“Se la realtà è intrisa di veleno, noi vogliamo cercare l’antidoto”. La III D riflette sul messaggio de L’isola che non c’è

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La musica ha una forza incredibile, da tre minuti o poco più possono nascere riflessioni che parlano ai nostri sentimenti più intimi. Questo è quello che ci è successo quando, con varie persone che fanno parte del progetto Sinergie, abbiamo ascoltato L’isola che non c’è di Edoardo Bennato. Francesco, che gestisce il blog “Sinergie Mercogliano” insieme a Chiara, ci ha lasciati liberi di fare le nostre considerazioni, dopo averci diviso in tre gruppi. Una canzone di oltre quarant’anni fa ci ha fatto riflettere su cose a noi molto vicine e abbiamo toccato con le nostre mani il potere della musica: accorciare le distanze e generare riflessioni che vanno oltre il tempo e oltre lo spazio.

Tra i sentimenti emersi c’è, sicuramente, l’allegria. Una parte della classe ha pensato a quanta forza ci sia nel mantenere il sorriso mentre inseguiamo i nostri desideri, per quanto possa essere difficile arrivare alla meta che ci eravamo prefissati. È importante, però, non farsi mai scoraggiare dalle persone che hanno abbandonato i loro sogni e che preferiscono deridere coloro che provano a raggiungerli. Secondo noi queste persone vengono trattate con sufficienza dall’artista, che usa infatti un tono della voce che comunica ironia. Queste persone in realtà vedono il mondo con occhi spenti, si accontentano della monotonia, non vogliono andare oltre. Questo ci ha fatto pensare alle parole de L’infinito di Giacomo Leopardi, e nel testo di Bennato le persone che voglio vedere al di là della siepe vengono trattate con parole dure, anche con offese. Ma noi pensiamo che c’è tanto valore nel sognare e nel non accontentarsi del mondo così com’è: la realtà è intrisa di veleno, ma c’è un gruppo di persone che vuole trovare l’antidoto. Però non tutti vogliono scorgere la realtà oltre la siepe e molti non riescono neanche, perché ormai abituati a vivere senza farsi più domande. Per loro il vero messaggio della canzone sarà sempre nascosto; il pubblico sognatore, invece, vorrà cercare la strada per dare concretezza ai loro sogni.

Riflettendo poi sul tema del viaggio della canzone il nostro pensiero è andato ad un nostro compagno di classe che ha seguito la sua stella per venire in Italia. Per lui non è stato facile percorrere quella strada, ha dovuto affrontare tantissime difficoltà ma non si è perso d’animo. Il suo obiettivo era quello di vivere una vita migliore e di raggiungere la felicità, e ha fatto di tutto per riuscirci.

Una terra senza ladri, senza guerra, senza odio e violenza, senza soldati né armi… Non sappiamo se questo mondo riuscirà a trovare quest’isola, ma noi, tutti noi compagni della III D, siamo già in viaggio per cercarla.

 

A cura delle alunne e degli alunni della III D

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