Intelligenza artificiale, la curiosità che accompagna ogni rivoluzione: a Sedici Modi di Dire Ciao protagonista la formazione per docenti e dirigenti scolastici

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Ansia, confusione, ma anche progresso, futuro, originalità. Se si chiede ai docenti quali parole chiave vengono loro in mente quando pensano all’intelligenza artificiale, lo sguardo passa da scenari inesplorati a prospettive positive in egual misura. Rimane sullo sfondo una costante curiosità, che è quella che accompagna ogni nuova rivoluzione. Soprattutto quando al cuore del cambiamento c’è una tecnologia di cui ancora non comprendiamo a pieno né i meccanismi né le potenzialità. Su tutte allora una parola diventa fondamentale, ed è “consapevolezza”. Digital Prof, il lab rivolto alla comunità educante di Sedici Modi di Dire Ciao ha come obiettivo proprio questo: quello di rendere docenti e dirigenti protagonisti di un presente formativo e di un futuro mondo professionale in evoluzione, utilizzando medium e linguaggi sempre più vicini a quelli dei ragazzi.

L’iniziativa è ideato da Giffoni, selezionata da Con i Bambini e supportato da Fondazione con il Sud. Il nuovo appuntamento è organizzato in collaborazione con l’associazione Nuovi Scenari e la cooperativa Scenari Verdi diretta da Giuseppe D’Antonio. Il laboratorio è stato realizzato in collaborazione con Simona Michelon, di Polo Formazione Onlife.

L’intelligenza artificiale generativa è innanzitutto uno strumento. Che, se usato bene, può essere un valido assistente per l’apprendimento.

Attraverso le funzionalità di piattaforma come Chat gpt, X e Gemini, i docenti hanno provato a dialogare con il chatbot per amplificare creatività e compiti. Ma c’è di più: “Gemini può supportare il docente nelle sue attività quotidiane, per creare delle lezioni innovative – spiega Simona Michelon – Lo studente viene supportato dall’AI grazie all’apprendimento personalizzato. Già oggi le nostre funzionalità consentono di ricevere feedback in tempo reale ed eventualmente approfondire e colmare i propri gap”. Si tratta sempre di un affiancamento, mai di un affidamento alla macchina: “La risposta che si ottiene è un semi-lavorato che bisogna personalizzare, interpretare e fare proprio. Non possiamo farci sostituire dall’intelligenza artificiale ma utilizzarla come mezzo a nostro vantaggio”.

E per evitarlo, per essere noi a guidare la macchina e non viceversa, l’intelligenza artificiale deve dunque anche diventare una materia di studio. La scuola sta contribuendo a questa formazione e a questa crescita di competenze aggiornando i propri modelli formativi. Occorre, quindi, insegnare ai giovani ad agire in modo attivo, e non passivo, davanti a questi grandi cambiamenti tecnologici.

È una delle tecnologie più trasformative – riflette Maria, docete di Nuoro tra i partecipanti al lab – ed è quindi importante fare un lavoro di sensibilizzazione. Bisogna capire i vantaggi indubbi ma anche su cosa invece è importante porre attenzione, attivare il proprio spirito critico. E qui entrano in gioco i giovani: mai come in questa generazione ci si è trovati di fronte a una situazione così complessa. E i ragazzi di oggi saranno anche quelli che lavoreranno inevitabilmente con l’intelligenza artificiale”.

“Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minori le. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine  bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org”.

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