Amato e consumato: il libro di famiglia

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Cinzia, Mauro e il loro figlio Filippo di 5 anni ci parlano di BUON VIAGGIO PICCOLINO di Beatrice Alemagna, edito da Topipittori.


A cena una sera ho chiesto “ma qual è il nostro libro di famiglia”? e subito Filippo ha detto: “Buon Viaggio Piccolino!” Lo ha detto subito, di istinto, senza pensarci e, anche se io e il padre avevamo in mente un altro titolo, vince senza dubbio Filippo e “Buon Viaggio Piccolino” lo dichiariamo ufficialmente il nostro libro di famiglia.

In effetti è proprio “amato e consumato” perché è da tanto che abita la nostra libreria e tante e innumerevoli volte in questi anni ha accompagnato le nostre letture prima di dormire. Ancora adesso che “vogliamo” le storie e i libri da “grandi”, quelli lunghi per intenderci, con tante cose scritte e pochi disegni, lo riprendiamo e lo leggiamo ancora insieme. Letteralmente “insieme”, a più voci, perché ormai lo si conosce a memoria.

Poco prima di spegnere la luce, dopo aver letto un libro “da grandi”, ne serve ancora uno, “Buon Viaggio Piccolino”.  Va bene, è corto, penso io! E anche se le palpebre cadono vorticosamente, eccola qua a fine giornata, prima di chiudere gli occhi si crea ancora una volta quella meravigliosa magia di una coccola che ferma e blocca il tempo in un pensiero d’amore e di gratitudine.

Che incanto il tratto delicato e lieve di Beatrice Alemagna, i suoi disegni possono apparire un po’ strampalati, prendono tanta parte della pagina e le proporzioni sono fuori misura per la realtà delle cose, ma chissà, magari proprio a misura della fantasia dei bambini. Il bambino protagonista ha la testa enorme, più grande di tutti gli altri oggetti e ci piace pensare che forse è un modo per sottolineare quanto siano grandi i pensieri dei bambini.

È la storia di un viaggio piccolo ma grande, un viaggio un po’ misterioso per il quale bisogna prepararsi bene, con cura, con una ritualità importante e piacevole, che coinvolge tutti…anche dal gatto! Anche nel leggerlo seguiamo il nostro rito: il protagonista non ha un nome? beh, allora glielo diamo noi! E poi ci sono gli oggetti da mettere in valigia da trovare tra i tanti giochi sparsi in giro, li osserviamo e li nominiamo tutti, e di solito il commento a questo punto è “Però i giochi sono tutti in disordine!”, al che mi viene da pensare che forse (soprattutto io mamma) sono un po’ troppo ossessiva con questa cosa dell’ordine! Comunque poi facciamo attenzione a non dimenticare di mettere in valigia il nostro amico preferito, nel nostro caso “coniglio”, fedele compagno di Filippo fin dalla sua nascita. Che bello quando papà, questo papà grande, che con delicatezza e cura ci prepara, mettendoci la tenuta da viaggio. Ma dove andremo mai? viene da pensare. Quale meravigliosa avventura ci aspetta? Un’incognita misteriosa! Ma in tutta la preparazione per questo viaggio c’è tanta calma, serenità e sicurezza che non fa paura e ci siamo tutti (anche il gatto!)

Siamo tutti qui insieme, in una storia dolcissima, giocosa, lieta, che si conclude con un finale che fa nascere un rassicurante e tenero sorriso. Ecco si, ora si può partire!

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