Rinnovarsi nella memoria: una giornata speciale all’IC Da Vinci Frank

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Nella settimana della memoria, la scuola Anna Frank ha inaugurato i lavori di rinnovamento della struttura, che prevedono, tra le altre cose, il rifacimento del cappotto esterno, la sostituzione degli infissi e l’aggiornamento dell’impianto elettrico (all’interno del progetto TORINOCAMBIA).

Se è vero che l’importanza di studiare in un ambiente bello è stata sottolineata, il vero focus è stato posto su due parole chiave: rinnovarsi nella memoria.

Infatti, per l’intero team pedagogico, sempre attento e pronto a sviluppare nuovi progetti, rinnovare la struttura è certamente importante, ma ciò che conta davvero è rinnovare i cuori e le menti.

Un chiaro esempio di questo spirito si può vedere negli studenti della scuola che, insieme all’associazione Pequenas Suelas, suonano percussioni o cantano “Sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni. È evidente che, in un ambiente così, si sta bene a scuola.

“Per imparare bisogna stare in un luogo dove ci si sente bene”, sono le parole dell’Assessora Carlotta Salerno e della Consigliera comunale Lorenza Patriarca, che hanno preso parte all’inaugurazione dei lavori.

Ma l’innovazione non riguarda solo la struttura architettonica, ma anche l’approccio didattico. La scuola Anna Frank ha infatti adottato il modello organizzativo finlandese, dove l’apprendimento è sinonimo di sperimentazione, scambio e movimento.

La scuola è, e deve essere, un luogo di esperimenti, cambiamenti e rinnovamento, dove ogni bambino e bambina ha la possibilità di sognare, ma anche di acquisire gli strumenti per diventare ciò che desiderano essere.

Le parole di Piera Rita Montalcini, figura emblematica dell’evento, hanno risuonato nelle orecchie dei piccoli come dei più grandi: “Bambine, non mettetevi limiti, se volete diventare ingegnere, fatelo. Quando io ero giovane e sono arrivata al Politecnico, non c’erano bagni per le donne e eravamo solo sei. Oggi, nel campo dell’ingegneria, le donne sono circa il 20%. E se qualcuno vi mette un limite, ribellatevi e andate dalle autorità”.

È fondamentale, infatti, sottolineare che, oggi come in passato, nelle scuole di Barriera di Milano, l’insegnamento è orientato all’innovazione e all’inclusività. Qui, i bambini e le bambine non incontrano barriere che possano ostacolare i loro sogni e le loro aspirazioni, ma vengono accompagnati e sostenuti nel percorso per diventare ciò che desiderano essere.

 

 

Sophie Vicario, Liberitutti – supporto al coordinamento del progetto Scuola (è) Comunità

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