UDA, strumenti per tracciare lo sviluppo ontogenetico dei bambini 0-6
di coopilquadrifoglio
Grande partecipazione agli incontri dedicati alle UDA – unità didattiche di apprendimento – organizzati a San Venanzo, Cortemilia e Gioi a cura delle dottoresse Rossana Manzo e Alessia Annecchini, con la presenza di oltre 50 educatrici.
Una azione di progetto promossa dalla Fondazione Centro per gli studi città di Orvieto
Il percorso delineato ha avuto l’obiettivo di offrire risorse preziose per chiunque sia coinvolto nella cura e nell’educazione dei bambini. Fornendo informazioni dettagliate e strumenti pratici, per supportare lo sviluppo ottimale dei bambini e soprattutto per promuovere una maggiore consapevolezza delle loro necessità e dei possibili problemi che possono emergere durante la crescita all’interno della comunità educante.
In questo senso la collaborazione tra genitori, educatori e professionisti della salute è fondamentale per garantire che ogni bambino possa raggiungere il proprio pieno potenziale.
Nel primo incontro siamo partiti dalla didattica inclusiva, storia ed evoluzione della “scuola inclusiva” in Italia attraverso una introduzione della progettazione universale applicata all’insegnamento. Grande interesse ha suscitato la sessione dedicata allo sviluppo ontogenetico del bambino, lo sviluppo neurofisiologico del bambino 0-6 anni. I primi sei anni di vita di un bambino rappresentano un periodo cruciale, poiché è caratterizzato da rapidissimi cambiamenti e progressi nelle capacità cognitive, motorie e sociali. Durante l’incontro l’attenzione si è concentrata sui principali aspetti dello sviluppo cerebrale e delle connessioni neuronali, con l’obiettivo di fornire agli educatori le conoscenze necessarie per comprendere meglio le esigenze e le potenzialità dei bambini.
Tanto interesse a proposito delle tappe fondamentali delle competenze e soprattutto in relazione ai campanelli di allarme.
Molto spesso docenti, educatori e in generale il personale scolastico, non hanno a disposizione gli strumenti per riconoscere l’insorgenza di problemi e intervenire tempestivamente a supporto. Durante la visione di video descrittivi delle difficoltà neuromotorie che si possono incontrare nel bambino durante la crescita, le educatrici presenti hanno rivolto diverse domande in relazione a casi o episodi vissuti in prima persona, per tracciare, insieme alle psicoterapeute, una sorta di mappa di azioni da compiere che possa rimanere come buone pratiche a disposizione per tutti.
Tutte le info sugli incontri sono disponibili sul sito della fondazione Centro per gli studi di Orvieto, www.orvietostudi.it
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