Opportunit@, dalla seconda parte del tavolo spunti per empowerment, coaching e supporto familiare

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Dopo aver individuato le prime macro aree di interesse e le prime soluzioni per coinvolgere il territorio e rispondere in maniera concreta alla pluralità di bisogni dei giovani, soprattutto se fragili, accompagnandoli in un processo di cambiamento e di crescita, il 18 aprile scorso si è tenuta la seconda parte del tavolo di discussione relativo al progetto “Opportunit@ – Interconnessioni per lo sviluppo di una Comunità Educante”.

Assieme a Maria Chiara Spagnolo e Chiara Agagiu, ricercatrici dellUniversità del Salentoè stato realizzato con l’aiuto delle ragazze e dei ragazzi dell’Istituto “Amerigo Vespucci” di Gallipoli, protagonisti delle attività, un approfondimento sullo strumento del Patto educativo e sull’utilità sociale dello stesso.

A sostenibilità, co-progettazione e innovazioni sono state individuate altri 5 aree di intervento.

Talento ed empowerment. Un contesto educativo diffuso, che sa riconoscere e intrecciare gli apprendimenti formali con quelli informali, può progettare un’offerta educativa che amplia le opportunità di apprendimento e di crescita personale, soprattutto attraverso interventi di promozione dell’equità e dell’inclusione, contribuendo così a contrastare concretamente la dispersione scolastica e la povertà educativa, ma anche la differenza di genere. Scuola fuori dalla scuola, attività laboratoriali nelle strade del territorio

Sarà fondamentale, ancora una volta, garantire il protagonismo e la partecipazione. Le attività e i progetti che andranno a definirsi avranno il compito di rendere le destinatarie/i tutti più responsabili nei confronti della loro comunità, di far loro partecipare attivamente alla vita della città, oltre a fornire ai minori e alle famiglie maggiori strumenti per la propria crescita personale e intellettuale, sviluppando competenze, conoscenze nella costruzione del proprio futuro professionale e culturale.

Bisognerà incentivare il dialogo intergenerazionale e orientamento: il Patto promuove la possibilità di creare spazi di aggregazione e di incontro sociale, creazione di opportunità per alimentare gli scambi, le relazioni e la reciprocità finalizzate al recupero delle relazioni e della solidarietà intergenerazionale, garantendo inoltre un supporto familiare e supporto alla genitorialità. Si tratta di sistematicità nei progetti rivolti alle famiglie, le quali devono ripensare il concetto stesso di intervento o progetto extracurriculare, in cui l’apprendimento parte della rete e dal circuito fiduciario che si è creato tra scuola, famiglia, servizi e territorio. I servizi socio assistenziali attraverso la segnalazione di casi devono attivarsi nel mappare e individuare quale sia l’ente più idoneo per la presa in carico dell’ utente e fornire alle famiglie un supporto neutro dove dialogare con i professionisti in casi di disagio conclamato o in fieri.

Infine, importanti sono anche il coaching e il mentoring: attività che permettono allo studente di far emergere le proprie propensioni e caratteristiche evolutive senza ansia e stress da prestazione ma creando un metodo da seguire che incentivi sia il lavoro individuale che quello di gruppo. Creare rapporti bidirezionali, con uno scambio reciproco di idee fissando degli obiettivi di crescita.

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