La più contemporanea fra i moderni: come Maria Montessori può aiutarci nella fase 3 Covid

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Ha centocinquanta anni eppure è una novità. Maria Montessori, nata a Chiaravalle, è diventata l’icona dell’educazione nel mondo. L’unica donna a cui sono state dedicate tre monete. Compariva sulla banconota da 1000 lire, il suo volto è familiare, eppure è ancora così poco conosciuta veramente. Il metodo Montessori gode oggi di un rinnovato vigore. Ma cosa conosciamo davvero del suo approccio e delle scuole che praticano il suo insegnamento?

 

“Una novità che ha più di 100 anni, in fondo Maria Montessori è ancora oggi una donna nuova”. A dirlo è Concetta Foderà, docente montessoriana e tutor alla Facoltà di scienze della formazione. E’ cresciuta con il metodo Montessori da quando aveva 15 anni, lo studia e applica ormai da decenni eppure sa che “non esiste un Montessori puro, perché come diceva la scienziata il metodo non si vede, si vedono i bambini”. E forse l’anniversario dei 150 anni dalla nascita della scienziata ed educatrice marchigiana potranno essere l’occasione per storicizzare la sua figura, collocandola nel posto che merita nella Storia.

“Maria Montessori è una delle scienziate italiane più conosciuta al mondo, anzi più all’estero che da noi – spiega la Foderà –  in Italia per molti anni non c’è stata ricerca sul pensiero montessoriano e se si è mantenuto è grazie all’opera di alcuni insegnanti che hanno utilizzato quotidianamente il metodo con i bambini e le famiglie o di studiosi esperti del pensiero, magari chiusi nelle diverse realtà nel tentativo di preservarlo”.

Tra chi ritiene che sia “il metodo” e chi invece lo ritiene superato e troppo libertario, o al contrario, addirittura troppo rigido, anche fra gli addetti ai lavori il parere è discordante: “Per molti anni ho sperimentato il fatto che nelle Marche, regione in cui è nata Maria Montessori, pochi la conoscessero – continua la Foderà – In realtà la cultura montessoriana non è legata solo ad un metodo, ma a una visione dell’uomo e della vita che va oltre e forse è proprio questo il segreto di un rinnovato interesse. Certo il rischio che sia una moda c’è, probabilmente alimentata dai media, ovunque si parla di Montessori anche se non si approfondisce in modo adeguato, ma la scuola al solito la fanno gli insegnanti, con le loro scelte”.

Qual è la modernità del metodo?
 “Credo che sia l’imparare facendo, che si può scegliere, che si parte dagli interessi dei bambini, che si ha fiducia nelle loro possibilità, o il fatto che parliamo di un approccio olistico, che cerca di sviluppare tutti gli aspetti della personalità di un bambino”.

Perché i genitori oggi sempre più spesso scelgono scuole col metodo Montessori?
 I genitori che si avvicinano al Montessori nelle nostre realtà spesso non ne sanno molto, magari hanno visto qualche filmato in rete, in alcuni casi probabilmente si chiedono “come posso fare per educare al meglio questo bambino?”, attualmente i genitori in generale si interrogano poco su come è veramente il loro bambino, su cosa ha realmente bisogno, su come possiamo sostenere il suo sviluppo

In un’epoca in cui teoricamente c’è tanta attenzione sul bambino, in realtà facciamo fatica a comprendere i suoi reali bisogni, a rispettare i suoi tempi e i suoi ritmi di crescita, il suo modo di pensare, la sua capacità di meravigliarsi e le sue curiositàLa via montessoriana non è una ricetta, a volte è scomoda, ma in genere è una via onesta in cui si rispettano i bambini per quello che sono e non per come li vorremmo.

I bambini hanno bisogno di semplicità e di un rapporto franco e autentico, in cui si commette qualche errore ma c’è la possibilità di rimediare. Più che pensare ai materiali, i bambini a casa dovrebbero vestirsi e svestirsi il più possibile da soli, avere nella cameretta oggetti a loro dimensione, facilmente trasportabili, pochi giochi e soprattutto disposti in modo ordinato per eliminare il superfluo e favorire interesse e concentrazione, avere la possibilità di svolgere semplici attività di vita pratica con i genitori come pulire il tavolo, spazzare, apparecchiare, curare le piante e gli animali in casa, fare un dolce insieme, avere la possibilità di giocare all’aperto ma anche momenti in cui sembra che si annoino perché la noia stimola l’immaginazione, essere educato a parlare chiaramente per esprimere le proprie necessità. I genitori oggi sono presi dal fare, si ha poco tempo e forse non si ha la pazienza di aspettare che il bambino faccia da solo”.

Dal 2014 anche a Macerata due istituti hanno avviato una differenziazione della didattica con classi montessoriani, che tipo di attività vengono svolte?
“All’Istituto comprensivo Fermi si è partiti con la Casa dei bambini e a settembre avremo fino alla IV classe di Scuola Primaria Montessori, all’Istituto comprensivo Mestica al momento c’è una Scuola Primaria Montessori completa. Speriamo che in entrambi gli istituti si possa sviluppare un percorso che va dall’infanzia all’adolescenza, ossia dai 3 ai 14 anni. Dai principi (periodi sensitivi, i quattro piani dell’educazione, ambiente maestro e preparazione dell’insegnante) scaturiscono i punti cardine dell’impianto Montessori che possono essere considerati indicatori di qualità e possono anche orientare i genitori, al di là di quello che appare nei media: adulti preparati, clima umano improntato all’accoglienza, al rispetto, alla gentilezza, all’ascolto, alla pazienza, all’umiltà e alla collaborazione, ambiente curati e ordinati, libera scelta del lavoro, movimento, vita pratica e apertura alle esperienze, riconoscimento dei tempi del bambino, toni di voce pacati.

Per l’emergenza Covid da marzo a giugno le attività delle nostre scuole sono state declinate nella didattica a distanza cercando di mantenere l’identità, prendendoci cura dei bambini, stimolando l’autonomia, la responsabilità, lo spirito di osservazione scientifica, riproducendo alcuni materiali con i mezzi a disposizione, con l’idea però di ritornare a vivere presto insieme il nostro percorso.

In linea generale le famiglie hanno apprezzato il nostro cammino. Difficile capire come riprenderà la scuola a settembre. A mio avviso in tutte le scuole siamo chiamati a fare i conti con ciò che è essenziale e ciò che è superfluo, a partire dall’importanza della salute e della sua tutela. Nelle scuole Montessori si è sempre curata la corporeità dei bambini, il lavaggio delle mani, l’uso dei servizi igienici, la cura della persona , il riordino, il lavaggio dei bicchieri, la cura dell’ambiente.

Si inizia con il vestirsi e svestirsi da soli all’ingresso e all’uscita della scuola. In molte realtà i bambini indossano pantofole che trovano nello spogliatoio. Gli adulti dovrebbero accompagnare il bambino all’ingresso ed evitare di entrare. Lo accoglierà l’insegnante che gli offrirà i mezzi necessari per arricchire le sue esperienze nel cammino verso l’indipendenza.

Per quanto riguarda lo spuntino di metà mattinata si potrebbe fare a libera scelta, dedicando un tavolo in aula a quest’attività che i bambini potrebbero svolgere  in autonomia in un arco temporale definito, evitando assembramenti e spostamenti negli spazi mensa. Nelle scuole Montessori le attività non si svolgono solo in aula, ma tutta la scuola è un luogo di lavoro, pensata con angoli organizzati per varie attività, utilizzati come centri di interesse  per il lavoro individuale o di piccoli gruppi (lo spogliatoio, la biblioteca, l’angolo delle attività grafico-pittoriche, delle esperienze di  vita pratica).

In genere questi angoli sono chiaramente delimitati, gli oggetti sono riposti in appositi contenitori, sono in numero limitato, i bambini dopo averli utilizzati sono responsabilizzati al riordino non solo del materiale ma anche della postazione di lavoro e questo potrebbe essere molto vantaggioso per la sanificazione. Molto spazio è lasciato alle attività all’aperto, tanto che nelle nostre scuole il giardino è visto come “aula verde” e dovrebbe essere limitato, semplice, preparato  con motivi di attività a misura di bambino, da svolgere individualmente o a piccoli gruppi. Tanto per fare qualche esempio l’orto e la cura delle piante, l’osservazione di piccoli insetti che lo abitano, la raccolta e la costruzione con materiali naturali, il disegno dal vero. Sono convinta che il Montessori possa ispirare tante pratiche adeguate al periodo che stiamo vivendo.

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