Aiutare i ragazzi a pensarsi migliori. Il lavoro della nostra equipè di strada

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È diventato l’allenatore del gruppetto di ragazzini delle medie che al pomeriggio si trovano al patronato di San Filippo Neri, all’Arcella, a dare due calci al pallone. Un punto di riferimento rispettato.
Eppure lui era quello che a scuola “si comportava sempre male” tanto da subire una bella sospensione da scuola. Giorni di sospensione che invece che trascorrere a casa tra livori e malinconie ha passato a dare una mano all’equipe di educativa di strada di Scholé.
“Cerchiamo di aiutare i ragazzi a guardare alle loro capacità, a vedersi in un’altra ottica” spiega con semplicità Alice, anima dell’equipe. Un’altra ragazza, sospesa da scuola, supporta Scholé, somministrando questionari tra i coetanei e promuovendo le attività del progetto.
 
Due volte alla settimana uno sciame di ragazzini arriva al patronato di San Filippo Neri riempiendolo di suoni e richiami. Solitamente il campetto, a parte l’estate, è chiuso. Invogliare i ragazzi ad andare a giocare assieme lì piuttosto che chiudersi in casa con la playstation non è stato immediato: “siamo stati più volte all’uscita della scuola Briosco, li abbiamo coinvolti con i giochi in legno, oppure proponendoli delle sfide alla playstation, il loro gioco preferito, un po’ alla volta si è formato un bel gruppo di 20 -30 ragazzi che ha poi trovato casa in patronato” spiega l’educatrice di Scholé.
E’ un gruppo inclusivo in cui la regola non scritta è l’aiuto reciproco. “C’era un ragazzo che si lamentava che non sapeva giocare a pallone e tutti si sono impegnati a spiegarli come si tira la palla” racconta Alice divertita.
 
L’equipe è impegnata anche con i ragazzi più grandi che vengono invitati, grazie al supporto dell’associazione Domna, a cimentarsi ed esprimersi con la street art. Colorare il mondo fa rima con cambiare (il mondo).

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