Un viaggio verso l’autonomia: dal Progetto di vita all’inclusione
di ilpuntoscs
Immaginiamo TAPPE – Territori Amichevoli, Persone Protagoniste, Esperienze come una storia che inizia. Abbiamo un titolo, che svela i primi significati e l’immagine di una barca, costruita come un origami, che racchiude la promessa di un viaggio. Accomodatevi. Bussate alla porta, o salite sulla barca, come vi piace di più.
#dueparolecon è l’approfondimento dedicato all’incontro con la partnership: ci fermeremo a tutte le Tappe.
Incontriamo Chiara Poli, progettista del Bum- Centro Autismo, un servizio di Diaconia Valdese che offre percorsi di crescita e sostegno a bambini/e, ragazze/i con autismo e alle loro famiglie. Proseguiamo così il racconto di Tappe e di alcune delle attività pensate per sostenere le famiglie con figli/e che vivono una condizione di disabilità nella progettazione del futuro.
Tappe è un progetto rivolto a bambini e bambine, ma anche alle loro famiglie. Chiara, puoi parlarci delle attività che proponete nel progetto Tappe?
Nel progetto Tappe noi ci occupiamo di diverse azioni, tra le quali i Laboratori che chiamiamo “Progetto di vita”. Sono laboratori, appunto, per piccoli gruppi di ragazzi e ragazze maggiori di 12 anni. L’obiettivo principale che ci poniamo è quello di stimolare l’autodeterminazione e l’autonomia, lavorando molto anche sulle relazioni e la socialità. Con la guida delle operatrici, che conoscono in maniera approfondita i partecipanti, le loro abilità, desideri, valori e obiettivi, miriamo a far sì che tutti e tutte possano raggiungere un futuro di maggiore autonomia e soddisfazione personale.
Come funziona, nella pratica?
I gruppi hanno una durata di tre anni, sono formati dopo colloqui individuali che tengono conto delle esperienze passate della famiglia e del vissuto dei partecipanti. Ogni gruppo è denominato con un colore (arancione, verde, rosso e giallo). Ad oggi sono stati coinvolti 14 bambini/e che sono stati individuati in base a criteri indicati dal progetto.
I laboratori, come detto, mirano a sviluppare l’autonomia attraverso attività pratiche come l’organizzazione di un pasto, la cura dei propri oggetti, l’uso dello smartphone e la gestione del denaro. Vengono proposte anche simulazioni di situazioni reali come fare la spesa al supermercato, per esempio. I laboratori terminano con una gita estiva per sperimentare nuove situazioni.
Le operatrici del Bum sono psicologhe, terapiste della riabilitazione o educatrici professionali, tutte con un alto livello di specializzazione sull’autismo e spesso con un master specifico. Per noi la formazione e l’aggiornamento hanno un grande valore, perché rappresentano delle opportunità concrete, pratiche, per le persone con cui lavoriamo.
Oltre ai laboratori che ci hai descritto, Chiara, ci sono altre attività di cui vi occupate nel progetto Tappe?
Oltre ai laboratori per i e le più grandi, ci occupiamo anche di interventi per bambini e bambine della scuola primaria, concentrandoci in particolare su sport e cultura. Sono state coinvolte realtà sportive e musei per creare contesti inclusivi e accessibili. Il Bum offre formazione e supervisione ad allenatori e personale dei musei sul tema dell’autismo.
Chiara, ci racconti di più sulla formazione per il personale dei musei?
Sì. Il progetto prevede collaborazioni con la Fondazione Centro Culturale Valdese la Fondazione Cosso, con formazione al personale, supervisione agli allestimenti e visite guidate per bambini autistici e le loro famiglie.
L’obiettivo è rendere i musei e il loro patrimonio culturale più accessibili e accoglienti per tutte e tutti.
Alla formazione partecipano guide, educatrici museali, volontari di apertura. Abbiamo previsto un massimo di 20 persone, 10 per museo. La formazione base, che si terrà nel primo anno, avrà anche una parte più teorica condotta dalla psicologa Giulia Bertero sul tema “Neurodiversità e neurodivergenze” e “Sensorialità e autismi”, oltre a una parte più pratica che verterà sulla progettazione e creazione di agende visive, storie sociali e task analysis (tecniche di intervista e osservazione) condotta da Sara Favout, educatrice specializzata in C.A.A (Comunicazione Alternativa Aumentativa).
Lo stesso vale per lo sport. Gli sport proposti nel progetto Tappe includono atletica, circo, arrampicata, tennis e volley. Il volley, in particolare, rappresenta una sfida per i bambini autistici data la sua natura di gioco di squadra. Le realtà sportive coinvolte hanno espresso il desiderio di rendere i loro allenamenti maggiormente fruibili e quindo abbiamo deciso di intraprendere il viaggio insieme. La volontà di aprirsi a un maggior ventaglio di variabilità umane, unita a una adeguata formazione, può davvero fare la differenza per i bambini e le bambine.
Una bella sfida, Chiara. Come sta andando?
Il progetto coinvolge diversi enti del terzo settore, creando una rete che permette di condividere metodologie, informazioni e servizi. Una grande risorsa.
La mappatura dei servizi, alla quale può contribuire il progetto TAPPE, è infatti un aspetto importante, dato che le famiglie spesso faticano a trovare informazioni sull’offerta disponibile.
La collaborazione tra diversi enti e la formazione del personale sono elementi chiave per il successo del progetto, che aspira a migliorare la qualità di vita dei bambini autistici, delle loro famiglie e dell’intera comunità.
—-
Il BUM Centro Autismo, nato nel 2013 da una coprogettazione con gli Enti del territorio, è un servizio della Diaconia Valdese che offre, in regime di convenzione con ASLTO3 e Servizi Sociali o in forma privata, progetti individualizzati e percorsi di sostegno alla crescita per bambine, bambini e adolescenti autistici e per le loro famiglie. Opera per promuovere una società aperta alla convivenza delle differenze offrendo formazione, sensibilizzazione e attivando progetti di comunità
— —
Partecipa alle attività e scrivi a info.tappe@ilpuntoscs.org
Condividi questo articolo con chi pensi possa essere interessato. Insieme possiamo creare una comunità più inclusiva e solidale.
Il viaggio di TAPPE è iniziato, la rotta è un futuro dove tutte le persone, indipendentemente dalla condizione che vivono, possano vivere una vita piena e autonoma.
#dueparolecon continuerà a dar voce a Tappe e a promuovere una cultura dell’inclusione.
Restate con noi, salite a bordo della nostra barca: navighiamo insieme verso buoni futuri!
— —
Siamo Tappe
Tappe è una rete ampia del territorio piemontese.
Il Punto Scs è l’ente capofila, che guiderà le azioni per il prossimo triennio fino a raggiungere 267 minori.
Scopri chi siamo
Il Punto Onlus. Anffas Torino Diaconia Valdese. Inventure SpecialMente Tu GeniAut IC Pinerolo II Istituto Rivoli Gozzano Eclectica – Ricerca Formazione Comunicazione Consorzio Ovest Solidale Consorzio Intercomunale Servizi Sociali – CISS di Pinerolo Fondazione Cosso – Castello di Miradolo Associazione B-Free Pirilampo LA Mole Srl Associazione AMA.le Iqsec2 Escuriosando Trekking SASP Torino KOLBE Volley Torino BUM – Centro Autismo – Diaconia Valdese Città di GrugliascoCittà di Pinerolo
Vuoi aiutarci a diffondere e sensibilizzare?
Se vuoi conoscerci e raccontare il progetto attraverso i tuoi canali o i tuoi contatti, puoi aiutarci nel diffondere l’opportunità e nel sensibilizzare rispetto al tema della povertà educativa.
Scrivici a stampa.tappe@ilpuntoscs.org
Ti potrebbe interessare
Tappe, per contrastare la povertà educativa
di ilpuntoscs
TAPPE – Territori Amichevoli, Persone Protagoniste, Esperienze è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della...
Scopri i Percorsi per Siblings
di ilpuntoscs
Percorsi per Siblings, di cosa si tratta? Approfondiamo le attività proposte dal progetto Tappe, pensate per sostenere le famiglie con figli/e che...
Tappe parte da qui, accomodatevi
di ilpuntoscs
Immaginiamo TAPPE – Territori Amichevoli, Persone Protagoniste, Esperienze come una storia che inizia. Abbiamo un titolo, che svela i primi significati...