RIPARTIRE con…Openpolis

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Openpolis è una fondazione indipendente e senza scopo di lucro che raccoglie e analizza dati per produrre informazioni di qualità su varie tematiche: potere, politica, economia, questioni sociali. Tutte le nostra attività hanno a che fare con i dati, li analizziamo e li rendiamo disponibili. Sia attraverso lo sviluppo di applicazioni web dove possono essere navigati, sia con la produzione sul nostro magazine online di articoli e dossier di data journalism dove li raccontiamo, li illustriamo attraverso l’uso di mappe e grafici e li rendiamo scaricabili e riutilizzabili. In tutto ciò che facciamo, promuoviamo la trasparenza dei dati, l’accesso a informazioni di qualità, lo sviluppo di buone pratiche pubbliche e di attivismo civico.

Tra i focus del nostro lavoro, uno dei più importanti è lo studio dei dati territoriali. Crediamo che nell’osservare un fenomeno o un servizio su un territorio, sia necessario approfondire il più possibile il livello di analisi. Cioè andare oltre le medie nazionali, regionali e provinciali e scendere fino al livello comunale e sub comunale per le grandi città. Analizzare i dati alla massima prossimità rispetto alle persone che li producono è, a nostro avviso, il modo migliore per studiare la diffusione di un fenomeno o l’accessibilità di un servizio. E di conseguenza ampliare l’effettiva conoscenza su un territorio.

Questo è il principio che ci ha guidato nell’elaborazione del percorso di Data activism (attivismo dei dati) per il progetto Ripartire. Un percorso che prevede per i ragazzi e le ragazze delle scuole coinvolte, lo studio attraverso i dati di strutture e servizi presenti sul proprio territorio. Dalle scuole alle palestre, dalle biblioteche alle aree verdi accessibili. Gli obiettivi sono da un lato ampliare le conoscenze degli studenti sul territorio in cui studiano e, in molti casi, vivono. Dall’altro, promuovere processi di mobilitazione civica, attraverso la restituzione da parte degli studenti ai decisori politici, di osservazioni e suggerimenti su quanto emerso dal lavoro di analisi. Infine, verrà data la possibilità a ragazzi e ragazze di imparare a utilizzare nuovi strumenti di studio e di analisi basati sui dati, sempre più centrali nel mondo in cui viviamo.

Concretamente, il percorso Data activism con gli studenti prevede una prima fase di formazione, che si svolgerà in questo anno scolastico 2020/2021, sia su come funziona l’offerta di servizi pubblici sul territorio, sia sull’importanza di utilizzare i dati per monitorarla. Saranno poi i ragazzi, attraverso un confronto con noi, con i partner territoriali e anche con i genitori e gli insegnanti, a definire i progetti di ricerca da avviare. Quali servizi, quali fenomeni vogliono indagare sul territorio?

Una volta stabiliti i progetto inizierà, nel prossimo anno scolastico, la fase di raccolta dei dati. Questa potrà avvenire innanzitutto attraverso il confronto con enti, pubblici o privati, che gestiscono il servizio o la struttura in questione. Gli studenti potranno prendere contatto con loro e richiedere il rilascio dei dati. O ancora, potranno essere proprio gli studenti a creare una base dati da zero, attraverso un lavoro di ricerca sul campo. Nel caso ad esempio decidessero di indagare la presenza di biblioteche sul territorio, l’obiettivo sarà raccogliere informazioni relative a dove si trovano, quanto sono grandi, se hanno o meno uno spazio adibito allo studio, e via dicendo.

Conclusa la raccolta dati e ordinati i database, i ragazzi dovranno interpretarli e utilizzarli per creare mappe e grafici, che andranno inseriti in veri e propri articoli di data journalism, dove testo e visualizzazioni si completano. Gli studenti impareranno a utilizzare appositi programmi per creare mappe e grafici e si cimenteranno nella stesura dell’elaborato.

Ma il percorso non si conclude qui. Dopo aver analizzato i dati relativi a strutture e fenomeni sul territorio, è previsto un momento di confronto con la comunità educante. Non solo la scuola, ma anche i partner locali e altri soggetti della società civile. Lo scopo è attivare processi di mobilitazione civica, elaborare delle riflessioni comuni relative a ciò che è emerso dallo studio del territorio, per individuare gli aspetti da migliorare. Il tutto si concluderà con la possibilità per gli studenti di definire delle proposte, delle segnalazioni, da sottoporre alle istituzioni, per migliorare aspetti relativi alle strutture e ai servizi monitorati sul proprio territorio.

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