Raccontarsi con i colori: i ragazzi di Sedici Modi di Dire Ciao a confronto con l’esperta di look therapy Silvia Vicinanza

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Raccontarsi con i colori. Dare voce alle proprie emozioni attraverso il giallo, il blu, il rosso, l’arancio. E provare, con un foglio e un astuccio, a ritrarsi e al tempo stesso a tirare fuori gli elementi più rappresentativi della propria personalità. E’ questo che hanno fatto i giovani partecipanti del progetto Sedici Modi di Dire Ciao che hanno preso parte all’incontro on line promosso da Giffoni.

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Moderato dalla dottoressa Giulia Troisi, l’appuntamento ha visto protagonista l’esuberante Silvia Vicinanza, partner di Francesca Beyout Ragone. “Sono felice di essere qui con voi – ha sottolineato Silvia – E’ bello parlare di colori, in particolare perché con i colori io e Francesca ci lavoriamo da tempo. Creiamo trucchi e acconciature e siamo convinte sostenitrici della look therapy, ossia del fatto che grazie alla scelta del colore più appropriato è possibile vedersi meglio e dunque sentirsi anche più felici e soddisfatti della propria immagine”. Ma cosa sono i colori? Qualcosa di molto vicino alle emozioni, perché come spiegato da Andrea, “i colori ci rappresentano”. A Mariachiara piace il viola e il nero, ad Arianna l’azzurro, a Sonic il blu che richiama il cielo e il giallo del sole e delle stelle. E come nasce un colore preferito? Come un colpo di fulmine, hanno raccontato i maschietti, mentre per le ragazze è stato inevitabile il riferimento alla scelta degli abiti più di tendenza. C’è un filo rosso che lega le loro esperienze e quelle di tanti altri che con i colori hanno avuto a che fare. E’ la capacità del colore di parlare un linguaggio universale più potente delle stesse parole. L’artista Vassili Kandinsky diceva infatti che le tonalità cromatiche, come quelle musicali, hanno un’essenza sottile, danno emozioni più sottili, inesprimibili a parole. “Forse ogni tono troverà col tempo un’espressione materiale, verbale. Eppure ci sarà sempre qualcosa che la parola non può rendere compiutamente, e che non è superfluo, ma l’essenziale- Per questo le parole sono e restano accenni, segni abbastanza esteriori dei colori. In questa impossibilità di sostituire l’essenza del colore con la parola o con altri mezzi sta la possibilità dell’arte monumentale”. I ragazzi si sono poi cimentati con un coloratissimo autoritratto che è servito ad aprirsi agli altri e ad autorappresentarsi con la tavolozza che meglio corrisponde ai tratti del loro carattere: precisione, emotività, solarità, timidezza, delicatezza, sensibilità. Non sono mancati momenti in cui i giovanissimi hanno trovato il coraggio di raccontare alcuni degli aspetti più intimi della propria personalità, a partire dalla mancata accettazione di se stessi, del proprio fisico o del proprio modo di relazionarsi. E c’è stato chi, come Gabriele, attraverso il suo disegno, ha raccontato un mondo fatto di valori e di amicizia profonda, molto più intensamente di quanto avrebbe potuto fare un adulto. Una vera e propria color therapy per superare insieme le difficoltà tipiche dell’età pre adolescenziale e adolescenziale.

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

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