Una giornata speciale da Chikù, tra Cultura, Gastronomia e Tempo libero

di

Fervono i preparativi da Chikù

E’ Sabato 1 dicembre 2018: da Chikù, fervono i preparativi per la giornata. Chikù, è un centro culturale e gastronomico sito a Scampia (Na) sede dell’associazione “Chi rom e…chi no” e della “Kumpania srls”, dove si realizzano percorsi educativi, culturali rivolti a bambini e bambine, giovani e adulti. E’ anche centro gastronomico delle tradizioni culinarie balcaniche e napoletane, essendo la compagine operativa composta da donne (donne rom e napoletane) del quartiere di Scampia.

Non conosciamo direttamente gli ospiti di questa giornata di “Conviviamo“, ma i racconti di Maria e Clelia (operatrici dell’attività) sono sufficienti a definire i contorni delle donne che incontreremo. Sarà un incontro al femminile: donne che si incontrano con altre donne, insieme ai loro bambini e bambine. Un incontro delicato, come tutti che quelli che pongono al centro la relazione e la persona nel suo universo di fragilità e risorse, uno spazio che vuole liberare energie e valorizzare le sensibilità di ciascuna, in una dimensione intima e collettiva al tempo stesso.

La sfida di Conviviamo

Cosa c’è di meglio di una tavola per consentire agli ospiti

all’ospitante di sedersi generosamente

uno di fronte all’altro in una ricerca comune?

(Ivan Illich)

Abbiamo dalla nostra parte una storia di percorsi costruiti a misura di donne, madri e amiche. La sfida anche questa volta è alta: Conviviamo vuole costruire spazi di relazione significative tra le persone, creare luoghi di incontro a partire dalla relazione con i propri cari e all’interno della comunità di relazioni allargate di cui ci si trova o si prova ad esser parte.

I nostri sono strumenti antichi e semplici: una tavola colorata e profumata apparecchiata con gli ingredienti della cura, dell’empatia, del sorriso, dell’accoglienza, del piacere dello stare insieme, della forza della solidarietà e del buon cibo.

Il gran giorno arriva…

Il primo dicembre arriva e, sin dalla mattina, siamo pronte ad accogliere donne che arrivano da diversi punti della città. E’ una mappatura di biografie che attraversa il centro e la perifieria, in una trama di storie e avventure dai contorni difficili, a tratti anche tragicomici…

Ci incontriamo ed è subito amore! Il ghiaccio si rompe subito e, in un incessante racconto di accadimenti, scelte, tradimenti (sopratutto, verso se stesse), compromessi, sofferenze e carichi di responsabilità, emerge il quadro di un’umanità complessa, dolce e forte allo stesso tempo, sofferente e resistente. Ritrovarsi donne di fronte a se stesse e alla propria storia è una scelta in bilico su un precipizio.

La dignità di queste donne, messa a dura prova dalle loro esperienze di vita è un talento, nel significato latino del termine: è un dono ricevuto per questa esistenza. E’ un dono che, spesso, però si avverte non esser stato ben utilizzato. Forse, per questo è possibile leggere nelle loro parole e nei loro sguardi un sentimento di rassegnazione, ma anche un’aspirazione o una speranza in un futuro che riservi momenti migliori, senza tralasciare la necessità di ritrovare in se stesse la forza del cambiamento.

La giornata prosegue con momenti dedicati alla famiglia, con lo spettacolo di guarrattelle a cura di Selvaggia Filippini, dove, per esorcizzare il passato e anche un pò di sofferenze, Pulcinella rincorre un polizziotto a suon di broccoli e cavolfiori volanti.

La tavola ricca di gustose pietanze cucinate con cura e sapienza dalle donne de La kumpania (impresa tutta al femminile nata nel quartiere) ha fatto da sfondo integratore all’intera giornata. La musica e il karaoke hanno scandito le tappe di momenti preziosi, in cui una comunità di donne e famiglie si ritrova insieme costruendo in sè la fiducia verso un cambio di rotta, possibile e necessario, dovuto a se stesse e ai loro piccoli.

Il cerchio finale

Un cerchio finale di emozioni, sogni, speranze e desideri chiude la giornata di Conviviamo. Ci si scambia doni inaspettati e, con scritti personali, ci si augura tanta forza, ringraziandosi per la giornata trascorsa  insieme e per il sostegno ricevuto.

Come sempre sentiamo di aver ricevuto e di aver imparato, più di quanto donato. Questo è il segno di un lavoro empatico, che trascende l’azione e coinvolge le persone nella loro umanità in un processo di crescita comune.

Dedicata a ciscuna di noi:

……

Se sei una donna forte

Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio
di un sorriso compiacente.

Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una  fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.

Regioni

Argomenti

Ti potrebbe interessare

La multivisione di Maestri di Strada: un vero e proprio miscuglio intergenerazionale

di

La multivisione di Maestri di Strada dello scorso 16 luglio è stata davvero speciale: è stata un vero miscuglio intergenerazionale! La multivisione...