La riscossa dei pappici

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Anche quest’anno, a Napoli si è svolto il 38° Carnevale Sociale, di cui il Centro Sociale Gridas, situato a Scampia, è lo storico promotore e fondatore. Il tema del 38° Corteo di Carnevale è stato «LA RISCOSSA DEI PAPPICI ovverossia TUTTI INSIEME CHE’ NON C’E’ PIU’ TEMPO».

Il detto

Ripreso dal proverbio napoletano “Dicette ‘o Pappice ‘a Noce damme ‘o tiempo ca te spertose”, che letteralmente vuol dire: “Disse il verme alla noce: dammi tempo che ti perforo”, si lega al tema della pazienza e della testardaggine nel raggiungimento di un obiettivo. Il verme della noce impiega parecchio tempo per perforare il guscio della stessa e quindi per iniziare a nutrirsene, visto che la noce ha un guscio ovviamente duro. Così, se una cosa è più difficile da ottenere, bisognerà perseverare nel proprio operato ed aver pazienza. Solo così si potranno vedere i frutti del proprio lavoro. “Il riferimento è al proverbio napoletano del pappicio che con tenacia e costanza riesce a perforare una noce, ma anche alla necessità di unirsi e ribaltare dal basso le sorti dell’umanità.”

Carnevale nei vari quartieri

Il tema del carnevale è stato ripreso in maniera diversa nei quartieri di Napoli. A Soccavo, una delle due zone in cui il progetto Napul’ è – La Banda della Via Pal ha luogo, il tema è stato “È Tempo di Metamorfosi (Ogni Pappicio Addiventi Farfalla)”. Nella II municipalità, l’altra zona della città in cui il progetto è realizzato, il tema del Carnevale Sociale è stato “Tutte ‘e facce d’a città – O’ Carnevale d’e differenze“.

Gli operatori in entrambe le municipalità hanno lavorato con il gruppo di bambini sviluppando questi temi e trovando una loro interpretazione. I bambini hanno prodotto maschere, strumenti musicali con materiali da riciclo, hanno partecipato attivamente contribuendo a rendere la festa un momento di condivisione e gioia.

Il racconto della riscossa dei pappici

Questo è un piccolo racconto utilizzato per stimolare i giovani partecipanti alla creazione del carnevale:

“I piccoli tenaci pappici”

In un deserto grande quanto il mare e caldo come un forno, si muovevano i piccoli pappici. Si muovevano verso quella che pensavano essere una grande noce, alta fino al cielo e lunga fino all’orizzonte. I pappici si misero tutti all’opera per cercare di spertusiare questa noce. Giorno e notte provavano senza sosta a creare un modo per scalfire la noce dura e testarda.

Fu in un momento qualunque che la noce si arrese, da quel piccolo pertugio si propagarono migliaia di crepe. La noce non c’era più e i pappici erano già pronti a gustarsi il gheriglio, ma con grande meraviglia trovarono altro. La grande noce altro non era che un enorme muro al cui interno erano rinchiuse tutte le buone idee. Buone idee per rendere il deserto, dal quale venivano i pappici, di nuovo verde, e giallo, e blu, e di colori, e di suoni e profumi. Capirono subito come usare queste idee, bastava passarsele tra le teste e farle diventare azioni per le mani.”

 

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