Serena: «Ne vale decisamente la pena: ogni incontro mi lascia qualcosa»

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Intervista a Serena Gautieri, studentessa del Dipartimento di Scienze Storiche dell’Università Federico II di Napoli e tutor in materie umanistiche di tre ragazze dell’Istituto Ristori di Napoli

«Ho scoperto il progetto Compiti@casa tramite uno dei bandi pubblicati dall’Università Federico II: mi ha subito colpito perché offriva la possibilità di un’esperienza concreta, educativa e sociale allo stesso tempo». Serena Gautieri, 25 anni, è una dei primi 280 studenti universitari coinvolti per offrire sostegno nell’apprendimento a distanza ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado nell’ambito del progetto Compiit@Casa svolto in quattro regioni diverse. «Studio presso il Dipartimento di Scienze Storiche dell’Università Federico II di Napoli. Dopo essermi laureata in Filosofia, sto proseguendo il mio percorso accademico con grande passione», spiega. Originaria di Calitri, un piccolo borgo in Irpinia, Serena attualmente vive a Napoli e si descrive come una persona dinamica, curiosa e sempre alla ricerca di nuove esperienze formative. «Amo la natura, la semplicità e stare in buona compagnia», dice di sé.

«Ho pensato che prendere parte al progetto potesse essere un’occasione positiva per la mia crescita personale e professionale», aggiunge la studentessa che al momento sta seguendo come tutor di materie umanistiche (italiano, storia e geografia) tre ragazze di scuola media dell’Istituto Ristori. «Con loro sto costruendo un percorso che non riguarda solo lo studio, ma anche la motivazione, la fiducia e la voglia di mettersi in gioco», precisa. «È un impegno che mi arricchisce ogni settimana di più».

Serena ha deciso di presentare la propria candidatura come tutor online soprattutto per mettersi alla prova e per capire meglio se si tratta di una strada che potrà continuare a percorrere nel suo futuro professionale. «Lavorare con studentesse in una fase delicata come le scuole medie mi permette di confrontarmi con un età difficile e fragile», spiega. «Mi piace sentirmi utile aiutandole e mettendo in pratica le conoscenze acquisite durante il mio percorso formativo. Ovviamente non è semplice anche perché conciliare il tutto con l’università potrebbe risultare una sfida, ma ne vale la pena: ogni incontro mi lascia qualcosa».

Dopo un avvio impegnativo, oggi Serena è soddisfatta di come stanno andando le cose: «All’inizio non è stato facile», sottolinea: «bisogna entrare in sintonia con le ragazze, trovare un ritmo, organizzarsi con gli impegni personali e universitari. Anche la comunicazione con i loro docenti a volte potrebbe essere più efficace. Però noto con piacere dei miglioramenti: le ragazze sono più invogliate, più presenti, e piano piano iniziano a credere di più nelle loro capacità. Questo, per me, è il segnale più forte che stiamo andando nella direzione giusta».

Ed è proprio questo cambiamento nell’atteggiamento ad aver colpito positivamente la studentessa: «All’inizio c’era poca motivazione, quasi una chiusura». conclude. «Ma con il tempo e il lavoro fatto insieme, ho visto emergere curiosità, voglia di partecipare e interesse. È gratificante vedere che non le sto solo aiutando a migliorare nei voti, ma anche ad avere un rapporto più positivo con lo studio. Credo che tanti ragazzi, soprattutto in età adolescenziale, abbiano solo bisogno di qualcuno che li ascolti, li stimoli, e creda in loro».

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