PERCORSI DI INCLUSIONE ATTIVA: SAMIRA E LE ALTRE

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Samira ha meno di trent’anni e un bimbo di quattro che frequenta la scuola d’infanzia. Il pomeriggio all’ora di uscita, nel salone della scuola ad aspettarli c’è un gruppo di animatori che propongono a lei e al bambino di partecipare ad un laboratorio. Si fermano anche altri genitori, le attività catturano i bimbi ma presto coinvolgono anche i grandi. Si fanno letture, giochi, canti e danze, è divertente vedere le altre mamme, i papà ed i nonni che ascoltano rapiti un racconto ad alta voce, che si muovono impacciati al ritmo della musica, che riproducono con segni e colori le storie narrate.

Samira ha capito che quelle occasioni si ripresentano ogni mercoledì e per chi vuole c’è un appuntamento anche il sabato mattina per giocare insieme, nel giardino della scuola, esercitando il pollice verde di grandi e piccini. Una volta è arrivato anche un furgone da cui sono usciti dei gonfiabili che, appena riempiti d’aria, sono stati presi d’assalto per un saliscendi a perdifiato. Sembrava di stare in piazza.

Quell’esperienza che Samira e il piccolo Abdul stanno facendo nella loro scuola si ripropone in altre parti della città, lo si capisce leggendo un pieghevole che distribuiscono gli animatori. Un programma di attività divertenti e gratuite targato La scuola una piazza della città. E’ un bel progetto, Samira ne parla anche con l’assistente sociale che segue lei e il bambino. E proprio durante quel colloquio scopre che c’è un’opportunità in più collegata a quel progetto. Per lei tornare a lavorare dopo la nascita del bambino è stato difficile e non sono poche le difficoltà economiche che sta vivendo.

Alla domanda se le interessa fare un percorso di ri-avvicinamento al lavoro che coinvolge altre donne che come lei hanno bimbi piccoli, Samira risponde sì. Sì, le interessa… allora grazie al progetto La scuola una piazza della città potrà seguire un breve percorso di orientamento gestito dagli operatori dell’UCIL – Ufficio per l’inserimento lavorativo del Comune di Genova – e fare una esperienza di borsa lavoro molto probabilmente all’interno di una struttura socioeducativa.

Il percorso dura poco più di un mese e si svolge alla Biblioteca Berio. Sono uno o due appuntamenti alla settimana in cui Samira condivide con altre persone (i partecipanti sono circa 25) una formazione sulle opportunità offerte dal mercato del lavoro ma ha anche a disposizione consulenze personalizzate per capire come migliorare la sua occupabilità.

A conclusione del percorso in gruppo per Samira comincia l’esperienza sul campo. Ausiliaria in un piccolo nido d’infanzia nel cuore della città vecchia. Pulire e riordinare gli spazi del servizio educativo ma anche affiancare le insegnanti nel momento del pasto o nella sorveglianza dei piccoli quando si fanno le attività pedagogiche.

Per Samira è una occasione per vedere da vicino le esperienze che ha vissuto il suo bambino, anche lui ha frequentato il nido per un paio d’anni, nel quartiere collinare dove vivono. Le educatrici sono simpatiche e molto accoglienti, c’è sempre da fare e le cinque ore giornaliere in cui lavora al nido passano veloci. Nei sei mesi di borsa lavoro, Samira ha incontrato periodicamente un operatore dell’UCIL che ha seguito la sua esperienza e l’ha aiutata a capire come valorizzare questo percorso in vista di una possibile occupazione futura.

La storia di Samira, nome di fantasia, è il resoconto narrativo dell’esperienza fatta dalle donne che hanno fruito dei percorsi di inclusione attiva, grazie alle risorse messe a disposizione dal progetto La scuola una piazza della città. Sono 24 le persone coinvolte, tutte con bambini in età prescolare, tante di nazionalità non italiana e alcune con storie di migrazione difficili accolte all’interno delle strutture della Rete Genitore bambino.

Sono donne che grazie al progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile hanno potuto avvicinarsi al lavoro, in un nido o una scuola d’infanzia piuttosto che in organizzazioni con una vocazione sociale che hanno garantito un’attenzione alla persona e favorito la permanenza per il periodo stabilito. Per due donne alla borsa-lavoro è seguita l’assunzione. Per le altre è stata un’occasione di fare un’esperienza formativa e un’opportunità di sviluppo personale.

 

A cura di Stefania Alberi, Coordinatore Progetti PAGA – PON, UCIL Ufficio Coordinamento Inserimenti Lavorativi

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