Io ero, io sono, io sarò. Gli operatori e le operatrici di progetto raccontano la loro crescita professionale e la sperimentazione della metodologia di presa in carico integrata di NEST

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L’apertura dell’Hub NEST ha portato una ventata di novità sul territorio, nella scuola in cui l’hub ha sede e nella vita professionale di ciascuno degli operatori che si sono trovati a far proprie metodologie mai sperimentate prima.

E’ sicuramente vero che i concetti di rete, di sistema e di interventi integrati sono per tutti i servizi e per gli operatori il live motive del lavoro nel sociale, nonché obiettivi da raggiungere, ma non è scontato che siano facilmente riscontrabili ed esperibili.

 

Nest ha permesso allo staff dell’Hub di Napoli di osservare un vero e proprio sistema di rete guardando alla presa in carico integrata da un duplice punto di vista: da un lato, la collaborazione con i vari servizi pubblici e privati presenti sul territorio; dall’altro l’integrazione all’interno dell’Hub stesso tra diverse professionalità. Quest’ultimo aspetto in particolare ha garantito la crescita professionale degli operatori grazie alla presenza di un’equipe multidisciplinare composta da psicologa, educatrici e assistenti sociali, le quali contribuiscono, ognuna per le proprie conoscenze e competenze, a realizzare un percorso di supporto e accompagnamento globale delle famiglie.

La parte sociale, psicologica ed educativa si intrecciano continuamente al fine di rendere efficace l’intervento: questo impianto metodologico si ritrova non solo nel continuo confronto tra gli operatori realizzato attraverso le riunioni d’equipe, le supervisioni, i momenti di formazione e i colloqui di monitoraggio condotti congiuntamente dalle diverse figure professionali, ma anche nell’utilizzo di strumenti di presa in carico e di monitoraggio che rappresentano perfettamente questo approccio multidimensionale e di rete, integrando alla parte anagrafica sezioni dedicate ad aspetti socio-psico- educativi riguardanti sia il minore che l’intero nucleo famigliare.

 

Il livello di integrazione dei servizi e l’approccio integrato alla base del progetto risultano inoltre evidenti quando si parla del servizio educativo e di custodia e delle attività rivolte ai bambini 3-6 anni che coinvolgono a pieno i genitori: sono previsti, infatti, percorsi di sostegno alla genitorialità, all’occorrenza condotti da professionisti dell’area materno infantile (ginecologi, nutrizionisti, pediatri) grazie ai quali sia le mamme che i papà hanno modo di approfondire tematiche relative alle varie fasi di sviluppo del bambino, alla sua gestione, possono essere supportati in momenti delicati come quello dell’inserimento al nido, dello spannolinamento , del passaggio alla scuola dell’infanzia o alla scuola primaria. I colloqui di monitoraggio, di orientamento al territorio, accompagnamento e invio ai servizi sia interni all’associazione che esterni ad essa, completano la realizzazione dell’approccio integrato dell’intervento, offrendo risposte flessibili alle diverse esigenze di cui ciascun nucleo famigliare è portatore.

Questo continuo rimando tra l’intervento sociale, volto a rafforzare l’intero nucleo famigliare e a contribuire a costruire un ambiente sicuro e stimolante per i minori, e l’intervento educativo destinato ai più piccoli, non è solo il punto di forza del progetto ma ha anche contribuito ad arricchire la formazione dei diversi professionisti impiegati su Nest. Le assistenti sociali hanno potuto, attraverso la metodologia di progetto, aprirsi ad un mondo nuovo come quello dell’educazione. Grazie al confronto con i colleghi e al rapporto ravvicinato con i bambini hanno acquisito competenze pedagogico-educative che hanno integrato il loro approccio lavorativo, in particolare nella gestione dei colloqui con i genitori e nell’osservazione delle dinamiche famigliari. Di qui la realizzazione effettiva del principio del best interest of child, caro alle professioni sociali, poichè conoscere il bambino, i suoi tempi, i suoi bisogni consente davvero di mettere al centro dell’intervento il benessere del minore nella sua globalità. Di riflesso, le educatrici, grazie ai colloqui, alla gestione dei gruppi di parola e al confronto con le colleghe dello sportello e con la psicologa, sono riuscite ad ampliare la propria visione calando la conoscenza del bambino nella sua realtà famigliare e affinando strumenti di comunicazione con i genitori, potendoli così supportare anche nel contesto extra scolastico.

 

In sostanza, NEST lascerà agli operatori la certezza che un grande lavoro è stato fatto per rendere possibile la realizzazione della Governance territoriale ma anche la consapevolezza che la strada per poterla realmente realizzare è ancora lunga e prevede una partecipazione attiva e consapevole di tutti gli attori coinvolti nel processo di cambiamento della nostra comunità.

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