Quanti ragazzi si ritirano da scuola nel Bresciano

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Grazie a un’indagine del Giornale di Brescia, che ha analizzato i dati di Istat e Miur elaborati da Openpolis, abbiamo a disposizione una mappa interattiva che mostra, Comune per Comune, la percentuale di dispersione scolastica nella provincia di Brescia.

Clicca qui per vedere la mappa interattiva.

 

LA STRATEGIA DI CONTRASTO: IL MODELLO BRESCIA

La povertà educativa e la dispersione scolastica sono problemi da affrontare non solo quando esplode l’emergenza. Serve un lavoro di «prevenzione» che parta già dalla prima infanzia e che coinvolga l’intera comunità: un patto tra insegnanti, famiglie, istituzioni, terzo settore. In Italia vive in condizioni di povertà il 12% dei minori. Nel 2005 era il 3,9%. E visto che la povertà educativa è spesso legata alla povertà economica, questo significa che oggi un milione e duecentomila tra bambini e ragazzi non ha accesso ad opportunità che potrebbero garantire una crescita sana: servizi per l’infanzia, istruzione, percorsi formativi, biblioteche, strutture sportive, luoghi di aggregazione, educazione musicale e artistica. Il potenziale di tanti ragazzi rischia insomma di restare schiacciato. Con un paradosso: i giovani che abbandonano gli studi sono disoccupati con maggiore frequenza rispetto ai loro coetanei. Un’indagine condotta da Demopolis mostra un quadro preoccupante: per il 71% degli italiani, rispetto a 20 anni fa, il sistema scolastico è peggiorato; il 58% dichiara che, nell’ultimo anno, i propri figli non hanno letto libri; la maggiore preoccupazione (66%) dei genitori è la dipendenza dagli smartphone. C’è però la consapevolezza che la scuola da sola non può farcela. Per il 76% degli intervistati è la «disattenzione dei genitori» la principale causa della povertà educativa.

Per questo serve un’intera «comunità educante», una scuola aperta al territorio, un terzo settore protagonista. Dal 2016 Governo e Fondazioni bancarie hanno dato vita al Fondo per il contrasto alla povertà educativa. Un maxi plafond da 600 milioni di euro gestito dall’impresa sociale «Con i Bambini». Finora l’organizzazione ha pubblicato 6 bandi selezionando 355 progetti in tutta Italia che coinvolgono 480mila studenti. Tre di questi progetti sono nati a Brescia, grazie alla Fondazione della Comunità Bresciana e alla cooperativa Il Calabrone. Anche un territorio ricco come il nostro ha infatti bisogno di politiche attive. «Crescendo in bellezza» è rivolto ai primi due anni di vita dei bambini, «Batti il cinque!» (sviluppato in città) e «Smart School» (Bassa centrale, Val Trompia e Val Sabbia) coinvolgono 14mila ragazzi di medie e superiori. Lunedì, nel presentare questi due progetti, al teatro Grande, il presidente di Con i Bambini Carlo Borgomeo ha fatto un plauso al modello Brescia: qui da subito si è capito che il malessere dei ragazzi va affrontato con uno sforzo condiviso e con progetti che durino nel tempo. Solo così si può porre un argine alla dispersione scolastica.

da Giornale di Brescia – Davide Bacca
d.bacca@giornaledibrescia.it
20 febbraio 2020

 

 

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