Un cambiamento possibile

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Il progetto Nest rappresenta un modello di intervento integrato basato sul coinvolgimento complementare e attivo dei vari attori territoriali presenti nel settore con l’obiettivo di rispondere in maniera calibrata e flessibile ai bisogni emersi nei diversi nuclei familiari che presentano situazioni di vulnerabilità e di disagio socio – economico, abitativo, culturale e sanitario.

A fronte di tale intervento, la necessità di proporre delle azioni finalizzate ad integrare e rafforzare dove vi è più bisogno l’offerta di servizi socio-educativi per le fasce più vulnerabili, in particolare quella dei bambini tra zero e sei anni. La valutazione dell’impatto di queste azioni di progetto rappresenta un elemento fondamentale e costante e permette di rimodulare o di “legittimare” l’intervento in base ad un’analisi dei risultati, ad un’analisi del cambiamento.

All’interno dell’Hub Nest Bari questa valutazione viene effettuata in maniera strutturata, con cadenze trimestrali, per poi essere condivisa a stretto giro con gli Hub Nest presenti nelle altre città italiane. Nello specifico, si pone attenzione a quattro elementi fondamentali: i beneficiari del servizio, gli operatori che collaborano all’interno della progettualità, il territorio ed infine la rete. Rispetto ai beneficiari del servizio sono emersi significativi cambiamenti sia rispetto alla presa in carico integrata dei minori che agli aspetti specifici legati alle competenze genitoriali.

In particolare, la frequenza al SEC (Servizio Educativo di Custodia) ha rappresentato per i piccoli un’occasione di condivisione, di riscatto sociale ed educativo, la possibilità di sperimentare nuove e stimolanti attività volte a prevenire e contrastare la povertà educativa ed inoltre, la possibilità di essere protagonisti di un percorso volto all’autonomia. Questo è quello che ci riportano anche gli stessi operatori che collaborano a 360 gradi con la progettualità. Sono operatori che lavorano a stretto contatto con i beneficiari e che riportano con grande entusiasmo e soddisfazione i cambiamenti positivi riscontrati. Sono operatori coinvolti nella valutazione, sono operatori che hanno un rapporto privilegiato con le nostre famiglie e con i nostri bambini e bambine, che hanno instaurato con loro un rapporto di fiducia e di scambio.

Ovviamente l’obiettivo non è quello di produrre un cambiamento che rimane chiuso all’interno dell’Hub, ma l’obiettivo primario è quello di lavorare con e per il territorio al fine di produrre una risonanza maggiore, volta a scardinare una mentalità assistenzialistica, volta a lavorare sulle risorse e sul potenziale delle persone e su quello che il territorio può offrire. E questo è possibile ampliando e fortificando la rete, offrendo così la possibilità ai beneficiari di “uscire” dai servizi tradizionali e sperimentare il territorio. Allo stesso tempo il lavoro di rete ci permette di intercettare e strutturare interventi con la molteplicità degli stakeholder del settore, pubblici e privati, al fine di produrre e condividere nuove prassi e nuovi modelli di azione con l’obiettivo di creare una “comunità educante e di cura”.

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