Laboratorio di Teatro dell’Oppresso – Scuola Popolare Transculturale di Lido Tre Archi
di nuovaricercaagenziares
Iscrizioni aperte per il Laboratorio di Teatro dell’Oppresso.
Nell’ambito del progetto RIVE e della Scuola Popolare Transculturale di Lido Tre Archi, dal 25 giugno inizia un nuovo laboratorio volto a promuovere un’indagine collettiva sul tema del colonialismo e della colonialità, attraverso l’uso del Teatro dell’Oppresso.
Il corso sarà condotto da Eugenio Solla, educatore socio pedagogico e Marta Menghi, filosofa, entrami attivatori di comunità del progetto RIVE.
Il corso è gratuito e aperto a tuttə, con iscrizione al seguente link: ISCRIZIONE TdO
Il primo appuntamento è per il 25 giugno e a seguire il 2, 9, 16 e 23 luglio, dalle ore 17:00 alle 20:00, presso il PASS in Via Aldo Moro – Lido Tre Archi (FM)
Programma del laboratorio
- Introduzione al TdO, identificazione, riconoscimento, risonanza e “le quattro catarsi”
- Ricercare i nuclei coloniali (le oppressioni) attraverso la parola
- Esplicitare le oppressioni attraverso il linguaggio del corpo e il teatro immagine
- Condividere le oppressioni attraverso la costruzione di un soggetto per il forum
- Il Teatro- Forum per ricercare soluzioni e vivere la catarsi della liberazione
Il TdO per squarciare la solitudine
L’intento del training che proponiamo è quello di provare ad affrontare in un contesto di gruppo i temi del colonialismo e della colonialità, attraverso l’uso delle tecniche di TdO utili all’emersione dei singoli nuclei di oppressione, alla loro esplicitazione e condivisione.
Queste tecniche non si limitano all’esplicitazione verbale ma attiva l’ascolto empatico, che permette di rivivere (non raccontare), la frattura interiore prodotta dai dispositivi di dominio che agiscono nel nostro presente, ciò significa parlare di colonialismo non come un fenomeno lontano da noi ma come un elemento strutturale e costitutivo della nostra coscienza sociale e del nostro agire quotidiano.
L’obiettivo è quello di provare a decolonizzare il pensiero e il nostro vivere sociale. Nello specifico durante il training proveremo ad indagare attraverso un atteggiamento maieutico la nostra condizione di colonizzati (oppressi) e colonizzatori (oppressori).
Partendo da eventi e accadimenti che riguardano la nostra vita qui e ora, procederemo secondo uno schema di ricerca ed emersione individuale, per poi provare a mettere in azione le singole storie con il proprio e l’altrui corpo per liberare poi corpo e parola nell’interazione con gli altri.
Il tema: Colonialismo e Colonialità
Il colonialismo non è mai cessato, vive e si nutre della contemporaneità e sembra avere la capacità di infiltrarsi continuamente cambiando forma, è espressione diretta della pulsione al dominio e alla prevaricazione, che pare inestirpabile dal genere umano.
Esso si presenta sotto forma di colonizzazione materiale, della coscienza, di tutti quei corpi e quei territori che si trovano al di là della linea dell’accettabile ed irrompono sulla scena come corpi improduttivi, corpi viandanti, corpi privi di documento, corpi divergenti.
Questa infrastruttura di dominio ci fa vivere perpetuamente in uno stato di colonialità.
Il concetto di colonialità (che è condizione esistenziale), ci aiuta a spiegare il perdurare della dinamica di dominio ben oltre la fine formale del colonialismo storico, questa infatti pervade e invade tutte le sfere dell’esistenza umana.
Se il colonialismo è la pratica di conquista, assoggettamento e sfruttamento dei popoli, la condizione umana che va sotto il nome di colonialità ha dimostrato di essere un sistema di potere decisamente più duraturo e profondo, in quanto essa si fonda sulla giustificazione del ruolo dei colonizzatori come organizzatori razionali del mondo e portatori di un ordine superiore, giustificazione tragicamente alimentata dalle masse colonizzate.
Per comprendere a fondo le responsabilità storiche, a cui nessuno può sottrarsi, è necessario osservare, qui ed ora, come la colonialità agisca su ognuno di noi, imprigionandoci nella perenne contraddizione che ci fa sentire vittime e carnefici, oppressi ma anche oppressori, colonizzati e colonizzatori.
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