Crescere insieme, passo dopo passo, tra famiglia e servizi.

di

“Non insegnare le discipline con la costrizione, ma come giocando; potrai così scoprire le tendenze individuali di ciascuno.”
PLATONE

 

Il progetto Nest tra i suoi obiettivi ha quello di sostenere ed accompagnare le famiglie verso un percorso educativo rivolto ai i più piccoli fuori dall’ambiente familiare. Questa è una delle attività più complesse e articolate che il progetto offre ma allo stesso tempo è una delle attività che meglio permette di sostenere i nuclei e i loro bisogni principali.

L’accesso all’educazione, inteso come accesso al nido e alla scuola materna, è uno dei bisogni maggiormente espressi dalle famiglie intercettate e allo stesso tempo uno dei bisogni più complessi a cui rispondere. La scarsità dei posti a disposizione nella scuola pubblica in rapporto alle numerose e necessarie richieste o l’iter amministrativo che spesso richiede la disponibilità di documenti non scontati per le famiglie in stato di bisogno (come ad esempio la residenza), sono variabili non direttamente gestibili dai nostri operatori.

Nel territorio di Tor Sapienza, in cui insiste l’hub Nest di Roma, le strutture educative private sono invece completamente fuori budget per molti nuclei ed i privati convenzionati sempre più scarsi e difficilmente accessibili.

Progetti come Nest che mettono a disposizione servizi come il SEC – spazio educativo di custodia e cura – sono quindi occasioni preziose che permettono, grazie all’approccio olistico e integrato, di guadagnare un tempo, un sostegno ed un accompagno capace di risolvere le difficoltà di accesso al servizio pubblico trovando le strade giuste per far rispettare questo diritto-bisogno fondamentale.

In questi primi due anni di progetto l’hub Nest di Roma ha accompagnato circa 40 bambini e bambine in un percorso di inserimento nella scuola pubblica, attivando delle reti con il servizio sociale, lo sportello legale, analizzando ogni specifica situazione e accompagnando le famiglie in percorsi individualizzati verso la risoluzione delle loro difficoltà.

Tra le problematiche che più frequentemente impediscono ai più piccoli di accedere alla scuola pubblica ci sono: i problemi legati alla residenza del nucleo familiare che l’emergenza abitativa rende più complessi anche per molte famiglie italiane; l’accessibilità al servizio attraverso la compilazione di domande on-line non per tutti di facile accesso né di comprensione; problemi legati ai documenti e all’inoccupazione perchè il tema del lavoro è come un circolo vizioso in cui le famiglie, soprattutto quelle mono-genitoriali, incorrono.

Serve lavorare per avere punteggi adeguati in graduatoria ma se non si ha a chi lasciare i bimbi non si può lavorare, tale meccanismo, per chi è solo e in stato di difficoltà è a volte il più complesso da scardinare.

Le reti e la collaborazione diretta tra servizi del territorio sono spesso l’unica strada – efficace – da percorre per raggiungere risultati concreti: contatti diretti con il servizio sociale di competenza, reti di servizi che mettono a disposizione competenze specifiche (consulenza. legale, pediatrica, previdenziale ecc.), istituti scolastici con cui si ha dialogo costante, associazioni di volontariato che supportano il sostegno fornito alle famiglie.

Il numero dei bambini e delle bambine che resta oggi a casa, senza l’accesso a un adeguato spazio educativo, è purtroppo ancora molto alto soprattutto se ci si sposta da Nord a Sud; i progetti del terzo settore ancora limitati, soprattutto nelle durate progettuali; i posti nelle scuole sempre troppo scarsi rispetto alle domande in crescita; il mondo del lavoro precario e insufficiente.

Progetti come Nest non possono che rimandare ad una responsabilità istituzionale più significativa, ad un intervento strutturale e politico forte, innovativo ed immediato che integri le insufficienti risorse oggi disponibili rafforzando e integrando le attività e i servizi esistenti.

Grazie alla riapertura degli hub di NEST in tutte e quattro le città di progetto, e grazie ai centri estivi INNESTI, è stato possibile riprendere le attività educative e ricreative per i  bambini e le nostre bambine del territorio, comprese quelle rivolte ai piccolissimi.

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