Il progetto S-confini attraverso le istantanee “scattate” a San Siro.

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San Siro è un tema di Milano. Da un piano regolatore, il “piano Albertini”, del 1933. Fu un brutto piano, che non propose nessun tipo di innovazione, limitandosi a tracciare una banale ragnatela viaria che avvolgeva terreni agricoli, cascine e piccoli nuclei, senza nessuna attenzione alla morfologia e specificità dei luoghi.

6000 alloggi, spesso di piccole dimensioni che accolgono oggi circa 12.000 abitanti. Il quartiere San Siro è caratterizzato dalla fatiscenza di molti dei suoi immobili e da una serie di difficoltà legate alla non assegnazione di molte abitazioni tutt’ora sfitte e di proprietà di Aler (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale) da una parte, e dalla vendita di alloggi ai privati, dall’altra. Due movimenti centrifughi che mettono in difficoltà azioni improntate al bene collettivo e tendono a mantenere ciascun abitante in una bolla di interesse privato, spesso ridotto al raggiungimento degli standard minimi di abitabilità del proprio appartamento e del proprio cortile di pertinenza.

In un contesto così sintetizzato, il tema dell’educazione assume un peso determinante, soprattutto perché molto legato a quello dell’intercultura, se si pensa a un quartiere i cui abitanti provengono da più di ottanta nazionalità differenti, con una prevalenza delle persone di origine egiziana. Non sempre i bambini hanno accesso a percorsi formativi di qualità. E’ qui che si inserisce S-confini, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che si pone l’obbiettivo di accompagnare le scuole ad aggiornarsi vivendo la presenza alta e crescente di bambini di origine straniera che portano nuovi bisogni e risorse all’interno degli istituti. L’intento non vuole essere quello di un’operazione di “pompieraggio” in un sistema complesso e sofferente, ma l’impostazione di un’idea di insegnamento e di  rapporto con le famiglie e con il quartiere che possa risultare attrattivo anche per famiglie esterne. Il desiderio progettuale più ambizioso è quello che si vada formando un nuovo modello che sia di esempio, e al contempo esportabile, per il resto della città.

Nel video postato, un’estrema sintesi del progetto di ricerca realizzato dalla rete “Sansheroes” e denominato “Istantanee di San Siro”, un punto di partenza prezioso per S-confini che racconta un quartiere tanto problematico e sofferente, quanto vivo e ricchissimo di nuove potenzialità. Lo trovate nella sua stesura completa qui

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