“La strada non è per tutti la stessa”: racconto di un laboratorio di italiano per rifugiati

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Un laboratorio di italiano L2 realizzato dalla cooperativa Brutto Anatroccolo, con Idea Prisma che ha dato vita all’azione Percorsi di consulenza, a sostegno dello psicologo del progetto e supportando l’attività di sportello, nell’ambito di Totem che si riconferma un progetto in grado di accogliere i bisogno dei territori dover insiste. In particolare in questo caso le esigenze dei richiedenti asilo e dei rifugiati ospiti del progetto Sai WELL©HOME a Montesacro nel III Municipio di Roma.

All’interno degli interventi di sostegno alla genitorialità, e concepito come strumento di inclusione sociale e interazione multiculturale, il laboratorio di Italiano ha come intento principale quello di migliorare la comprensione e la produzione della lingua italiana da parte delle persone provenienti da altri paesi ed in particolare persone migranti richiedenti protezione internazionale.

La strada da percorrere non è sempre la stessa, ed è necessario fare anzitutto una valutazione iniziale delle competenze dei partecipanti per poi strutturare un piano di lavoro personalizzato ma anche condiviso e che potesse facilitare le stesse interazioni tra i partecipanti.

Con questa prospettiva il maestro ha sottoposto alle classi un piccolo test di letto-scrittura e, nonostante la presenza in Italia di alcuni fosse maggiore rispetto ad altri, il livello di riferimento per tutti è stato A1, con la possibilità di arrivare ad A2 in quanto si sono evidenziate importanti capacità e soprattutto una rilevante base motivazionale e tensione all’apprendimento al fine di poter attivare processi che possano essere facilitatori dell’inserimento nel territorio che li accoglie. Sono state organizzati due gruppi in quanto il progetto WELL©HOME vede l’organizzazione d’accoglienza di nuclei famigliari completi e/o monopranetali, in 3 appartamenti diversi per 29 persone e – a causa della pandemia e al fine di mantenere una significativa qualità e significatività dei processi di apprendimento implementati.

Il laboratorio si è strutturato come segue:

  • Durante ogni giornata sono state distribuite le fotocopie della lezione del giorno con i relativi esercizi;
  • Ai partecipanti sono stati inviati tramite mail i link sulla lezione con relativi esercizi;
  • Nell’affrontare i vari argomenti è stato prioritario rapportare ciò che si impara in classe alla vita quotidiana dei partecipanti (in quest’ottica si sono potuti usare strumenti compensativi quali quotidiani, musica o film come elementi di facilitazione nei processi di apprendimento);
  • Ciascun partecipante è stato seguito a prescindere dalle sue capacità e li dove è stato necessario si è seguito un programma personalizzato rispetto al resto della classe. È stata comunque consuetudine rimanere sullo stesso argomento per almeno 2/3 lezioni;
  • Lo scopo principale del laboratorio è stato quello di migliorare la comunicazione in Italiano per implementare relazioni sociali, essere in grado di leggere un documento o ampliare le possibilità lavorative e promuovere all’interno dei contesti di accoglienza e nei territori in cui sono presenti gli appartamenti, interazioni virtuose e positive;
  • Gli argomenti principali che sono stati: pronuncia, articoli, nomi, pronomi, presente indicativo di essere e avere e dei verbi regolari, aggettivi, avverbi, preposizioni, congiunzioni.

L’esperienza implementata – che sta continuando – ha mostrato come anche l’opportunità e gli spazi di apprendimento della lingua italiana possono essere momenti di importante crescita per le stesse persone che partecipano sia da un punto di vista individuale che gruppale. Spazi e opportunità che possono facilitare interazioni e incentivare percorsi di crescita personale e di consapevolizzazione rispetto alla propria storia e al proprio progetto migratorio.

Il Maestro del laboratorio di italiano e lo Staff di Well©Home

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