Laboratori progettazione partecipata e cantiere presso la scuola secondaria di I grado Melissa Bassi a Tor Bella Monaca: Il racconto

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I laboratori: 9, 23 e 16 marzo 2022- Il cantiere: 30, 31 marzo e 1 aprile 2022

 

È arrivata anche per noi di Interazioni Urbane la fase 2 nella scuola Melissa Bassi di Tor Bella Monaca in via dell’Archeologia!

Finalmente il nostro percorso – partito dai laboratori sulla rigenerazione urbana, su cosa sono i beni comuni e sul saperli valorizzare – è arrivato alla tanto attesa fase di progettazione partecipata e alla realizzazione di un cantiere di autocostruzione con i ragazzi!

Grazie al lavoro costante svolto negli ultimi mesi dalle educatrici dell’associazione TorPiùBella nella scuola, i ragazzi ci aspettavano preparati e incuriositi :-).

Nel mese di marzo le nostre architette e designer di IU (Elena, Giulia, Consuelo, Livia ed Alice) hanno incontrato i ragazzi della IIIA e III B nei tre incontri di progettazione partecipata degli interventi e preparazione del cantiere.

 

Laboratorio 1

Nel primo laboratorio abbiamo fatto il “gioco delle carte” insieme ai ragazzi per spiegargli cos’è l’urbanismo tattico e farli interagire con gli strumenti e i materiali che vengono abitualmente usati nei cantieri. Dopo averli divisi in squadre abbiamo mostrato ad ogni gruppo un progetto di urbanismo tattico realizzato in vari tipi di spazi pubblici, come strade, parchi, incroci, luoghi di risulta che abitualmente incontriamo e che spesso appaiono trascurati. Questi progetti, tra cui anche alcuni di Interazioni Urbane, mostrano delle aree rivalorizzate, ma soprattutto vissute da persone, bambini, passanti, che li rendono vitali e belli! I ragazzi si sono incuriositi e appassionati, è stato interessante avvicinare i piccoli abitanti della scuola alla città e alle possibilità infinite di uso dei suoi spazi.

@InterazioniUrbane_Elena Lucia

Laboratorio 2

Nel secondo incontro ci siamo concentrati sull’analisi funzionale degli spazi della scuola. I ragazzi hanno riconosciuto gli ambienti che usano abitualmente e quelli dove vanno meno spesso, per poi rispondere alle domande “cosa mi piace della mia scuola?” e “cosa manca?”. Da questa analisi siamo arrivati a definire insieme lo spazio dove intervenire con una vera e propria azione di urbanismo tattico! Ci siamo da subito fatti affascinare dallo “spazio-soglia” quel luogo di confine tra la scuola e la città dove metaforicamente la scuola diventa luogo pubblico per tutti e riconoscibile da chiunque, visibile dalla strada. Siamo passati così a riflettere su interventi che potessero lasciare un segno per le persone che vivono questo spazio e per quelle che lo osservano da “fuori”. Con questi stimoli inusuali i ragazzi si sono interrogati per la prima volta sui diversi usi dello spazio in cui passano la maggior parte del tempo della loro giornata, e con queste riflessioni li abbiamo portati a fare un vero e proprio sopralluogo da professionisti nella futura area di cantiere!

@InterazioniUrbane_Elena Lucia

Nel nostro futuro giardino, ricordando il laboratorio della fase 1 sull’upcycling, ci siamo sbizzarriti con i materiali di riciclo a partire dalla plastica: i ragazzi hanno costruito delle sedute e dei personaggi assemblando le varie bottiglie vuote fra di loro!

 

Laboratorio 3

Nell’ultimo appuntamento, prima di trasformare la scuola in un laboratorio di autocostruzione, abbiamo composto come se fosse un puzzle gigante la planimetria della scuola, ora piena di colori e di immaginazione :-).

@InterazioniUrbane_Livia Chianese

Nella seconda parte del laboratorio ci siamo divisi in gruppi a seconda delle lavorazioni ed interventi che avremmo fatto insieme, ognuno con il proprio tutor di riferimento: il team degli arredi in legno, quello del riciclo creativo (plastica e copertoni delle auto!), quello della pittura. Ogni gruppo ha deciso il nome con cui riconoscersi, de quello dello spazio da progettare, come il “giardino segreto” o “Fuorionda”, come l’ha chiamato Ben, perchè: “come in tv quando gli attori non stanno recitando, così noi studenti in questo spazio di confine possiamo stare a scuola senza per forza studiare o studiando in modo diverso!”.

Dopo aver iniziato a immaginare gli usi dell’area di cantiere la volta scorsa, ogni gruppo con la propria tutor è entrato a progettare nei dettagli. I ragazzi avevano individuato alcune zone di loro interesse: l’area relax, con sedute ricavate dai copertoni delle automobili, un’aula all’aperto, con tanto di sedie, tavoli e lavagna, un’area giochi con le idee più disparate, la pittura creativa della ringhiera intorno al nostro giardino e la scelta del progetto artistico, ovvero la realizzazione di due murales, uno per classe: i nostri piccoli artisti hanno iniziato a schizzare sui fogli! Infine la cura e trasformazione del verde incolto, tutto invaso da una bella dose di colori e immaginazione.

@InterazioniUrbane_Livia Chianese

L’ultimo laboratorio si è concluso con il fantastico kit del rigeneratore urbano mostratogli in classe! Alcuni strumenti erano a loro noti, con nostro stupore e felicità, come la carta vetrata di diverse granulometrie, le pennellesse o il rullo per stendere la vernice; altri meno, come i guanti in poliuretano per proteggersi da lavorazioni specifiche e alcuni ancora mai visti come le spazzole di ferro per grattare la ruggine o le raspe per levigare il legno! Ci siamo così lasciati con le raccomandazioni principali da cantiere, consigliandogli di indossare vestiti comodi e pronti da sporcare :-).

 

E vai con il cantiere!

Il 30 marzo siamo tornate alla Melissa Bassi, questa volta con una squadra molto più numerosa: erano presenti 5 tutor fisse, Giulia e Alice per le lavorazioni del legno, Consuelo per la plastica e la gomma, Livia e Riccardo per le pitture varie, una fantastica direttrice dei lavori, la nostra tesoriera Elena, una direttrice di tutto il cantiere e dei rapporti con le altre realtà, la nostra presidente Elisa, infine, ma non per meno importanza, i preziosi supporter provenienti dalle altre associazioni del partenariato di progetto che hanno generosamente dedicato il proprio tempo per questo progetto comunitario aiutandoci e alternandosi in questi tre giorni di lavoro intenso e coinvolgente.

 

Giorno 1

Il primo giorno ci ha “accolto” una pioggia improvvisa, ma nonostante questo non ci siamo rallentate! Abbiamo preparato le nostre aree di lavoro spostandole all’interno della scuola, che in poco tempo si è trasformata in un vero e proprio cantiere con tanto di stupore delle altre persone e bambini. Il cantiere è partito consegnando agli studenti il kit del rigeneratore e la bellissima maglietta del progetto “Daje un po’, Periphery Organizing” con il nome dei tre quartieri di intervento.

Per sciogliere il ghiaccio abbiamo consegnato a ciascun studente una cassetta della frutta, da decorare e dipingere come meglio credevano, per poi essere usata l’ultimo giorno come sottovaso per le piante. I ragazzi si sono divertiti tantissimo!

@InterazioniUrbane

Una volta entrati nello spirito giusto ci siamo divisi secondo i gruppi prestabiliti. Alice e Giulia hanno iniziato ad assemblare i pallet precedentemente tagliati da Valentino, i ragazzi hanno scartavetrato, levigato e piallato i vari pezzi, a fine giornata le prime panche sono state completate!

@InterazioniUrbane

Il team pittura composto in primis dai due ragazzi artisti Giulia e Junior ha iniziato ad impostare i due mega murales su grandi tavole di compensato, è stato steso il colore di fondo da più mani contemporaneamente, una vera e propria opera di street art condivisa! Denny si è occupato di gestire la colorazione dei tronchi. Nel frattempo il vicino di casa, il team della plastica si è trasformato in un mix di impressionisti ed astrattisti ed ha iniziato a dipingere le varie bottiglie che serviranno per ospitare le piccole piante.

Giorno 2

Il secondo giorno il team del legno ha terminato tutte le panche che sono poi passate nel reparto pittura per essere verniciate secondo il progetto artistico deciso dai ragazzi, infine i nostri fantastici supporter ci hanno aiutato a passare il protettivo su tutto il legno pitturato. Il team del legno è poi passato alla realizzazione del tavolo a semicerchio, tagliando, sagomando e avvitando le varie tavole tra loro e le gambe con le ruote.

Il team seguito da Consuelo, dopo aver concluso le lavorazioni della plastica, si è dedicato alla pittura dei copertoni delle automobili! I ragazzi erano felicissimi, hanno realizzato anche il “tappo” per la seduta sopra il copertone, in legno colorato.

Giorno 3

Il terzo giorno il team del legno ha finalmente concluso la bellissima aula all’aperto, dedicandosi alla realizzazione della nostra lavagna bifacciale e mobile! Da un lato la pittura nera a grafite, dall’altro il biadesivo bianco, una lavagna originale e resistente per essere usata nei più vari modi.

@InterazioniUrbane

Il team della pittura artistica ha finalmente completato i due splendidi murales che saranno attaccati nel pomeriggio dalle nostre tutor: il primo, su idea di Junior, ha uno stile fumettistico e significato metaforico, c’è un ragazzo che scappa da un mostro, ma dietro di lui l’ombra di un leone ci suggerisce che ce la farà, il secondo più naturalistico e poetico, raffigura il volto di un uomo composto da frutta che si unisce al profilo rosso di una donna.

@InterazioniUrbane_Livia Chianese

Infine, grazie all’aiuto dei giardinieri della cooperativa sociale “Il Parchetto”, i ragazzi si sono cimentati nella cura del verde! Hanno aiutato a piantare le specie aromatiche che avevamo scelto insieme, muniti di fantastici impermeabili per resistere al maltempo.

@InterazioniUrbane

Il tocco finale di questo spazio progettato insieme è stata la bellissima amaca gigante fissata tra i due grandi pini e subito presa d’assalto dai ragazzi. Nonostante la pioggia ci abbia obbligato a modificare alcune scelte progettuali, come la pittura della ringhiera, grazie ad un pizzico di fantasia e creatività quest’ultima si è trasformata in un arcobaleno composto da un fascio di stoffe colorate tagliate ed intrecciate dai ragazzi!

@InterazioniUrbane

In conclusione…

I tre giorni di intenso ma divertente lavoro si sono conclusi con un’inaugurazione ufficiale con tanto di assessori municipali e personaggi pubblici presenti, il tutto accompagnato da un ottimo rinfresco preparato dalle nostre cittadine locali; i ragazzi erano davvero fieri del loro lavoro, finalmente assemblato e terminato. Hanno realizzato la portata di quanto fatto in questi giorni insieme, tanto che Angela ci ha salutate dicendo “ma non potevate venire prima? così potevamo goderci questo bellissimo spazio per più tempo”.

Il punto di forza di questo progetto? Innanzitutto l’attivazione territoriale, non solo di studenti e professori, ma anche di cittadini locali: grazie al supporto dell’APS locale Tor Più Bella abbiamo coinvolto le donne della torre dove ha sede l’associazione per provvedere ai pasti e alle merende di questi giorni di lavoro, risultati fondamentali per rivitalizzare gli studenti affamati nei momenti di stanchezza ma anche per creare momenti di condivisione e convivialità fra tutti.

Un altro output importante sull’engagement è stato il coinvolgimento del cosiddetto “sindaco di via Castano” Valentino, un signore tutto fare che ci ha supportato per i tagli del legno mettendo a disposizione i suoi attrezzi e il suo tempo libero.

Il progetto infine ha generato outcome inaspettati: Valentino, come cittadino di Tor Bella Monaca, continua ad oggi ad andare ad annaffiare e a prendersi cura delle piante del nostro giardino in forma del tutto spontanea e volontaria, segno che è il processo stesso del cantiere e la condivisione di valori comuni che genera affezione, cura e appartenenza ad un luogo; i professori stanno portando i ragazzi a svolgere le lezioni di scuola nella nostra aula esterna, non c’è cosa più bella che studiare all’aperto su banchi e sedie costruiti e progettati da loro. I ragazzi in modo autonomo frequentano gli spazi progettati nei corsi pomeridiani di teatro e nel tempo libero quando la scuola lo permette, che emozione!

I veri protagonisti di questi laboratori sono state le studentesse e gli studenti stessi, con le loro idee e la loro creatività. Grazie al supporto e all’esperienza delle nostre coordinatrici, i ragazzi hanno pensato, progettato e si sono sentiti parte attiva della loro scuola e del quartiere. Hanno immaginato uno spazio che non fosse solo visibile da chi la scuola la vive all’interno, ma che fosse riconoscibile dalla strada e dalla comunità intera, generando orgoglio e appartenenza in un quartiere che molto spesso è ricordato più per eventi negativi che per le attivazioni virtuose come questa: da una parte sono stati coinvolti i nostri piccoli cittadini, dall’altra si è formato un network coeso e collaborativo di realtà locali, cittadini e istituzioni pubbliche, segno che un cambiamento, seppur a piccola scala, è possibile e lascia sul territorio e nelle persone un bagaglio di esperienza, di cambiamento e di speranza per il futuro di questi luoghi ricchi di potenzialità.

@InterazioniUrbane

 

 

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