Risultati e Prospettive Future della Mappatura di Territori ComEducanti

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Iniziata a Maggio 2023, si è conclusa dopo 12 mesi la prima fase operativa del progetto Territori ComEducanti dedicata alla realizzazione della mappatura della situazione educativa locale e alla restituzione dei dati sul territorio.

La mappatura è stata un’operazione di ricerca nei territori di Valmontone, Labico, Zagarolo, Palestrina, San Cesareo, effettuata da operatori appositamente formati nei primi mesi del progetto. Le strutture dei territori intervistate per la realizzazione della mappatura sono state 70.

La restituzione dei dati provenienti dalla mappatura è avvenuta con una serie di incontri divisi in tre moduli, durante i quali sono stati organizzati dei tavoli territoriali con il fine di individuare obiettivi e bisogni della comunità educante locale e sviluppare delle forme di mutualità e co-progettazione, che porteranno poi nell’autunno 2024 alla sottoscrizione dei Patti Educativi di Comunità.

Gi incontri dei tre moduli sono stati organizzati per territori:

Vediamo nel dettaglio le evidenze emerse da ciascun modulo.

 

Modulo 1: Mappatura del territorio, individuazione dei bisogni e promozione della cittadinanza attiva
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Con questo modulo si è avviata la fase di formazione e sensibilizzazione del progetto, finalizzata all’attivazione della Comunità Educante sui territori di Valmontone, Labico, Zagarolo, Palestrina e San Cesareo.

Obiettivi principali di questo modulo sono stati la restituzione della mappatura delle Comunità Educanti locali e l’individuazione dei bisogni necessari alla loro crescita e potenziamento.

Dalla mappatura è emersa in tutti i territori una presenza della popolazione minorile importante (20% contro la media della Regione Lazio del 16%) influenzata anche da forti processi migratori, sia di stranieri che di italiani provenienti da altre zone d’Italia.

Questo dato dovrebbe far immaginare una forte offerta in termini di servizi e progetti socio-educativi, invece la mappatura evidenzia che proprio queste sono le aree meno coperte.

Oltre agli istituti scolastici e ai progetti di sostegno alla genitorialità ed infanzia presenti sui territori, un ruolo molto importante rivestono le associazioni culturali e sportive.

Un altro dato emerso dalla mappatura riguarda i luoghi informali e di consumo (come parchi e giardini pubblici, centri commerciali, bar o locali, ecc), che si stanno trasformando sempre di più in centri di socializzazione giovanile a livello locale.

Le principali criticità sollevate dalla mappatura riguardano:

  • l’assenza di risorse economiche pubbliche destinate a progetti per la fascia giovanile
  • l’assenza di proposte culturali per i giovani
  • la scarsa conoscenza dei servizi per le persone presenti sul territorio
  • la scarsa comunicazione tra i servizi stessi

Per individuare i bisogni e gli obiettivi comuni sono stati organizzati dei gruppi di lavoro eterogenei nei diversi territori con attori provenienti dalle istituzioni, della scuola, dell’educazione e dell’associazionismo, con l’intento di presentarsi, conoscere i campi di intervento delle diverse organizzazioni, le risorse a disposizione e le possibilità di collaborazione.

Gli incontri dei gruppi di lavoro nel territorio di Valmontone e Labico, organizzati dalla Cooperativa Il Melograno, hanno rappresentato dei momenti di confronto da lungo attesi su questi territori.

Negli incontri dei gruppi di lavoro di Zagarolo e Palestrina, organizzati dalla Cooperativa SARC, è stato sottolineato come il bisogno di rinforzare la Comunità Educante del territorio corrisponda a un’esigenza reale.

A San Cesareo, durante gli incontri organizzati dalla Cooperativa Le Ginestre è emerso un certo feeling tra i partecipanti, inteso proprio come capacità di sentire allo stesso modo le questioni di cui si occupa il progetto di Territori ComEducanti.

 

Modulo 2: Comunità educante e mutualità
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Questo modulo è stato realizzato con due incontri distinti per ciascun territorio: il primo è stato dedicato alle scuole, comuni, servizi sociosanitari, che operano nel territorio di riferimento; il secondo invece dedicato alle associazioni del terzo settore.

Dal confronto tra le realtà presenti sui territori di Valmontone e Labico è emersa con forza la consapevolezza dell’intreccio tra dimensione educativa e conformazione del territorio, la necessità di costruire percorsi di progettazione partecipata, che richiedono un maggiore ascolto da parte delle istituzioni dei cittadini e dell’uso che fanno del territorio.

Il legame tra territorio e dimensione educativa è stato evidenziato anche durante gli incontri effettuati a San Cesareo, dove si rileva il rischio che alcune sezioni del territorio possano essere simbolicamente e socialmente deprivati ed assomigliare sempre di più a non-luoghi.

Durante il primo incontro per i territori di Zagarolo e Palestrina è emersa la difficoltà di intercettare la dispersione scolastica dopo l’obbligo (cioè ai 16 anni), quando i ragazzi lasciano scuola senza alcuna prospettiva formativa. La necessità che ci sia una segnalazione precoce di tali difficoltà è un intervento sinergico che la Comunità Educante dovrebbe attivare.

Nel secondo incontro di Valmontone e Labico si è principalmente discusso della necessità di monitorare i dati e gli interventi sulla dispersione scolastica, che appare oggi molto diversa rispetto al passato e non necessariamente legata a difficoltà di natura economica.
Il desiderio è quello di costruire una cabina di regia sul territorio con il compito di monitorare i dati sulla dispersione scolastica e concordare strategie e modalità di intervento tra i diversi attori della Comunità Educante, con la speranza di coinvolgere i genitori attraverso forme di associazionismo territoriali.

A San Cesareo il secondo incontro ha fatto emergere delle criticità nel dialogo tra istituzioni e rete informale. Anche qui si è rilevata la mancanza di dati relativi alla dispersione scolastica. Tra i temi trattati c’è il valore del lavoro educativo, genericamente poco riconosciuto.
Tra le prospettive di questo territorio c’è quella di sviluppare momenti di coinvolgimento della comunità educante in progetti locali.

Dal secondo incontro del territorio di Zagarolo e Palestrina è nata la proposta di costruire un collegamento costante tra la comunità educante locale attraverso un gruppo WhatsApp. È inoltre sentita la necessità di costruire luoghi ed occasioni per l’aggregazione giovanile e non solo.

 

Modulo 3: Coprogettazione e strumenti di partecipazione
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Anche il terzo modulo è stato suddiviso in due incontri per ciascun territorio.

Per San Cesareo il primo incontro è stato dedicato alla Rete delle Associazioni, ed ha visto la presenza anche dei rappresentanti del Centro sociale Anziani di San Cesareo, che coordina diverse iniziative in rete sul territorio.

Una criticità emersa durante l’incontro è la difficoltà a far partecipare con continuità le piccole realtà locali e la necessità di trovare delle modalità di ascolto, anche alternative agli incontri, per valorizzare il loro punto di vista. E’ emersa anche la proposta di dare continuità agli incontri di co-programmazione/coprogettazione per lavorare costantemente con una comunità educante che non sia convocata solo nelle scadenze di bandi ma possa trovare le modalità di confronto e analisi del territorio in forma costante.

Nel secondo incontro, dedicato invece agli Enti Istituzionali, Scuole e Terzo settore, si è discusso di una serie di esigenze del territorio legate non solo alla tematica della dispersione ma alla presenza di comunità migranti sul territorio che non sempre si riescono a supportare in maniera adeguata. Infatti nel rapporto tra scuola, comuni e terzo settore, alcuni protocolli attivati sulla mediazione interculturale non sono più applicabili, rimanendo così una carenza di mediazione linguistica nelle scuole.

Al termine degli incontri di San Cesareo, coordinati dalla Cooperativa Le Ginestre, sono stati proposti due patti:

  • Un patto territoriale che inserisca in maniera sistematica nella scuola attività ludico-aggregative artistiche musicali ecc. al fine di valorizzare le intelligenze multiple e rendere più motivante e accogliente la scuola per tutti i bambini. Proseguimento e ampliamento delle attività già in essere per la costruzione di una città inclusiva in Comunicazione Aumentativa Alternativa con il coinvolgimento anche delle reti di Imprese.
  • Un patto educativo che abbia l’obiettivo di ridurre l’insuccesso scolastico dei bambini stranieri ( con particolare attenzione ai bambini di famiglie nigeriane e Rom).

Anche nel primo incontro a cura della Cooperativa SARC per i territori di Zagarolo e Palestrina, dedicato a scuole, comuni e servizi sociosanitari, si è iniziato a ideare un patto educativo tra scuola, comune e altre realtà presenti nel territorio.

Il secondo incontro, dedicato invece alle associazioni del terzo settore, ha permesso di approfondire il nuovo ruolo delle realtà operanti nel terzo settore, non più in qualità di enti gestori ma responsabili della programmazione e progettazione dei servizi.

Sono state infine definite le due fasi separate di Co-programmazione e Co-progettazione evidenziando la fase iniziale di identificazione dei “bisogni” e la fase successiva per evidenziare le strategie per costruire la Zagarolo del futuro.

Per il primo incontro di Valmontone e Labico sono state coinvolte scuole e amministrazioni comunali con un modello di autovalutazione per riflettere sulle basi della collaborazione. Questo ha dato modo di esprimere i singoli punti di vista ed in particolare di approfondire il tema di “cosa sono disponibile a fare” per un lavoro di coprogrammazione e coprogettazione comune.

Nel secondo incontro, dedicato alle associazioni, i risultati dei modelli di hanno mostrato un alto livello di fiducia reciproca tra i presenti e di riconoscimento delle competenze specifiche di ogni realtà.

Le proposte emerse dagli incontri di Valmontone e Labico, a cura della Cooperativa Il Melograno, hanno riguardato la continuità degli incontri e le future modalità di comunicazione per poter sviluppare una maggiore adesione delle realtà associative del territorio.

 

Verso i Patti Educativi di Comunità
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Chiuso il primo anno di lavori, continuano gli incontri di Territori ComEducanti finalizzati alla realizzazione dei Patti Educativi e l’attivazione di tavoli di coprogettazione tra minori e famiglie.

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