Ida Lenza, Dirigente IC Montalcini: Panthakù è più utile di quanto mi aspettassi

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Grazie a Panthakù i ragazzi hanno riacquistato il sorriso. Una boccata di aria fresca in un momento difficile”

 

Il progetto con Ai.Bi. capofila “Panthakù. Educare dappertutto”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile,  ha restituito il sorriso ai ragazzi. E, motivandoli giorno dopo giorno, nonostante tutte le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, ha contribuito a recuperarli allo studio e a scongiurare la dispersione scolastica, che è poi la principale mission del progetto.

Parola di Ida Lenza, dirigente scolastico dell’istituto salernitano Montalcini, subentrata dal primo settembre alla collega Carla Romano che aveva seguito il progetto dal suo avvio. “E’ stata proprio lei, all’atto del mio insediamento, a parlarmi di Panthakù e fin da principio ho compreso che si trattava di una iniziativa molto importante, sia per i giovani che per le famiglie. Non mi sbagliavo – spiega – perché nel corso dell’anno ho avuto modo di toccare con mano i progressi fatti dai nostri studenti e soprattutto i benefici che hanno ottenuto dai laboratori. Eppure, sono gli stessi ragazzi che erano frustrati dalla Dad, dal passare così tante ore davanti a un pc, costretti a rinunciare alle relazioni umane. Nonostante le attività di Panthakù si siano svolte in modalità digitale, per ovvie ragioni, si sono invece illuminati. Per loro è stata una boccata di aria fresca che è servita anche a riavvicinarli al mondo scolastico tradizionale”.

Grazie infatti alle tematiche scelte, alla professionalità della rete dei partner e alla loro capacità di stimolare il dialogo, l’inventiva e la curiosità attraverso argomenti solo in apparenza “leggeri”, tantissimi alunni sono tornati a pensare al computer e alla didattica come a una potenzialità e non una costrizione. “E di questo hanno tratto beneficio anche le famiglie, cosa della quale sono molto felice – continua la dirigente scolastica – Uno degli scopi del progetto è quello di cogliere i talenti e di coltivarli. Credo che siamo sulla buona strada e che il lavoro che ci aspetta l’anno prossimo potrà essere molto produttivo”.

Scovare i talenti significa in particolare individuare in ciascuno le proprie potenzialità e riuscire a farle emergere, sia per infondere un’iniezione di fiducia e di autostima, sia per mettere i più giovani nella condizione di acquisire consapevolezza delle proprie scelte che saranno determinanti anche e soprattutto per il loro futuro professionale. “Continueremo su questa strada. Ho incontrato persone splendide che spero possano continuare ad aiutarci a regalare ai nostri giovani una marcia in più che sarà preziosa sia durante il percorso scolastico, sia per il loro viaggio umano, sia per quelle che saranno le determinazioni che accompagneranno il loro futuro”.

 

 

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