Navigazioni: accompagnare al lavoro per riscrivere la propria storia

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A settembre il numero di ragazzi coinvolti nei tirocini del progetto Navigazioni era ancora basso. Qualcosa però è cambiato: oggi sono 36 i giovani inseriti nel percorso di accompagnamento al lavoro, e 20 di questi hanno iniziato il proprio cammino da settembre in poi. A fare la differenza è stato l’impegno congiunto tra educatori e operatori del lavoro di Abele Lavoro, consorzio di cooperative sociali con esperienza nell’inserimento lavorativo di persone con fragilità.

L’organizzazione, autorizzata dal Ministero del Lavoro, è in grado di accompagnare ragazzi e ragazze a partire dai 17 anni in percorsi di autonomia concreta. All’inizio il progetto si era concentrato sul territorio di Pinerolo, ma presto è stato chiaro che i numeri previsti non corrispondevano alla realtà. Così si è scelto di estendere l’intervento anche ad altre zone del torinese. Una scelta vincente, che ha permesso di raggiungere più giovani e attivare nuove risorse.

Dietro a ogni tirocinio si nasconde un grande lavoro: scouting con le aziende, bilanci di competenze per far emergere attitudini e talenti, incontri conoscitivi, e soprattutto un’attenzione costante alla relazione. “Non accompagniamo solo i ragazzi, ma anche i tutor aziendali”, spiega Alessia, educatrice del progetto. “È questo che fa la differenza: far sentire tutti parte di un percorso condiviso.”

Il progetto Navigazioni lavora per scardinare le narrazioni negative che spesso accompagnano i percorsi di questi ragazzi e ragazze. Aiutarli a riformulare l’immagine di sé e del proprio futuro è il primo passo verso un cambiamento reale.

Come nel caso di Luca (nome di fantasia), seguito dai servizi minorili. Quando è entrato nel progetto era ancora minorenne, con lo sguardo spento e nessuna prospettiva. Il tirocinio inizialmente era per lui solo un obbligo. Eppure qualcosa è scattato. Dopo un’esperienza in serra, ha iniziato un’attività di assemblaggio meccanico. Il tirocinio è stato prorogato, e ad aprile è pronto per firmare un contratto.

Anche Momo (nome di fantasia) ha trovato un impiego stabile, in un albergo. E altri ancora si preparano al passo successivo, come Lucia (nome di fantasia), che frequenta una scuola alberghiera e potrebbe essere assunta in un bar.

Sono storie di crescita, di piccoli ma concreti cambiamenti. Ragazzi e ragazze che, anche grazie al supporto degli educatori, stanno diventando più consapevoli, più maturi, più pronti a costruire il proprio futuro.

Navigazioni mostra, ancora una volta, che l’accompagnamento al lavoro non è solo un inserimento in azienda: è una presa in carico profonda, fatta di ascolto, fiducia, pazienza e cura. E ogni storia che si conclude con un’assunzione non è solo un successo individuale, ma un passo avanti per tutta la comunità.

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