Che cos’è un centro sportivo di comunità?

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Ecco che comincia il nostro diario di bordo in questo splendido spazio di narrazione. Vogliamo partire col presentarvi l’idea, la missione e i valori dietro un progetto come ‘ centro sportivo di comunità ‘: che cos’è? Perché si chiama così? Che funzione avevamo immaginato prima di dare il via ai lavori?

A parlarcene è Arnaldo Rossi, coordinatore di progetto e direttore della Cooperativa Sociale La Locomotiva Onlus, ente capofila di #CSC:

Lo sport in sé è una esperienza educativa significativa? Probabilmente no. È importante lo sport per favorire la crescita di bambine, bambini, ragazze e ragazzi? Assolutamente si. Queste due risposte possono sembrare in contraddizione tra loro e forse, proprio per questo, hanno rappresentato il punto di partenza da cui sono nate tutte una serie di riflessioni e ulteriori domande.

Ed ecco le domande che girano intorno all’anima dei Centri Sportivi di Comunità: “Lo sport bisogna considerarlo come strumento o come obiettivo? E quali sono gli obiettivi che in questo momento storico, abitando i nostri territori abbiamo sentito la responsabilità di raggiungere?

La Locomotiva ha iniziato a ragionare insieme a Fondazione Laureus e Play for Change Impresa sociale su queste questioni a partire da esperienze precedenti che ci aveva già visto collaborare.

E così ha preso sempre più forma l’idea ” Centro sportivo di Comunità“, un modello di luogo in cui fosse possibile raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Favorire l’inclusione e ridurre la povertà educativa
  • Favorire la parità di sesso
  • Accogliere in spazi sicuri
  • Favorire dinamiche di partecipazione
  • Potenziare le capacità genitoriali
  • Costruire alleanze educative
  • Puntare a una sostenibilità economica

Per raggiungere questi obiettivi abbiamo considerato tutte quelle condizioni per noi necessarie:

  • L’individuazione di Centri che potessero essere un punto di riferimento nei quartieri in cui erano situati,
  • La Formazione degli allenatori e degli operatori sociali per acquisire un modello educativo che proponga lo sport per acquisire competenze motorie ma anche emotive, relazionali, cognitive e che sia in continuità con altri percorsi educativi già in atto, imparando quindi a strutturare progetti educativi/sportivi e a dialogare e a confrontarsi con altre figure educative (insegnanti, educatori, ecc.).
  • La possibilità di proporre ulteriori attività che potessero coinvolgere i minorenni ma anche le loro famiglie per favorire la partecipazione allo sport ma anche per fare maggiormente comunità.

Si è deciso di partire in almeno 3 città e in quartieri in cui il livello di povertà educativa fosse alto – racconta Arnaldo Rossi –  Sono state scelte Napoli, Roma, Palermo ma soprattutto delle organizzazioni che potessero aderire a questa idea: Calcio Sociale, Liberi Nantes, Obiettivo Napoli e Yolk oltre che La Locomotiva. Da questa formazione è nato il progetto proposto a Con I Bambini.

Ora il progetto è al terzo anno di attività e questi sono alcuni dei risultati raggiunti:

  • 371 bambini iscritti nei diversi corsi sportivi dei Centri, con la possibilità di praticare calcio, atletica, karate, taekwondo, ginnastica artistica, basket, volley, padel e tennis tavolo e che nel secondo anno sono diventati 475.
  • 261 i bambini coinvolti in percorsi di avviamento allo sport che si svolgono direttamente nelle scuole, diventati 365 il secondo anno.
  • Circa 50 bambini con bisogni educativi speciali e più di 100 ragazzi stranieri o di origine straniera coinvolti ogni anno: emergono diversi bisogni di cui molti relativi alla fase post pandemia. La possibilità di esprimersi attraverso il movimento ha dato loro risorse importanti.
  • 14 protocolli stilati con altri enti e organizzazioni del territorio: 5 scuole e una decina di organizzazioni hanno come riferimento stabile i Centri sportivi di comunità.
  • Tutti gli operatori coinvolti hanno partecipato ai diversi incontri di formazione, (almeno tre all’anno), che si sono svolti soprattutto in presenza ma che nella modalità on line ha permesso di attivare un confronto tra chi è impegnato in quartieri e città diverse.
  • La riqualificazione o la ristrutturazione realizzata per 4 Centri per rendere gli spazi più accessibili, belli, sicuri.

Quest’anno le priorità sono rappresentate dal provare a coinvolgere maggiormente gli adolescenti e le famiglie e di approfondire il tema della sostenibilità, continuando a fare attenzione ai bisogni che sono già emersi e a quelli che si presentano di nuovi.

 

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