Progetto S.P.E.R.A.: il valore della comunità
di Istituto Palazzolo
La comunità è uno dei pilastri del progetto S.P.E.R.A.. Questo è il racconto di una giornata che rimarrà nel cuore di tutti noi: 8 giugno 2019, Villa comunale di Scampia (Na) – Parco Ciro Esposito.
Il parco
Siamo arrivati di buon mattino sotto lo sguardo sopito e incuriosito dei custodi del parco. Certo… noi di Chi Rom e…chi no e gli altri operatori del progetto S.P.E.R.A., in questa mattina assolata, eravamo una presenza abbastanza insolita per gli abituè di questo spazio… Siamo arrivati armati di nastri colorati, scatole, libri, pennelli e cartelli con frecce direzionali, che hanno aiutato i piccoli e grandi amici a raggiungerci senza perdersi.
Le indicazioni sono state importanti, visto che, purtroppo, l’ingresso principale è chiuso da mesi… Il parco si presenta molto ben tenuto: erbetta soffice e alberi dalla grande chioma danno rifugio persino ad una colonia di pappagalli, un campetto di pallone e alcuni giovani impegnati a fare goal, rincorrono un pallone colorato. Nonostante questa bella visione, è facile rendersi conto che il parco è poco accessibile: degli oltre 10 ingressi previsti, solo uno -secondario e nascosto- risulta aperto, i bagni sono tutti inagibili da mesi e le fontanine -con l’arsura che incalza- sono un vero miraggio. Dal nostro osservatorio di ricerca-azione permanente, non ce la sentiamo di consolidare la tendenza alla rassegnazione per l’incuria e l’abbandono… Per questo, abbiamo reso quel parco, almeno per un giorno, un luogo accogliente, comodo, accessibile, di incontro e comunità.
Grazie all’azione di conviviamo, oltre un centinaio di persone si sono date appuntamento sotto l’albero del pepe per trascorrere insieme la giornata. Un vero e proprio esperimento di comunità, in cui tante famiglie (con bimbi, ma anche papà e nonni solitamente poco partecipi), pur non conoscendosi tra loro, hanno condiviso una straordinaria giornata di normalità.
La giornata
Non è scontato, per tante persone, l’uscire di casa con i loro piccoli… In questa giornata, invece, provviste di teli e borraccine, hanno partecipato, con gioia e curiosità, ad un evento rigorosamente plastic free, si sono sdraiate all’ombra di una grande chioma e hanno goduto della compagnia dei propri e degli altrui figli e di buon cibo preparato con cura. Allegramente insieme, operatori e famiglie mischiati hanno giocato, recuperando nel fare insieme la magia dell’apprendimento comunitario spontaneo e intergenerazionale. Abbiamo ascoltato e raccontato storie fantastiche, costruito relazioni semplici ma autentiche e, attraverso lo spettacolo di Rudiny e la scimmia Moncicy, abbiamo anche tanto riso, riso insieme e, anche se solo per un giorno, siamo stati spensierati.
Conviviamo
Conviviamo è un esperimento antico come il mondo, forse, ma che conserva una straordinaria potenzialità. Crediamo nella capacità di creare contesti semplici e accoglienti all’interno di una dimensione di comunità, che abita la relazione con l’altro e prova a condividere come un mantra messaggi chiari:
- La cura per l’altro non può prescindere da quella per l’ambiente. Questo motiva la scelta del cibo e delle stoviglie, dello stare in natura, della necessità di eliminare l’uso della plastica e del cibo spazzatura
- Il recupero della dimensione ludica è fondamentale. Il gioco deve favorire la creatività, l’autonomia, la cooperazione e la libertà di espressione
- Essere comunità, recuperando e costruendo insieme il piacere del ritrovarsi negli spazi pubblici, luoghi di comunità in cui intrecciare percorsi, conoscersi, costruire comunità che provano a mettere al centro il bene comune.
La nostra ricetta
E, per concludere, ecco la nostra ricetta per un conviviamo dagli esiti strabilianti (ma per niente scontati), una vera e propria alchimia!
Ingredienti e procedimento: circa 20 operatori, un gruppo di acrobati educatori, oltre 100 persone tra adulti, bambini/e un parco.
Mescola gli ingredienti e, un po’ per volta cuocili a fuoco lento, aggiungendo di tanto in tanto una manciata di libri scelti con cura. Allestisci da parte un mezzo kg di angoli di gioco libero e sperimentazione (i travasi, i graffiti, le eco – merende), distribuisci le attività nel corso di una giornata di sole, aggiungi una manciata di allegria, una giusta dose di empatia, complicità e cura, una spolverata di amore e passione e…. goditi la giornata, partecipando da protagonista allo spettacolo di una comunità in convivialità.
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