L’Università e il Progetto A.R.C.O.

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I progetti pedagogici come “A.R.C.O. Accoglienza, Rete, Comunità, Ora” spesso incidono sul territorio quasi senza fare rumore, operando una vera e propria “rivoluzione silenziosa”, ma sappiamo che l’impatto è enorme e in tantissimi casi non sono solo i bambini e le famiglie ad essere coinvolti in prima persona. Oggi ci racconta la sua storia Sofia Cervasio, laureata in Progettazione e Coordinamento dei Servizi Educativi, che si è avvicinata ad A.R.C.O. osservandolo da un altro punto di vista…

“In occasione del mio ultimo anno come studentessa magistrale presso l’Università degli Studi di Parma in ambito di Progettazione e Coordinamento dei Servizi Educativi, ho svolto un tirocinio curricolare presso la Cooperativa Sociale C.O.C.E.A. della Spezia.

Durante questa meravigliosa esperienza ho avuto la fortuna di poter partecipare e prendere parte a diversi coordinamenti organizzati da tutti gli enti partnership coinvolti nel Progetto A.R.C.O. Accoglienza, Rete, Comunità, Ora. Questa è stata l’occasione per me di avvicinarmi in prima persona, per la prima volta, ad un progetto pedagogico che coinvolgesse il mio territorio.

Da qui nasce l’idea del mio elaborato di tesi finale che ha previsto come oggetto di studio il fenomeno della povertà educativa minorile, a partire da un approfondimento delle caratteristiche e dimensioni del fenomeno sino ad affrontare il tema delle politiche di contrasto e di alcune iniziative circa l’applicazione del sistema integrato 0-6 anni, nello specifico A.R.C.O.

Inoltre, per poter contribuire attivamente al Progetto ho proposto una ricerca pilota che ha avuto l’obiettivo di individuare le opinioni e il grado di soddisfazione nell’organizzazione di alcuni Servizi coinvolti nel Progetto sperimentale e quali sono le richieste principali dei genitori dei bambini nella fascia 0-6, per poter intervenire e agire tutti insieme nel contrasto alla povertà educativa minorile.

L’analisi dei dati ha fatto emergere tanti aspetti che hanno indicato quanto questo Progetto rappresenti un importante e riconosciuto strumento di supporto alla crescita e allo sviluppo dei bambini e dei loro genitori.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di un continuo e costante investimento sulle relazioni tra i servizi educativi e le famiglie, soprattutto quelle che vivono situazioni di fragilità e disagio, per la costruzione di una comunità educativa attiva e coinvolgente. Si tratta non solo di un investimento pedagogico, ma anche politico e culturale, dal momento che consiste in una responsabilità etica a cui non possiamo più sottrarci.

Questo studio ha così rappresentato per me una fonte di riflessione e di crescita non solo professionale, ma anche personale, pertanto mi sembra doveroso ringraziare la Cooperativa C.O.C.E.A. che, con gli altri enti partnership, ha reso possibile la realizzazione di questo Progetto impegnandosi sul territorio spezzino e l’Università per avermi fornito le conoscenze e gli strumenti necessari per condurre questa ricerca”.

Il Progetto A.R.C.O. invece ringrazia Sofia per aver preso parte alla nostra “rivoluzione silenziosa” e per aver colto, grazie al suo impegno e al suo lavoro di ricerca, l’importanza del nostro lavoro.

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