Laboratorio artistico-naturalistico per i bimbi della Scuola per l’infanzia Pestalozzi
di legambientesiena
Lo scopo di un progetto di Comunità Educante è quello di rendere le scuole un volano di empowerment per tutta la comunità che con essa ha a che fare: bimbi, famiglie, insegnanti, quartiere. In quest’ottica la consueta uscita autunnale con la scuola per l’infanzia “Pestalozzi” dell’ IC Mattioli di Siena, partner della nostra Comunità Educante, quest’anno ha dato l’input ad una collaborazione con uno dei genitori che ha messo a disposizione gli strumenti e le abilità proprie della sua attività lavorativa per trasformare gli elementi naturali raccolti durante l’uscita in splendide opere d’arte. Queste arriveranno alle famiglie per le vacanze natalizie accompagnate dalla seguente descrizione dell’intera esperienza:
“L’intelligenza naturalistica è una delle nove forme che l’intelligenza umana può assumere, una forma il cui sviluppo assume per le nuove generazioni un’importanza sempre più strategica, alla luce delle sfide che gli attuali mutamenti climatici globali ci prospettano per il prossimo futuro. Ormai per il secondo anno i nostri bimbi effettuano delle uscite didattico-naturalistiche presso la valle del fosso di Ravacciano, all’interno della progettualità “Comunità Educante del Buongoverno”, in collaborazione con Legambiente Siena; anche nella prima uscita di questo anno scolastico hanno raccolto durante la passeggiata vari materiali naturali, con lo scopo consueto di dare vita ad un laboratorio in classe, ma per la prima volta questo ha avuto un taglio più artistico che scientifico-naturalistico. Dopo essere stati raccolti, infatti, i rametti, i semi, e foglie, sono stati organizzati in piccole composizioni su un foglio inchiostrato con i colori caldi dell’autunno e poi passati sotto il torchio calcografico, dando vita a vere e proprie opere d’arte, avendo il torchio riprodotto con la sua pressione non solo la sagoma esatta di questi frammenti di natura, ma anche le textures di cui sono composti. Così come in autunno questi frammenti ricadono sul terreno, ri-alimentando il ciclo vitale con la loro trasformazione in preziosa materia organica, così abbiamo voluto trasformarli in qualcosa di diverso ma prezioso in un’altra accezione: quella della fantasia, della creatività, della bellezza della complessità. In natura si trasformano in qualcosa di non più direttamente visibile, da qui invece l’idea di trasformarli in un’esperienza visibile e tangibile, per sviluppare il pensiero naturalistico ed imparare che nulla scompare o è “di scarto”, ma che tutto si trasforma e rientra in un ciclo che va assolutamente preservato.”
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