ESPLORAZIONE DEI LINGUAGGI

di

IL NOSTRO PENSIERO EDUCATIVO

Il pensiero educativo agisce su un’unica tematica che include tutte le fasce d’età differenziando il lavoro dei gruppi. La scelta è quella di lavorare per simboli e rappresentazioni per condurre i partecipanti in un viaggio di scoperte, esplorazioni e navigazioni. Prendono così il largo verso nuove esperienze, nuove prospettive di senso, e mediante la restituzione degli educatori, rielaborano le esperienze laboratoriali, comprendendo il senso e il significato di mirate azioni, sia gruppali che individuali.

Per i bambini/e di terza elementare è il tempo delle scoperte che vanno ricercate: scoprire il progetto, scoprire la relazione educativa con gli adulti, scoprire i compagni di viaggio, scoprire le iniziative proposte, scoprire un tempo in cui stare con gli altri facendo nuove esperienze. Essi sono i ricercatori del grande gruppo.

I bambini/e di quarta sono gli esploratori perché in una fase in cui hanno bisogno di esplorare, di guardarsi intorno, di conoscere la profondità delle possibilità che trovano durante il viaggio con gli educatori e i compagni/e. È un viaggio che li educa ad esplorare nuovi linguaggi, nuovi modi di stare insieme, di esplorare senza limitarsi alla propria comfort zone, ma rischiare di essere e fare anche altro nonostante i copioni standardizzati dei contesti territoriali nei quali vivono.

I bambini/e di quinta, hanno bisogno di navigare, navigare al largo, di scoprire nuovi orizzonti, di avere anche paura dell’ignoto e superarla con l’accompagnamento costante degli educatori di riferimento. Con una salda alleanza pedagogica con insegnanti e famiglie, tracciamo un percorso educativo al fine di renderli pronti a lasciare il progetto e affrontare le scuole medie. Essi sono i navigatori, con l’acquisizione di un metodo di studio e l’autonomia nello svolgimento dei compiti, oltre a un bagaglio di esperienze creative, culturali e artistiche che hanno arricchito il loro viaggio.

Con la suddetta postura gli educatori provano e riprovano ad educare all’emancipazione, trasformando le esperienze dei partecipanti in tasselli di scoperte, esplorazioni, ricerche e vissuti.

L’ESPLORAZIONE DEI LINGUAGGI

Nelle attività dedicate all’esplorazione dei linguaggi (quello musicale, artistico e narrativo – mediante parole e immagini) gli educatori preparano setting preposti e attivano i partecipanti con sollecitazioni, proponendo strumenti musicali che i partecipanti suonano liberamente; gli operatori danno dei semplici input ispirati a uno dei quattro elementi.

Il laboratorio segue una struttura specifica: una prima fase incentrata sulla musica, nella quale senza comunicare tra loro attraverso la parola, ma, solo mediante i suoni, ricreano ciò che l’elemento del giorno gli evoca; una seconda fase individuale sulla rappresentazione artistica dell’elemento e la terza fase nella quale tutti i partecipanti raccontano il perché di determinate scelte, sugli strumenti, suoni prodotti e immagini realizzate. La terza fase è quella della restituzione, buona prassi educativa che aiuta i bambini e le bambine a rielaborare le esperienze vissute.

 

 

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