Teatro, arte e poesia: l’italiano si impara (anche) così

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Favorire l’apprendimento della lingua italiana da parte di ragazze e ragazzi che provengono da paesi stranieri, grazie al gioco e all’arte, che sono strumenti essenziali da applicare anche nel contesto didattico. È questo l’obiettivo dei laboratori extrascolastici organizzati nell’ambito del progetto Mixité all’interno dei 4 istituti comprensivi partner: I.C. ‘’Agazzi’’, I.C. ‘’Locatelli-Quasimodo’’, I.C. ‘’Pertini’’, I.C. ‘’Q. di Vona- R. Speri’’.  

“Mixité vuole promuovere l’integrazione culturale degli alunni e delle alunne di origine straniera – dice Elisabetta Cargnelutti della cooperativa Diapason, responsabile del progetto –. Le scuole partner del progetto hanno la possibilità di sviluppare laboratori in cui l’apprendimento della lingua italiana è fortemente intrecciato con lo sviluppo di una passione: così si facilita l’acquisizione della lingua, che diventa vissuta e sentita come propria’’. 

Per imparare l’italiano con un pizzico di divertimento, per esempio, in un laboratorio i ragazzi si stanno sperimentando nella creazione di podcast e stanno creando una bacheca digitale, con le poesie e le illustrazioni create da loro, che raccontano al mondo esterno il loro percorso di scoperta e di esplorazione dell’arte, come spiega Martina Orlandi, educatrice della Fondazione Aquilone. “Ci divertiamo molto – è il commento di Armin, alunna di scuola secondaria –, ogni settimana aspetto martedì per venire a questo corso”.   

Nel salone polifunzionale della Fondazione Maria Anna Sala, invece, si tiene un laboratorio di teatro, in cui i piccoli sono coinvolti nella preparazione dello spettacolo di fine anno, dalla stesura del copione alla recitazione. “Lo spettacolo è ambientato in un’isola fantastica dove i bambini incontreranno dei personaggi bizzarri che gli daranno consigli sul futuro”, anticipa Alessandra Castelli, educatrice della Fondazione Maria Anna Sala.  

I vantaggi di questi laboratori sono che “i ragazzi che provengono da altri Paesi possono imparare più facilmente la lingua italiana, perché sono stimolati dal gioco e dalla relazione tra pari – conclude Samantha Garibaldi, insegnante dell’istituto comprensivo ‘Locatelli Quasimodo’ – Questo li aiuta anche ad applicare nel contesto didattico le loro conoscenze e ad approfondirle”. 

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