“La guerra è anche quando un nostro amico viene preso in giro in classe”

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Cos’è la pace? Cosa vuol dire guerra? Sono queste le domande che si sono posti i Giovani per la Pace di Napoli in seguito allo scoppio di un conflitto in Europa, vicino casa. Per cercare risposte i giovani volontari hanno organizzato un incontro nell’ambito di Valori in Circolo, progetto promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per la lotta alla povertà educativa minorile.

Ad ascoltare i GXP di Napoli, al teatro dell’Istituto Bianchi di Napoli vi erano 40 ragazzi di tre diversi istituti di Napoli: Istituto Comprensivo Statale Teresa Confalonieri, Istituto Comprensivo Casanova-Costantinopoli, il Nuovo Bianchi.

I volontari di Valori in Circolo hanno ripercorso gli eventi dal 24 febbraio, soffermandosi sulla risposta alla guerra della Comunità di Sant’Egidio: la solidarietà. Di fronte all’ingiustizia del conflitto, i volontari hanno, infatti, reagito inviando rifornimenti di alimenti, medicinali e altri beni primari e continuando a soccorrere i senzatetto e i poveri nelle città dell’Ucraina. Inoltre, i Giovani per la Pace di tutto il mondo si sono attivati per manifestare il loro “No alla guerra!” in tantissime città, perché tanti altri si unissero e urlassero il loro desiderio di pace.

I Giovani per la Pace hanno poi voluto ricordare le tante altre guerre che da anni insanguinano paesi lontani da cui provengono molti degli amici profughi dei GXP, ragazzi che sognano solo di vivere in pace. I giovani volontari hanno anche invitato i ragazzi presenti a riflettere sulle guerre o più vicine, quelle a cui assistiamo ogni giorno: “La guerra è quando un nostro amico viene escluso ad una festa o quando viene preso in giro in classe” ha raccontato dalla platea Noemi, una ragazza che partecipa alle attività dei Giovani per la Pace e che era presente insieme alla sua classe. Noemi ha poi raccontato della sua esperienza come volontaria e ha descritto anche la “guerra della solitudine e dell’abbandono” degli anziani che in GXP incontrano negli istituti e la “guerra dell’infanzia negata” a tanti bambini dei quartieri di Napoli.

I GXP hanno terminato l’incontro con l’impegno, preso anche con i ragazzi presenti in platea, a non restare indifferenti alla guerra, in tutte le sue forme, e sforzarsi di costruire, ogni giorno, la pace. Un impegno di valore, in un mondo che i Giovani per la Pace vogliono cambiare.

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