A volte bastano solo le S-Carpe giuste, per trovare la strada!

di

M. è un ragazzo dolcissimo, allegro, pieno di risorse e con tanta voglia di dare e ricevere.

La prima volta che l’ho incontrato mi ha detto di essere “stupido” e di non essere in grado di affrontare il percorso scolastico. Mi ha detto che forse avrebbe dovuto mollare, e provare a fare il pescatore…M. ha 13 anni!

Qualcuno gli ha raccontato che è un incapace, che non ce la farà mai a raggiungere alcun obiettivo nella vita, che non potrà mai avere amici, perchè non sa che cosa significa essere un amico, che nelle relazioni bisogna “saperci fare”, gli hanno detto che è un perdente.

A scuola ha una sua collezione personale di note disciplinari, dovute al suo comportamento in classe ed al non svolgere i compiti per casa.

La prima volta che l’ho incontrato M. piangeva, piangeva forte di dolore…a quel dolore abbiamo provato a dare una forma, insieme. Abbiamo poi provato a pensare alle cose che invece lo fanno stare bene, ed insieme abbiamo capito che stava comodo in una dimensione del “fare”, e così abbiamo fatto! Abbiamo creato un percorso dove abbiamo valorizzato tutte le sue competenze manuali, attraverso i laboratori nei quali ha partecipato in gruppo; nel gruppo questa volta è entrato fiducioso, perchè qualcuno stava credendo in lui e lo sosteneva, anche solo con uno sguardo.

All’interno del gruppo ha dato il meglio di sè ed ha cominciato, finalmente, a sorridere.

Nel fare ha visto che riusciva, ed ha cominciato a fidarsi di se stesso.

Con delle comunicazioni chiare ha cominciato ad essere attento e puntuale.

Con il gruppo è partito da zero senza bisogno di dimostrare nulla, ed è stato accolto, ora ha degli amici.

Lungo il percorso ha dovuto rinunciare alla sua collezione di note, ha rinunciato anche a portare la maschera di “incapace, svogliato e disinteressato” che si era creato, lasciando spazio ad un meraviglioso sorriso pieno di speranza ed a tanta voglia di fare.

M. ha superato positivamente lo scorso anno scolastico, cosa che lui definisce un miracolo, ma su questo c’è ancora un po’ di lavoro da fare.

Ci ha seguito per tutta l’estate, partecipando a tutte le attività extrascolastiche che gli abbiamo proposto con grande gioia ed impegno.

L’11 settembre è ripartita un’altra avventura, la sua terza media; quando sono entrata a scuola per puro caso l’ho subito incontrato e la sua reazione mi ha molto colpito: mi è venuto incontro e mi ha abbracciata forte e sinceramente…M. ora sa che non è solo, e che ce la farà anche quest’anno.

Abbiamo messo addosso le scarpe giuste, ed abbiamo affrontato insieme le fatiche e le difficoltà, ora la strada è meno impervia, ed in fondo si intravede già il punto d’arrivo.

 

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