PRIMA I a Sora: cresce il concetto di comunità educante e parte il primo laboratorio condiviso

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COMUNICATO STAMPA – Sono passati solo otto mesi dall’inizio delle attività del Progetto P.r.i.m.a.i – selezionato da impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo a contrasto della povertà educativa minorile – e nel territorio sorano già si assiste ad un evolversi del tutto positivo e anche inaspettato, visto il breve tempo avuto a disposizione, del coinvolgimento attivo della Comunità.

I nodi delle reti presenti, sia formali che informali, sono stati eccezionalmente captati dal progetto e stanno dando vita ad un empowerment di comunità tangibile ed in costante aumento.

Gli obiettivi di progetto hanno avuto una conferma formale grazie alla firma dell’accordo Liris (Lavorare in Rete per Inclusione Sociale), un accordo di programma complesso e lungimirante, che riesce a coinvolgere un grandissimo numero di partner ed ha come finalità una risposta concreta ed individualizzata rispetto ai bisogni reali dei beneficiari. Elemento fondamentale di tale accordo è che porta ad una progressiva presa in carico della famiglia e pertanto della comunità intera.

Ente promotore dell’Accordo è l’A.I.P.E.S, Associazione Intercomunale per Esercizio Sociale – Consorzio per i Servizi alla Persona, Ente Capofila dei 27 Comuni del Distretto FR/C, (Alvito, Arce, Arpino, Atina, Belmonte Castello, Broccostella, Campoli Appennino, Casalattico, Casalvieri, Castelliri, Colfelice, Fontana Liri, Fontechiari, Gallinaro, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pescosolido, Picinisco, Posta Fibreno, Rocca d’Arce, San Biagio Saracinisco, San Donato Val di Comino, Santopadre, Settefrati, Sora, Vicalvi, Villa Latina) costituito per la gestione in forma associata dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari nell’ambito territoriale dello stesso distretto.

Proprio l’adesione a tale accordo di programma ha portato alla nascita del primo laboratorio condiviso, che è quello di Sartoria Sperimentale: laboratorio intergenerazionale, che vede protagonista Milvia De Marco, come nonna-tutor ed esperta di sartoria, competenza e conoscenza di tutta la sua vita, messa a disposizione delle mamme e di quanti vogliano partecipare.

Un’esperienza che coniuga sempre più lo scambio di competenze e lo scambio di narrazioni personali che portano alla rimodulazione del tempo secondo ritmi e contenuti che innescano una nascita di comunità nella comunità.

Esperienza ancora più preziosa se si pensa che, poco dopo la sua nascita, ha visto l’autodeterminazione dei partecipanti nel rendersi parte operativamente attiva del percorso. Alcune mamme infatti, hanno spontaneamente lanciato un appello sui social per reperire materiale da lavorare e nel giro di pochissimo tempo sono riuscite a contattare cittadini, esercizi commerciali ed industrie tessili che si sono messi a disposizione del progetto.

In cantiere ci sono altre due attività che vedranno coinvolti interi nuclei familiari:

1. Laboratorio di cucina romana per nuclei familiari

2. Interviste doppie nonni-nipoti

Il laboratorio di cucina romana parte dal presupposto di donare ai nuclei familiari che aderiscono uno spazio fisico e mentale dove mettere in gioco la gestione del proprio tempo, coadiuvati da esperti, nonni-tutor e un conduttore del laboratorio esperto in cucina romana.

Si è pensato di strutturare l’attività, a partire da gennaio, con una cadenza settimanale. Si è pensato di terminare il laboratorio, dopo la scoperta di ricette salate della tradizione romana con una ricetta dolce che coinvolgerà la tradizione di Sora. Si riscopriranno dunque le radici territoriali grazie a una gara di Pigna Sorana.

L’attività di interviste nonni-nipoti invece è stata pensata come n appuntamento settimanale, con un focus diverso per ogni appuntamento, attorno al quale si strutturerà un’intervista da somministrare, senza cambiare le domande, sia ai nonni che ai nipoti. L’intervista potrà essere mandata in streaming per coniugare il sapore tradizionale alla tecnologia attuale. L’esperimento si propone come un recupero di una narrazione di sé e una permanenza di tradizioni e di capacità di comunicazione efficace intergenerazionale.

Un territorio che cresce non è un obiettivo raggiunto, è una rivoluzione culturale fatta di solidarietà, coesione e disponibilità.

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