Affrontiamo la selettività alimentare

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Al Centro Orizzonte di Macerata, della cooperativa Sociale IL FARO,  prosegue attivamente il laboratorio di Edufood, grazie al lavoro minuzioso e altamente professionale dei nostri supervisori e terapisti, i genitori da una parte stanno imparando a gestire il momento del pasto seguendo le indicazioni dei professionisti ed i bambini cominciano ad assaggiare cibi nuovi.

Ognuno di noi ha delle preferenze relative al cibo e la maggior parte delle persone si nutre di tutte le principali categorie di cibi garantendosi un giusto apporto di nutrienti, vitamine e minerali. I bambini nei primi anni della loro vita assaggiano per la prima volta nuovi cibi. Questi cibi hanno un sapore, un odore, una consistenza e determinate caratteristiche che li renderanno più o meno graditi al bambino.  La selettività alimentare risulta particolarmente frequente ed accentuata nei bambini con diagnosi di autismo, e si può presentare in forma estrema (si accettano solo pochi specifici cibi, a volte di una stessa marca con la stessa confezione).

La sensibilità sensoriale è indicata come una delle caratteristiche che spesso si incontrano in persone nello spettro dell’autismo. Consiste nell’avere una aumentata (o diminuita) percezione di alcuni stimoli sensoriali; come un’amplificazione delle sensazioni. Questo succede a diversi livelli: visivo, olfattivo, gustativo, tattile, propriocettivo e vestibolare.

Non è da escludere che vi siano, oltre questi elementi che riguardano direttamente il bambino, anche implicazioni dovute al comportamento genitoriale ed il clima emotivo ai pasti. Quando questi sono disfunzionali potrebbero contribuire a far sorgere e sostenere la selettività alimentare e le difficoltà a tavola.

L’intervento sulla selettività alimentare deve coinvolgere fattori sensoriali e cognitivi, è parte del percorso psicoeducativo e ne propone gli stessi principi. Il programma deve essere altamente individualizzato e deve partire dall’analisi delle caratteristiche sensoriali del bambino. Non si dovrebbe iniziare subito con l’assaggio del cibo in bambini molto avversivi, altrimenti si potrebbe peggiorare la situazione.

Si può infatti intervenire inizialmente con giochi sensoriali che non coinvolgono il cibo, e lavorare parallelamente sulla flessibilità cognitiva con attività strutturate e durante il gioco.

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