Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti

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La “Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti” è un protocollo d’intesa tra il Ministero della Giustizia, l’Agia (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza) e Bambinisenzasbarre Onlus (associazione impegnata da anni nella tutela dei diritti dei bambini ed in particolare dei figli di genitori detenuti).

Con l’accordo si intendono promuovere iniziative in materia di custodia cautelare, di luoghi di detenzione, di spazi bambini nelle sale d’attesa e di colloquio, di visite in giorni compatibili con la frequenza scolastica, di videochiamate, di formazione del personale carcerario che entra in contatto con i piccini, di informazioni, assistenza e supporto alla genitorialità. Prevista anche una raccolta dati e un monitoraggio sull’attuazione del protocollo.

La “Carta” è stata rinnovata il 16 dicembre del 2021 (terzo rinnovo di 4 anni), dopo aver subito un lungo percorso di crescita decennale, e certamente rappresenta uno strumento per cambiare la vita dei figli di genitori detenuti sui quali cade lo stigma sociale per un destino che è già stato scritto a causa di colpe non proprie, che limita la libertà di crescere e vivere la propria vita  con dignità, in maniera non pregiudizievole.

La “Carta” riconosce il diritto dei minorenni alla continuità del legame affettivo con i genitori detenuti e mira a sostenerne il diritto alla genitorialità. Il protocollo prevede che le autorità giudiziarie siano sensibilizzate e invitate ad una serie di azioni a tutela dei diritti dei figli minorenni di persone detenute. Solo nel 2021, fino al 30 novembre, sono stati 280.675 i colloqui tra detenuti e almeno un familiare minorenne.

“La nostra meta è ‘mai più bambini in carcere’. Tutti i bambini, anche se con genitori detenuti, hanno diritto all’infanzia”- ha commentato la Ministra della GiustiziaMarta Cartabia al momento del rinnovo- … “Contemporaneamente, lavoriamo perché si riduca il più possibile quella ‘distanza dagli affetti’ provocata dalla detenzione. Tutti i figli hanno il diritto di conservare un rapporto costante con i genitori, anche se reclusi. Assicurare la continuità dei legami familiari incide inoltre positivamente sul detenuto, nella prospettiva costituzionale della pena volta alla rieducazione. Lavoriamo per carceri, che aiutino a dare una seconda occasione”.

“Laddove sia nel suo interesse, il bambino ha diritto a coltivare il legame con entrambi i genitori, anche quando uno dei due è detenuto. Ciò deve avvenire in condizioni e con modalità che non siano traumatizzanti e in spazi che favoriscano un rapporto autentico” -questo il pensiero dell’Autorità garante Carla Garlatti– “È fondamentale sostenere le relazioni genitoriali e familiari durante e oltre la detenzione, dando supporto ai figli minorenni che vengono colpiti nel loro benessere complessivo, con ricadute sulla salute psicofisica e sulla continuità del percorso scolastico. La Carta impegna il sistema penitenziario italiano a confrontarsi con la presenza dei bambini in carcere e con il peso che la detenzione del proprio genitore comporta nel rispetto dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Fonte: https://www.garanteinfanzia.org/firmata-al-ministero-della-giustizia-la-carta-dei-diritti-di-figli-dei-genitori-detenuti

 

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