Come realizzare i titoli di coda di un filmato in animazione stop-motion? I ragazzi del Convitto “Melchiorre Dèlfico” di Teramo lo imparano in aula virtuale

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Gli alunni delle classi 3^, 4^ e 5^ Scuola Primaria del Convitto “Melchiorre Dèlfico” di Teramo stanno diventando esperti di cinema d’animazione. Grazie al laboratorio “Memorie animate” – organizzato da Teramo Children e Cineforum Teramo e condotto da Marco Chiarini, Dimitri Bosi, Anna Amato, Loretta Di Musciano, Anna Di Monte e dalle insegnanti con il coordinamento di Silvana Bonucci Marozzi – stanno realizzando tre piccoli filmati in animazione stop-motion. Questa tecnica si basa sulla realizzazione di una serie di fotogrammi, che riproposti in rapida sequenza sul video danno l’effetto ottico di un movimento.

I bambini hanno trovato ispirazione nelle fotografie, in quelle familiari e in quelle scoperte nell’Archivio “Domenico Nardini”: partendo da un semplice scatto, da un ricordo fissato su un’istantanea, hanno inventato storie originali. Le hanno poi divise in sequenze e per ogni sequenza hanno realizzato i disegni che, una volta montati, andranno ad animare personaggi e avventure.

 

Mancava poco alla conclusione del lavoro quando la quarantena obbligatoria ha costretto tutti a casa. E così le sequenze animate sono rimaste senza i titoli di coda, finale imprescindibile per ogni film che si rispetti.

Per fortuna c’è l’apprendimento a distanza. Gli educatori, le docenti e la Dirigente Scolastica Loredana Di Giampaolo hanno organizzato le lezioni nell’aula virtuale e oggi e domani ci si incontra in rete per imparare a realizzare i titoli di coda, animati con i nomi e le voci di tutti quelli che hanno partecipato al laboratorio. Volete sapere come si fa? Ce lo spiega il regista Marco Chiarini…

Prendete un foglio e con i pastelli colorati scrivete il vostro nome e cognome… in stampatello, in corsivo, con tanti o pochi colori, come più vi piace. Colorate le lettere, prendete le forbici e ritagliate.

Prendete il cellulare, sistematelo in modo che resti ben fermo e attivate la fotocamera.

Posizionate le lettere sullo sfondo e fotografatele. Potete partire dall’inquadratura vuota e aggiungere una lettera per volta, fino a comporre la scritta per intero. Oppure partite dal nome e cognome completi, e togliete pian piano una lettera fino ad arrivare all’inquadratura vuota. Realizzerete circa 25 o 30 foto: una con l’inquadratura vuota, una con una sola lettera, una con due, una con tre… e continuando fino ad avere la foto con la scritta completa.

Non volete utilizzare carta, matite e colori? Ci sono tanti materiali che possono ispirarvi: potete scrivere il nome con la farina, lo zucchero, i lego… potete impastare il pane o la pizza e trasformare la massa nelle lettere che si compongono e scompongono… Insomma, date spazio alla fantasia!

Come scegliere il supporto per le nostre foto? Anche qui, lasciatevi guidare dalla vostra creatività. In questi giorni in cui non potete uscire, guardate con un occhio nuovo le superfici che avete in casa e scoprirete che un oggetto inanimato può regalarci suggestioni inattese.

I nostri titoli di coda avranno bisogno di una traccia sonora. E allora raccontate una piccola storia e registrate la vostra voce con il cellulare.

Infine, inviate le fotografie e le note vocali agli educatori. I titoli di coda saranno montati insieme alle alle altre sequenze dei film, per concludere a dovere le nostre storie.

Gli alunni del Convitto e i loro docenti si rivedranno dopo le vacanze pasquali per continuare a lavorare insieme. Saranno di certo molti i curiosi che vorranno vedere i loro filmati d’animazione. Una volta finita la quarantena, ci daremo appuntamento per la proiezione in cui potremo ammirare l’ingegno e la bravura dei nostri piccoli film-maker.

Scarica il tutorial: Come fare i titoli di coda

Alla fine della lezione virtuale, Loretta Di Musciano e Anna Amato spiegano come costruire lo zootropio, una delle macchine ideate, prima dell’invenzione del cinema, per sviluppare sequenze in movimento. L’occhio può conservare nella propria memoria un’immagine che già è andata via e, partendo da questo semplice dato, lo zootropio riesce a riprodurre l’illusione ottica del movimento e può essere considerato, per questo, uno degli strumenti antesignani dell’animazione. Si compone di un cilindro con delle fessure verticali, all’interno del quale è posta una striscia di carta nella quale sono stati disegnati, in sequenza, i fotogrammi della sequenza animata. Mettendo l’occhio vicino alle fessure e girando il cilindro, si riesce a vedere l’immagine in movimento.

 

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