“Crescere Nonostante”, a Modena e Bologna il nuovo progetto CEIS A.R.T.E. per il sostegno ai figli di persone detenute
di ceisartecoop
Si chiama “Crescere Nonostante” il progetto, capofila CEIS A.R.T.E, compreso tra le iniziative promosse dal bando “Liberi di Crescere” finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
È dedicato a sostenere progetti che favoriscono l’inclusione e il benessere di bambini e adolescenti, con particolare attenzione ai figli minorenni di persone detenute.
L’obiettivo principale del progetto, della durata di tre anni, è migliorare la capacità del sistema locale, nelle aree della Provincia di Modena e della Città Metropolitana di Bologna, di individuare, prendere in carico e garantire l’accesso a opportunità di socializzazione, crescita e integrazione a minori con genitori detenuti. Attraverso una rete di supporto che coinvolge vari attori del territorio, il progetto mira a ridurre le barriere educative e sociali che questi bambini sono costretti ad affrontare. L’approccio è basato su una stretta collaborazione tra enti pubblici, terzo settore e istituzioni educative, per garantire un impatto duraturo e trasformativo nella vita dei minori e delle loro famiglie.
Nell’arco di un triennio l’obiettivo è intervenire su più livelli nel tentativo di intercettare i bisogni di bambine e bambini che si trovano nella difficile condizione di avere un genitore detenuto.
Il Gruppo CEIS si propone da un lato di ripensare, insieme ai partner e all’Università di Bologna, i processi di presa in carico di questi minori e, dall’altro, di offrire loro opportunità di integrazione e socializzazione.
Il progetto si prefigge anche l’obiettivo di sensibilizzare e formare tutte le parti coinvolte nella progettazione e realizzazione delle azioni educative garantendo percorsi di formazione specifica sia agli operatori degli istituti penitenziari sia agli educatori che si relazioneranno con i beneficiari. La sua forza sta nella possibilità di agire e manifestarsi su più livelli di intervento, che vanno dall’esigenza di ‘fare sistema’ rispetto alla presa in carico dei minori fino alla formazione accademica, senza dimenticare il cuore del lavoro che sarà ovviamente rivolto a bambine e bambini che presentano tali fattori di rischio.
Le prime azioni saranno rivolte al ‘sistema’, attraverso incontri con gli istituti penitenziari, le organizzazioni partner del progetto e i servizi competenti dei due territori. I primi incontri sono già in corso, così da accorciare i necessari passaggi burocratici per concentrarci sulle attività e l’offerta educativa che sarà il cuore dell’attività nei prossimi mesi.
A supporto e qualificazione del progetto riteniamo sia fondamentale la collaborazione, attraverso la condivisione di idee, opportunità e il confronto, con le istituzioni, le realtà e gli operatori impegnati su questi temi.
Le principali azioni
Il progetto “Crescere Nonostante”, nell’arco di tre anni, prevede:
- Sviluppo e validazione di procedure di individuazione e presa in carico dei minori con genitori in carcere, in collaborazione con le istituzioni locali.
- Attività educative mirate per i minori, con l’obiettivo di promuovere la loro crescita personale e il loro benessere. Tra queste, attività legate a sport specifici, supporto allo studio e alla formazione ma anche iscrizione a centri di aggregazione giovanile, attività ludico ricreative, il laboratorio artistico di “Arte-terapia”, attività di accompagnamento e supporto alla didattica, attività di accompagnamento e supporto nella gestione della routine giornaliera (scuola, tempo libero, ecc.). L’obiettivo è partire dai bisogni e dai desideri dei singoli bambini presi in carico dal progetto cercando di calibrare l’offerta su ciò che loro preferiscono e di cui sono appassionati. Tutto coordinato e concordato col servizio inviante e i responsabili dei casi.
- Azioni di supporto alla genitorialità, per favorire una relazione positiva e costruttiva tra genitori detenuti e figli. Attraverso: supporto e sostegno alla genitorialità attraverso gruppi interni alle carceri; favorire i colloqui e i contatti col genitore detenuto; favorire, supportare e sostenere le famiglie affidatarie, genitori e parenti che hanno in carico i minori (sportelli di supporto, consulenza piscologica, ecc.). Attraverso la partecipazione di docenti UNIBO e di CEIS Formazione si garantisce formazione specifica e continuativa nel triennio a personale educativo, personale del carcere, servizio sociale (dirigenti, assistenti sociali, ecc.).
- Formazione e capacity building per il personale coinvolto nelle attività del progetto, con particolare attenzione agli educatori e agli operatori sociali.
- Monitoraggio e valutazione dell’impatto per garantire che gli interventi attuati raggiungano gli obiettivi previsti.
Partner e Collaboratori
È coinvolta una vasta rete di partner, tra cui:
- Enti del terzo settore: CEIS, A.R.T.E (capofila), CADIAI, Open Group, La Carovana, Csapsa, Seacoop.
- Enti pubblici: Azienda Servizi alla Persona Circondario Imolese, Unione Terre d’Argine, Comune di Bologna, Unione Comuni Modenesi Area Nord, Unione dei Comuni del distretto ceramico, ASP Laura Rodriguez y Laso de Buoni.
- Istituti penitenziari: Case circondariali di Bologna e Modena.
- Università degli Studi di Bologna – Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”.
Davide Nora, responsabile CEIS per “Crescere Nonostante”: “È un progetto di valore, che ci vede capofila in collaborazione con altri prestigiosi e competenti partner di Modena e Bologna. Nell’arco di un triennio ci poniamo l’obiettivo di intervenire su più livelli nel tentativo di intercettare i bisogni di bambine e bambini che si trovano nella difficile condizione di avere un genitore detenuto. Come Gruppo CEIS ci proponiamo da un lato di ripensare, insieme ai partner e all’università di Bologna, i processi di presa in carico di questi minori e, dall’altro, di offrire loro opportunità di integrazione e socializzazione. Non solo, questo ambizioso progetto si prefigge anche l’obiettivo di sensibilizzare e formare tutte le parti coinvolte nella progettazione e realizzazione delle azioni educative garantendo percorsi di formazione specifica sia agli operatori degli istituti penitenziari sia agli educatori che si relazioneranno con i beneficiari. La sua forza sta nella possibilità di agire e manifestarsi su più livelli di intervento, che vanno dall’esigenza di ‘fare sistema’ rispetto alla presa in carico dei minori fino alla formazione accademica, senza dimenticare il cuore del lavoro che sarà ovviamente rivolto a bambine e bambini che presentano tali fattori di rischio. Le prime azioni saranno rivolte al ‘sistema’, attraverso incontri con gli istituti penitenziari, le organizzazioni partner del progetto e i servizi competenti dei due territori. I primi incontri sono già in corso, così da accorciare i necessari passaggi burocratici per concentrarci sulle attività e l’offerta educativa che sarà il cuore del nostro agire nei prossimi mesi”.