Esame di Terza Media: cosa è cambiato a causa del Covid-19

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È difficile immaginare che a Milano, nel 2020, non tutti abbiano avuto la possibilità di fare lezioni online o la tesina a causa della mancanza di un computer o di una connessione a internet, ma è così”. Con queste parole Manuela Augusto, coordinatrice del centro React Barona, racconta l’esperienza della didattica a distanza di alcuni ragazzi che abitano nella periferia di Milano.

Quest’anno anche l’esame di terza media è avvenuto dietro lo schermo di un computer. Finite le lezioni a distanza, infatti, tanti studenti si sono ritrovati alle prese con la preparazione della tesina per affrontare il primo esame che segna simbolicamente il passaggio verso l’età adulta. Un percorso complesso già normalmente, che quest’anno si è portato dietro anche il peso delle difficoltà e delle preoccupazioni dovute alla crisi da Covid-19.

Ancor più difficile è stato per quei ragazzi vulnerabili che durante questa pandemia rischiavano di rimanere esclusi, come i 3.200 ragazzi che WeWorld segue in tutta Italia con il progetto nazionale React – Reti per Educare gli Adolescenti attraverso la Comunità e il Territorio – selezionato da CON I BAMBINI nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Tra loro circa il 70% non possiede computer o tablet e non ha collegamenti internet a uso domestico. Così tutti i centri territoriali si sono attivati per offrire supporto logistico e pratico, mettendo a disposizione pc e connessioni o dando supporto da remoto. È il caso del centro React Barona dove gli educatori si sono resi disponibili per “scrivere direttamente l’elaborato nei nostri pc mentre i ragazzi ce lo dettavano telefonicamente”.

Il lavoro dunque non si è mai interrotto, né durante il lockdown né alla fine delle lezioni a distanza. Anzi. “Con l’arrivo del Covid-19 tutto è diventato più complicato ma noi non abbiamo mai fermato la nostra attività – conclude Manuela Augusto –. Ci siamo attivati sotto ogni punto di vista: molti genitori sono anche rimasti senza lavoro e abbiamo fatto in modo che venissero inseriti in una catena di distribuzione di alimenti”. Nonostante le difficoltà affrontate, grazie al lavoro di rete e collaborazione con genitori e famiglie, tutti i ragazzi hanno comunque superato l’esame di terza media.

*Foto di Claudio Majorana

Scopri di più sul nostro progetto nazionale contro la povertà scolastica:

Il programma di REACT – Reti per Educare gli Adolescenti attraverso la Comunità e il Territorio – selezionato da CON I BAMBINI nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è il nostro progetto nazionale per contrastare la povertà educativa e favorire inclusione e benessere dei ragazzi che vivono in contesti difficili.

Attivo dal settembre 2018 in 10 quartieri periferici di Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna, caratterizzati da situazioni critiche di disagio socioeconomico. Il progetto coinvolge 3200 ragazzi, 1700 famiglie vulnerabili e 690 insegnanti e si sviluppa attraverso un modello innovativo che mira da un lato a rafforzare gli adolescenti, specie i gruppi più vulnerabili; dall’altro a potenziare i soggetti (formali: insegnanti, operatori sociali e informali: famiglie, volontari, cittadini, operatori territoriali) che rappresentano la comunità educante.

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