Le emozioni del cantiere Sardegna: “Giffoni apre il nostro mondo”
di giffoniexperience
«Giffoni spalanca un mondo. È uno sguardo su una realtà completamente nuova. È una gioia immensa essere qui e viverlo dal di dentro». Si raccontano i Giffoner nel corso del Lab di Autonarrazione “Lovers Are Crazy”, inserito tra le attività del Campus “Sedici Modi di Dire Ciao”, il progetto speciale di Giffoni Film Festival di durata quadriennale, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Imparare a liberare le proprie idee, a mettersi in discussione e ad esprimere emozioni e talenti ancora inespressi di fronte ad una telecamera: si conferma spazio di libertà Giffoni Film Festival, che offre l’opportunità ai ragazzi di confrontarsi con i media e i nuovi linguaggi dell’audiovisivo.
Sperimentare, conoscere, far emergere le proprie capacità e le proprie aspirazioni: sono tutti diritti inalienabili che Giffoni da sempre riconosce ai giovani permettendo loro di esprimere la propria identità e libertà di espressione.
Arriva da Tonara, dalla Sardegna, Leonardo, Generetor + 13: «È un paese tra le montagne, molto più piccolo rispetto a Giffoni, ricco però di tradizioni. Vorrei ringraziare Sedici Modi di Dire Ciao perché è un progetto che ha dato l’opportunità a noi ragazzi, provenienti da piccole realtà, dove non esistono molte attività, di poter vivere l’esperienza incredibile del Festival grazie al Giffoni Campus e di sviluppare nuove amicizie – afferma – È questa la parte più bella, creare nuove relazioni. All’inizio di questa avventura ero un po’ timoroso perché stavo andando in un posto che non conoscevo, tra persone sconosciute: sono entusiasta e felice adesso, mi sto trovando benissimo con nuovi amici e nuove esperienze».
Durante il Lab, che si sviluppa in maniera itinerante tra i vari angoli della Multimedia Valley, la delegazione proveniente dal Cultural Hub della Sardegna, tra i 50 giovani partecipanti al Campus Giffoni, spiega come Sedici Modi di Dire Ciao abbia cambiato le loro vite e la loro realtà, aperto nuovo confini e nuovi desideri, imparando a conoscere il mondo partendo da dimensioni urbane spesso svantaggiate o marginali.
Sono cinque le regioni coinvolte da Sedici Modi di Dire Ciao: Campania (Eboli e Giffoni Valle Piana), Calabria (Cittanova), Basilicata (Terranova di Pollino), Sardegna (Nuoro) e Veneto (San Donà di Piave).
Giovani che hanno la possibilità di vivere in prima persona l’attività di giurato, immersi nella magia del Festival, con la possibilità di incontrarsi e confrontarsi su audiovisivi, narrazione, scrittura, coesione, cooperazione, innovazione, ma soprattutto di scambi culturali, ospitati dalle famiglie di Giffoni.
Il Lab di Autonarrazione è anche il racconto di un viaggio fisico ed emozionale, visto attraverso la duplice prospettiva di chi ospita e chi viene ospitato.
«Ritrovarmi in una casa con un ragazzo e un’altra famiglia all’inizio è stata una sensazione strana – spiega Lorenzo, proveniente dalla Sardegna, per la prima volta a Giffoni – Mi sto trovando benissimo. Grazie a Nicolò che mi ha ospitato sto facendo nuove amicizie, soprattutto mi sto divertendo tantissimo. Giffoni aiuta ad esprimere aspetti di sé che spesso è difficile raccontare. Mi piace molto parlare di me. Mi aspettavo esattamente l’esperienza meravigliosa che sto vivendo».
Insieme a lui Nicolò, originario si Giffoni e Generator + 13: «Siamo quasi sempre insieme – dice – È fantastico condividere questi giorni. Lui della Sardegna, io campano, c’è uno scambio tra le nostre regioni. Io faccio il giurato da quando ho 3 anni, per cui rispetto a lui che è alla sua prima volta, gli faccio da tutor, lo sostengo e lo aiuto a capire come muoversi». E si concentra, poi, sui 10 anni da Giffoner: «Per me Giffoni è importante, da vivere, soprattutto se si arriva dall’estero e si vuole condividere un percorso con altre culture e con chi viene dall’altra parte del mondo».
Tante emozioni nuove e tante persone conosciute da tutto il mondo anche per Gaia, 13 anni: «È il primo anno che sono a Giffoni, avevo paura di partecipare, poi mi sono ricreduta venendo qua e mi sono trovata benissimo».
Esperienza nuova anche per Asia, Generetor + 13: «Sono qui dalla Sardegna per conoscere nuovi amici. Essere ospitati diventa uno scambio: all’inizio non sai come puoi trovarti andando presso una famiglia ospitante, potresti trovarti male rispetto a come sei, in base alla tua personalità. Sono felice di essere una giurata del Festival, mi sto divertendo moltissimo e sto imparando tante cose nuove. Il mio consiglio ai miei coetanei? Venite tutti a Giffoni!».