A.M.O.R.E Spazio Aperto di Accoglienza e Mediazione

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A.M.O.R.E è uno Spazio Aperto di Accoglienza e Mediazione.

La scuola dell’infanzia

La Scuola dell’Infanzia è la prima scuola che il bambino incontra nella sua vita. E’ un ambiente educativo di esperienze concrete che valorizza il gioco in tutte le sue forme ed espressioni come occasione di apprendimento. E’ anche il luogo in cui i bambini sperimentano per la prima volta la separazione dai propri genitori. Per le mamme i papà è difficile vederli volare via con lo zainetto in spalla per diventare grandi e cominciare a costruire il proprio futuro.

Forse proprio in questi anni i genitori si interrogano maggiormente sulle proprie capacità genitoriali e manifestano il bisogno di essere ascoltati e aiutati.

Il progetto

Il progetto S.P.E.R.A. si prende cura del bambino e di tutti gli attori coinvolti (genitori, insegnanti) nella sua vita. Ricoprire il ruolo di educatrice in questo progetto è per me un’esperienza estremamente arricchente.

In classe, ho imparato a conoscere i bambini e che gioia  guardare i loro visi ed occhietti in cerca di consensi! La loro spontaneità è disarmante. Sperimento che fare l’educatrice significa entrare ogni giorno in punta di piedi nella giornata scolastica e nel lavoro delle insegnanti. Significa creare uno spazio, in cui il bambino possa pensare, porsi domande, conoscere meglio se stesso, rivedersi nella relazione con le sue insegnanti,  esprimersi ed entrare in empatia, tutto ciò attraverso diversi strumenti tra cui quello della narrazione. Penso che per un educatore sia faticoso ma al contempo necessario saper stare sulla soglia senza invadere l’altro con la propria idea di buona educazione. Lavorare in equipe con le insegnanti mi ha aiutato a comprendere i loro bisogni, le loro preoccupazioni, le ansie e le  fatiche che emergono all’interno del contesto classe e di cui i piccoli ne sono caricati inconsapevolmente.

Oggi più che mai l’educatore è chiamato a ricoprire il ruolo di “ponte” tra scuola, famiglia e società affinché la scuola non sia il luogo dove si impari solo a leggere, a scrivere e far di conto ma soprattutto sia il posto in cui ci si ascolta, si da valore ai “fardelli ” dei piccoli e dei loro genitori.

…Ricomincia la scuola e finalmente ci rivediamo dopo la pausa estiva, con ancora vivo il ricordo delle cose fatte insieme prima di lasciarci.

Che sia un nuovo anno scolastico di sogni, cura e bellezza!

Poesiola di fine estate

Siamo partiti da Forcella,

il cuore della città

e abbiamo esplorato

il Giardino dei Miracoli

tra terra e magia..

Faceva troppo caldo in città e

abbiamo fatto un tuffo in piscina.

Abbiamo incontrato tanti Maestri di Strada

al parco di Capodimonte

accarezzato cavalli,

torturato tartarughe.

Le nostre mamme erano un po’ preoccupate ma

non abbiamo mai rischiato di morire di fame.

Abbiamo anche sperimentato che la pittura

non è commestibile

ma è spalmabile!..

come la crema solare.

Con i Maestri di Strada c’era anche Marta

la nostra maestra della scuola.

Insieme ci siamo divertiti e

si divertiva la gente

a guardarci.

Abbiamo pianto disperatamente

quando la mattina dovevamo salutare le mamme

e quando si faceva l’ora di tornare a casa..

anche!!!

Abbiamo giocato insieme.

Ci siamo picchiati e

Innamorati.

L’ultimo giorno siamo andati in un bellissimo parco

dove c’era il lago,

la casa delle rane le papere e i cigni

e ci hanno impedito di dargli da mangiare il casatiello.

C’erano anche le nostre mamme quella volta.

Eravamo tanti perché sono venuti

degli amici che non sapevamo ancora di avere

che abitano a Ponticelli

che non è così lontano.

Insomma..

Siamo appena all’inizio.

(Scritto  da Carmen Marotta e Claudia Riccardo)

 

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