La mia scuola: Insieme possiamo “sentire” meglio

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Che cosa sono le emozioni? e come possiamo gestirle in modo equilibrato? tutti provano quel che provo io? Queste alcune delle domande cui una classe di undicenni e dodicenni (19 ragazzi in tutto) ha cercato di rispondere, durante un percorso articolato in 15 incontri, realizzato all’interno del progetto Scarpe Diem.

Ognuno ha potuto sperimentare un modo nuovo e più proficuo di relazionarsi all’altro, sbloccando dinamiche relazionali spesso difficili, impedite da un “sentire” differente e da una grande confusione.

I must delle attività sono stati: rispetto reciproco, reale conoscenza dell’altro, valorizzazione delle singolarità si ognuno.

Che cosa abbiamo capito noi ragazzi?

Abbiamo compreso che le emozioni sono reazioni affettive intense e personali (ognuno le “sente” a modo suo), provocate da uno stimolo ambientale. Abbiamo sperimentato che hanno una durata limitata, come una fossero una “bolla” che ad un certo punto svanisce. Le emozioni sono dirette all’esterno di noi stessi e hanno effetto sul nostro corpo, su ciò che pensiamo e su come ci comportiamo.

Come lo abbiamo capito?

Abbiamo lavorato in ambienti diversi dalla classe: siamo stati in Aula Magna, nel laboratorio di Scienze e fuori, all’aperto. É stato chiaro che non dovevamo partecipare alle attività per forza (come di solito accade a scuola), ma che potevamo sentirci liberi di esprimerci spontaneamente, senza preoccuparci del giusto o sbagliato, perché quel che vale è il PER ME. L’unica regola era rispettare gli interventi dei compagni, e questo ci ha permesso di stare bene assieme e di far funzionare le attività al meglio.

Che cosa abbiamo fatto?

Siamo stati sollecitati a riflettere su alcune domande/provocazioni e a confrontarci su di esse. Attraverso il dialogo, abbiamo scoperto di avere molte idee in comune: allora abbiamo pensato di scriverle su alcuni cartelloni, in modo da fissarle bene nella memoria e poterle ritrovare quotidianamente in aula.

È stato bello incontrarsi nei discorsi e trovare pensieri comuni, tanto che ci è venuta voglia di aprirci e di raccontarci: siamo andati nel profondo ed abbiamo condiviso con i compagni esperienze reali ed intime che abbiamo vissuto.

Ovviamente abbiamo anche giocato, scoprendo che attraverso la collaborazione, i più vivaci tra noi hanno coinvolto i più timidi ed il gioco è stato molto più divertente. Ah… i meno audaci hanno anche dato una bella calmata ai compagni un po’ troppo irruenti! Così alla fine, eravamo contenti tutti, finalmente!

E non poteva mancare la musica, che a noi piace tanto! L’abbiamo usata in un modo forse un po’ diverso (ma neanche poi tanto) dal solito: ci è servita per creare …. silenzio! Ci ha aiutato a prendere consapevolezza del nostro corpo, del respiro e dell’ambiente attorno a noi. Abbiamo imparato che la musica e la respirazione ci aiutano a concentrarci, ad attenuare le situazioni spiacevoli, quelle che proprio non ci fanno star bene e che a volte, ci capita di provare.

Abbiamo sperimentato diverse strategie per gestire queste sensazioni (anche se dovremmo chiamarle ormai emozioni), capendo che siamo noi a decidere come sentirci. Abbiamo compreso quali sono le cose che ci rendono veramente più felici e, cosa più importante di tutte, che quello che pensiamo determina ciò che facciamo.

Che cosa ci portiamo a casa?

La consapevolezza che accettare noi stessi e le nostre emozioni, positive o negative che siano, è il primo, fondamentale passo, per accettare anche gli altri.

Cooperativa La Casetta

 

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