Un passo avanti per l’inclusione: nasce il laboratorio “Basilio Bona”
di tantintenti
Cascina Oremo amplia sempre di più i propri orizzonti e la rete di collaborazioni, portando avanti la propria mission: diventare un polo innovativo e inclusivo aperto a persone di tutte le età e abilità, connettendo luoghi e persone. Lunedì è stata scritta un’altra pagina nella ancor giovane ma già ricca storia di Cascina Oremo, con il taglio del nastro al laboratorio diffuso di robotica inclusiva. Un progetto dedicato a Basilio Bona, pioniere nel campo della robotica mancato all’affetto dei suoi cari il 25 novembre 2023.
La giornata è stata arricchita dal convegno “Storie di robotica: dalle origini a percorsi educativi inclusivi”, proprio nel giorno in cui Basilio Bona avrebbe compiuto 76 anni.
Basilio Bona
Originario di Sordevolo, ha dedicato 50 anni della propria vita alla robotica, che per lui è stata una passione oltre che una professione. È stato docente ordinario di controlli automatici e robotica al Politecnico di Torino, tra i pionieri della robotica e dell’automazione industriale in Italia. Persona di grande spessore, apprezzato da studenti, colleghi e amici, univa competenza, spirito innovativo e disponibilità al confronto, senza mai far mancare il sorriso. Il laboratorio è un’iniziativa per ricordarlo, che nasce da un gruppo di colleghi e amici del Politecnico di Torino.
Il laboratorio diffuso di robotica
Le attività dedicate alla robotica del nuovo polo di Cascina Oremo sono state progettate per essere inclusive e si rivolgono a bambini e bambine, ragazzi e ragazze con e senza disabilità, disturbi dell’apprendimento o neurodivergenti. Verranno realizzate sia negli ambienti di Cascina Oremo, sia nelle scuole del territorio, grazie a strumentazioni innovative programmabili a blocchi.
L’obiettivo è promuovere attraverso la robotica la sensibilità verso l’ambiente, incoraggiare la riflessione sulle implicazioni delle proprie azioni, favorire la collaborazione e scoprire i propri talenti utilizzando la tecnologia come strumento per immaginare soluzioni innovative e comportamenti sostenibili a 360°.
Tanti i progetti che verranno realizzati a partire da settembre.
Orti robotici, per coltivare le piante in maniera sostenibile, imparare a costruire e gestire una serra in maniera smart ed efficiente grazie all’aiuto dei robot.
Storytelling, immaginando storie. I robot stimolano la fantasia dei partecipanti per costruire storie, creare sceneggiature in cui ciascun partecipante ha un suo ruolo e fornisce un apporto personale al gruppo.
Movimento e robotica, con una sperimentazione legata in primis al proprio corpo in azione e ad una seconda fase di istruzione dei robot per spostarsi nello spazio.
Il momento clou della giornata è stato il convegno, a cui hanno partecipato oltre 70 persone, accolte da due studentesse dell’IIS Gae Aulenti di Biella, che hanno vissuto un’esperienza concreta e applicato le conoscenze apprese a scuola.
Un’occasione per ripercorrere le tappe fondamentali dell’evoluzione della robotica in Italia e in Piemonte, alla scoperta delle sue applicazioni in vari settori a partire dall’industria per arrivare fino ai servizi. Sono intervenuti esperti del calibro di Arturo Baroncelli – socio onorario di SIRI, associazione italiana robotica e automazione, Gianfranco Carbonato – Presidente PRIMA Industrie con Stefania Ferrero, Chief Marketing Officer di COMAU. E ancora la docente del Politecnico di Torino Marina Indri, Bruno Nicoletta, già Amministratore delegato AMADA CREA insieme a Domenico Peiretti, Amministratore delegato PRIMA ELectro. Figure di spicco nel mondo imprenditoriale e accademico che hanno collaborato con il prof. Bona, con Marta Serrano che ha introdotto le principali motivazioni dell’iniziativa.
A ricordare Basilio Bona è stato il fratello Umberto Bona, che ha raccontato alcuni aneddoti, sottolineando il legame con il territorio biellese e in particolare con la “sua” Sordevolo. E ha parlato di Bona anche l’amico Marco Bobbio.
Il laboratorio diffuso, progettato per promuovere l’uso della robotica nell’apprendimento, nell’orientamento e nello sport, con un focus particolare sull’inclusione, è stato presentato da Michela Braga e Manuela Baldo, esperte di Cascina Oremo.
Mostrato al pubblico anche “e. DO”, il braccio robotico, ideato con finalità educative e formative, donato a Cascina Oremo dall’azienda Comau, leader mondiale nel campo dell’automazione industriale, rappresentata per l’occasione da Stefania Ferrero e Stefano Pesce.
È stato un momento per mettere in luce gli intrecci tra tecnologia, robotica, educazione, psicologia e orientamento, un’occasione per riflettere sulle modalità con cui favorire la connessione tra discipline umanistiche e scientifiche, anche in quei casi in cui appaiono molto distanti.
Prima del convegno c’è stato un tour esclusivo del polo educativo di Cascina Oremo, che ha permesso alle persone presenti di esplorare e osservare le attività in corso, compresi i primi laboratori sperimentali di robotica educativa dedicati ai più piccoli, respirando l’atmosfera di innovazione e sostenibilità che contraddistingue questo luogo.
Come contribuire
La raccolta fondi prosegue ed è possibile fare una donazione tramite bonifico bancario a Consorzio Sociale “Il Filo da Tessere”, capofila della progettualità Cascina Oremo.
I fondi raccolti serviranno ad acquistare ulteriori robot e attrezzature, progettare e realizzare attività con le nuove generazioni.
Sono stati già donati oltre 11mila euro, investiti in una prima dotazione di robot educativi e nella formazione per operatori e operatrici, in corso grazie alla collaborazione con il Laboratorio di simulazione del comportamento e robotica educativa “Luciano Gallino” dell’Università degli Studi di Torino.
IBAN: IT7Q0608522304000016949091, indicando nella causale: “laboratorio bb” oppure tramite PayPal.
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