“Voglio tornare ad essere felice”. Presentato il progetto Airone a favore degli orfani di femminicidio
di ilgiardinosegreto
Il 25 maggio, negli spazi dell’Orto Botanico di Roma, l’Associazione Il Giardino Segreto e l’Impresa Sociale Con I Bambini hanno presentato il progetto Airone, una rete integrata, multidisciplinare e olistica, per il supporto degli orfani di femminicidio.
Airone è uno dei quattro progetti selezionati dal bando “A braccia Aperte”, promosso dall’Impresa Sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa. È un programma di prevenzione, assistenza, presa in carico e cura degli orfani di femminicidio, che nasce e viene elaborato da un prestigioso partenariato guidato dall’Associazione per la tutela dei bambini Il Giardino Segreto, capofila per il centro Italia (Lazio, Toscana, Abruzzo, Molise, Marche ed Umbria).
“Ogni 3 giorni un bambino o una bambina restano orfani di madre. Ogni 3 giorni una madre e un padre restano senza una figlia” queste le frasi d’apertura del video del Progetto Airone che è stato proiettato durante la conferenza stampa. Sono però anche le frasi che incarnano il senso più profondo del progetto, la verità troppo spesso taciuta che fa degli orfani di femminicidio degli invisibili per la società civile.
Il progetto Airone lavora con l’obiettivo di puntare i riflettori su questa realtà dolorosa ma esistente. Al centro del progetto, ci sono i figli e le figlie delle donne vittime di femminicidio, considerati nelle possibilità di recupero di una dimensione di felicità persa. Anche i familiari che crescono questi bambini vengono sostenuti e affiancati affinché possano seguirli nelle loro esigenze socio-educative.
Airone si basa su una visione realista ma fortemente positiva sulla condizione dei bambini vittime di femminicidio perché offre sì un supporto psicologico, ma tiene anche e soprattutto conto delle loro doti educative, culturali e d’inclusione sociale.
Fondamentale è fare in modo che questi bambini oggi e ragazzi domani possano approfondire il proprio percorso di studi, oltre a coltivare le loro passioni come la musica, la danza o il teatro. E soprattutto abbiano le stesse possibilità di realizzarsi dei loro coetanei in termini pratici. Airone vuole così riaccendere la speranza nel futuro, la possibilità di riconoscersi nel rapporto con gli altri, in quella socialità purtroppo persa e dimenticata a causa del trauma familiare.
Patrizia Schiarizza fondatrice de Il Giardino Segreto dichiara “La vera sfida della democrazia è l’uguaglianza, e vogliamo restituire ai bambini e alle bambine orfane le stesse opportunità di tutti gli altri”. Anche lo stigma sociale di un bambino orfano di femminicidio deve essere eliminato, e lo si può fare sia attraverso il supporto psicologico, sia attraverso concrete possibilità di realizzare un’identità completa, autonoma e libera.
L’Associazione Il Giardino Segreto, capofila del progetto, prende il nome dal romanzo di Frances Hodgson Burnett nel quale la scoperta di un giardino segreto, appunto, si intreccia con la storia di tre ragazzi orfani, la piccola Mary, suo cugino Colin e un altro bambino di nome Deacon.
Il giardino, come le vite dei ragazzi, divenuto secco e arido, tornerà rigoglioso e vitale grazie alla cura dei tre bambini, così come il rapporto di affetto reciproco sanerà le loro ferite. Gli adulti, come il riservato giardiniere del romanzo, saranno sempre presenti ma mai impositivi, potranno favorire il fiorire spontaneo delle realtà personali dei ragazzi, senza imporre loro alcuna scelta. Gli operatori sono lì a stimolare i processi di sviluppo della vita senza condizionare, ma creando un’area di sviluppo “prossimo” in grado di attivare una dinamica di apprendimento e salvaguardia necessaria per l’autorealizzazione.
La frase “Voglio tornare ad essere felice” detta da un bambino orfano di femminicidio agli operatori de Il Giardino Segreto è posta ora sotto il logo di Airone perché vera e propria missione del progetto: dare l’opportunità a questi orfani di ritrovare la felicità pensata perduta per sempre, coltivando in loro la speranza nel futuro. Il logo di Airone sotto al quale è posta la frase rappresenta invece due ali aperte come quelle dell’araba fenice, simbolo di resilienza e rinascita, ma anche, se si guarda la “o” della parola Airone, una figura antropomorfa stilizzata che apre le sue braccia in segno di accoglienza e d’abbraccio a simboleggiare la figura degli operatori.
Il Giardino Segreto, capofila del progetto, lavorerà in collaborazione con 30 partner: UNICEF, 5 Università (La Sapienza, LUMSA, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi de L’Aquila, Consorzio Universitario Humanitas), la Regione Lazio, la Procura della Repubblica di Tivoli, 3 Aziende pubbliche di servizi alla persona (Dipartimento materno infantile del Policlinico Umberto I di Roma, ASL Roma 1 e ASP Teramo), la Rete Codice Rosa, FNAS Fondazione Nazionale Assistenti Sociali, enti di terzo settore (Associazione Cante di Montevecchio – Onlus, Associazione Centro ELIS, Associazione M.I.T. – Modello Interazionista e Territorio APS, Tana Onlus, Giardineria Italiana società cooperativa, KAIROS Coop. Soc. A.R.L. ONLUS – ETS, La Locomotiva Società Cooperativa Sociale, OASI O.P.E.S. Italia, il centro antiviolenza Be Free, ANCI, enti competenti nella formazione e nell’avviamento al mondo del lavoro (Oasi ed Orienta S.r.l.).
Madrina del progetto Cristiana Capotondi che con la sua sensibilità e attenzione ai temi sociali ha abbracciato il progetto di Airone da subito.
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