nuove competenze digitali, ma anche perché ho avuto un bello scambio con altri colleghi che ha permesso di mettere in circolo idee, modalità ed energie positive. Siccome durante gli incontri sono stati presentati degli strumenti utili sarebbe interessante poterli acquistare e condividere tra i vari Punti di Comunità per proporre delle attività specifiche ai ragazzi. Nello specifico mi è piaciuta molto la formazione su Filmora (software video) e sulla realizzazione dei podcast e anche la possibilità di conoscere altre realtà che operano sul territorio Bergamasco.”

 

 

Silvia Boccia, PM progetto Digeducati

Digeducati è un progetto che esiste grazie alla collaborazione di tanti soggetti e partner diversi, concretamente significa che è fatto da molte persone, differenti per provenienza, professionalità, competenze, aspettative. La sfida di queste due giornate è stata quella di riunirci tutti insieme attorno agli stessi oggetti di lavoro, per dare concretezza alle attività da proporre ai bambini e ai ragazzi, per avvicinare insegnanti e genitori, per costruire un sistema di relazioni che dia sostenibilità e futuro al progetto. Il mio ringraziamento, a nome della Fondazione, va a tutti i partecipanti che hanno scelto di dedicare questo tempo alla formazione e alla condivisione, e lo hanno fatto con coinvolgimento, e ai relatori che hanno saputo interpretare esigenze diverse e livelli non omogenei di competenze digitali. Abbiamo dato avvio a un percorso che non si conclude oggi.

 

 

E ora? La formazione prosegue, con l’obiettivo di aumentare le competenze digitali dei nostri operatori affinché possano appassionare i bambini e i ragazzi a un utilizzo positivo, consapevole e responsabile della tecnologia. I partecipanti hanno già iniziato a iscriversi alle prossime occasioni di formazione che saranno fornite in 3 moduli, da adesso fino al mese di dicembre.

  • Il primo modulo, a cura di Mamamò, prevede videolezioni online sulla piattaforma Digeducati con test di valutazione destinati ad approfondire la conoscenza di molti software, da Scratch per insegnare ai giovani la programmazione web a Toontastic per creare animazioni
  • “A me le orecchie” a cura di Odemà permetterà un’applicazione pratica di quanto anticipato durante la due giorni attraverso un workshop di scrittura, realizzazione e pubblicazione di podcast in modalità mista in presenza e online
  • Tra settembre e novembre Metodi si presterà a un ulteriore percorso formativo sulle competenze necessarie allo sviluppo di comunità e al lavoro di rete, a partire dagli incontri territoriali fino alle community digitali

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