“Come un vulcano…”, a Sora le emozioni del rientro a scuola diventano arte

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Le scuole sono ripartite da qualche settimana e i nostri amati bambini hanno potuto far ritorno tra i banchi, seppur alle prese con nuove regole. Il progetto PRIMA I sta lavorando sui territori di Manfredonia, Crotone e Sora per far ripartire, in orario scolastico, i laboratori per i piccoli tra i tre e i cinque anni. In accordo con gli istituti partner di progetto stiamo predisponendo un piano di ripartenze che tenga conto del periodo di emergenza sanitaria, delle norme e delle difficoltà che gli stessi istituti per spazi e rivoluzione interna stanno affrontando.

Intanto sui territori coinvolti continua la nostra attività con e per i bambini anche in altre forme. A Sora, per esempio, negli spazi del Centro Minori San Luca – che ha ospitato i nostri percorsi estivi per bambini – grazie all’impegno dell’associazione partner il Faro Onlus abbiamo organizzato un laboratorio speciale intitolato “Come un vulcano …… il tuo cosa erutta? I lava you” mirato ad indagare, attraverso l’arte e la creatività, le emozioni dei bambini dopo questo particolare rientro a scuola.

La psicoterapeuta specializzata in arte terapia, Dottoressa Morgana Serafini, ha proposto – non a caso – il tema del vulcano per “far emergere le emozioni del rientro a scuola e dare loro una forma che potesse permettere ai bambini di riappropriarsene in maniera costruttiva. – ci racconta Armando Caringi, presidente dell’associazione “Il Faro” –  Ogni bambino ha avuto a disposizione una postazione igienizzata, in totale sicurezza, con un kit personale di materiali quali colori, pasta colorata, materiale di riciclo, tutto igienizzato sia con la nebulizzazione che con i raggi uvb. Quello che è emerso con forza nel corso di questo laboratorio è quanto i bambini abbiano da esprimere. Emozioni forti che si intrecciano con la tensione del momento difficile che stanno attraversando scuole e famiglie e di conseguenza anche loro,  riverberano nel loro tessuto emotivo e nelle loro creazioni. Alla fine del percorso  espressivo si è costruito il vulcano e si è fatto eruttare con un applauso liberatorio. Un’esperienza davvero utile e costruttiva per tutti noi”.

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