Come realizzare un progetto per mille ragazzi :)
di Centro Alfredo Rampi Onlus
Come realizzare un progetto per 1125 ragazzi in cinque scuole di Roma? Le associazioni, le scuole e i municipi che hanno dato luogo a Stelle di Periferie si sono posti questo obiettivo. Obiettivo complesso, che comporta un lavoro su più livelli e tante azioni da implementare ogni giorno.
L’attività organizzativa infatti è corposa e gestita quotidianamente dal “quartier generale”, presso la sede del Centro Alfredo Rampi. In primo luogo, si lavora in coordinamento con il personale di cinque scuole. Infatti le scuole e il quartiere intorno sono la sede di tutte le attività. Ciascuna scuola ha propri tempi amministrativi e soprattutto esigenze differenti, in parte legate alla fascia d’età degli studenti. Bisogna capire come ogni realtà funziona e adeguarsi in modo da ottimizzare la cogestione del progetto.
Naturalmente le attività variano a seconda della fase in corso, e di conseguenza anche il lavoro organizzativo. Per esempio, all’inizio dell’anno scolastico si verifica che dirigente e insegnanti referenti di ogni istituto siano gli stessi, perché la scuola è una realtà in divenire. Poi, in condivisione coi docenti, si calendarizzano tutte le attività: gli operatori devono, in primis, accordarsi con gli insegnanti per inserirsi nell’orario curricolare. Il progetto infatti prevede in classe 8 ore di dinamiche di gruppo, 6 ore di mappatura del quartiere più altre ore per l’esercitazione sulla sicurezza e questa primavera ci sarà anche l’incontro con i municipi per presentare le proposte dei ragazzi in merito alla vivibilità del quartiere.
Oltre a queste ci sono le azioni pomeridiane. La sfida sarà gestirle nell’anno scolastico coi tempi giusti in modo che non si accavallino. Soprattutto in modo da non sovraccaricare la scuola e i ragazzi. Inoltre, attraverso riunioni e report dei coordinatori territoriali, l’andamento di tutte le iniziative è tenuto costantemente sotto controllo.
Al centro, ragazze e ragazzi
Sono tanti i destinatari, tanti i referenti. E tanti gli operatori! Anche lì sono necessari coordinamento e comunicazione. All’inizio di ogni mese, per esempio, si svolge una riunione di supervisione per educatori e psicologi. Un momento funzionale a confrontarsi sulle situazioni, per trovare soluzioni ottimali e per approfondire qualche caso più delicato dei ragazzi coinvolti.
Questo articolato lavoro organizzativo è una conseguenza della peculiarità di Stelle di Periferie: la presenza continua e costante degli operatori accanto ai ragazzi. Nelle azioni in classe, nelle attività pomeridiane, nei laboratori espressivi, nelle uscite nel quartiere… Psicologi, educatori e formatori sono lì, a scuola, con uno sguardo diverso, valorizzante, mai giudicante.
A partire dalla restituzione dei test, in autunno, gli operatori iniziano a gettare un seme di consapevolezza: un risultato scolastico è frutto di scelte personali, dell’atteggiamento del gruppo dei pari, della famiglia, del quartiere… Perché realizzare un progetto così, ogni giorno con 1125 ragazze e ragazzi, ha un obiettivo (che ripaga!): prevenire la dispersione scolastica creando cittadini consapevoli e attivi.
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