Dal gatto selvatico sardo al cervo…in pochi attimi!

Questa elusività è dovuta a diversi fattori. Innanzitutto, il gatto selvatico sardo è un maestro del camuffamento. Il suo mantello, con le sue tonalità variabili e complesse sfumature, gli permette di mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente circostante. Inoltre, è un animale notturno che preferisce muoversi nel buio, quando è più difficile essere avvistato.

Un altro aspetto che contribuisce alla sua sfuggente presenza è il comportamento prudente e riservato. Tende ad evitare le aree abitate é estremamente sensibile alla presenza umana, spostandosi rapidamente e silenziosamente quando avverte un potenziale pericolo.

Raro, riservato e schivo non equivale a “non presente”. Come dimostrano questi fototrappolagi, con nostro grande piacere, questa specie protetta é presente nell’Oasi WWF del Cervo e della Luna.

Per riuscire ad averlo in foto, anche mediante una delle fototrappole che utilizziamo per monitorare la fauna intorno, serve un pizzico di fortuna ma soprattutto una buona conoscenza delle sue abitudini e di quelle delle altre specie presenti.

Proteggere questo magnifico felino significa anche preservare gli habitat incontaminati che lo ospitano, garantendo che le future generazioni possano ancora sognare di incontrare, almeno una volta, questo sfuggente abitante della Sardegna.

All’Oasi siete voi a decidere quale animale rappresenti meglio la natura. Nella foto finale (qui sotto) quello che forse è identificabile come il simbolo della  natura incontaminata che ci circonda. Uno dei tipici avvistamenti nella nostra area.