Formazione per la rete: al centro gli orfani di femminicidio e le famiglie affidatarie
di ilgiardinosegreto
Al centro del progetto, il Progetto Airone, che il 20 e 21 maggio a Roma ha riunito a Roma una rete di professionisti per un corso di formazione dedicato proprio a questo tema, con questa iniziativa preziosa che ha visto la partecipazione di operatori sportivi, psicologi, assistenti sociali e forze dell’ordine, tutti accomunati dalla volontà di approfondire le tematiche legate al femminicidio e al suo impatto sui minori, e di acquisire competenze specifiche per la presa in carico e il sostegno degli orfani e delle loro famiglie affidatarie.
Strumenti per la presa in carico e il sostegno
Il corso ha fornito ai partecipanti una panoramica completa sul fenomeno del femminicidio, con particolare attenzione all’impatto che questo ha sui bambini e sugli adolescenti. Sono approfondite le tematiche relative al trauma, al lutto e alle difficoltà emotive e relazionali che questi minori possono sperimentare.
Un focus importante è dedicato al ruolo degli operatori sportivi, figure spesso in stretto contatto con i minori e in grado di intercettare precocemente segnali di disagio o di rischio. In quest’ottica, sono stati forniti strumenti e competenze per riconoscere i segni di violenza e abuso, per comunicare in modo efficace con i minori e per attivare le reti di supporto opportune.
Testimonianze di vita vissuta
Particolarmente toccante è stato il momento dedicato alle testimonianze di Francesca Nifosì e Emanuele Sioux Blandamura, entrambi orfani di femminicidio, che con le loro storie, cariche di dolore e di speranza, hanno offerto ai partecipanti una preziosa occasione per comprendere da vicino le esperienze e i bisogni di questi ragazzi.
Un impegno per il futuro
La formazione del Progetto Airone rappresenta un passo importante nel percorso di sostegno agli orfani di femminicidio e alle famiglie affidatarie, è un impegno concreto che si traduce in azioni concrete e nella volontà di costruire una rete sempre più solida e qualificata a tutela di questi minori.
L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di interventi promossi a livello nazionale e locale per contrastare il fenomeno del femminicidio e per offrire supporto alle vittime e ai loro familiari.
Un impegno condiviso da istituzioni,associazioni e professionisti, tutti uniti nel dare voce a chi non ne ha e nel costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.
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